TRAGEDIA NEL PD / IL PARTITO SI SPACCA SU GIGI D’ALESSIO

Clamoroso a Torino. Storica spaccatura nel Pd. Il ricordo di Livorno aleggia nell’aria. Feste dell’Unità listate a lutto. Il governo vacilla, la borsa cola a picco, Renzi convoca un summit, Mattarella prega, muto come sempre.

Ecco il drammatico dispaccio d’agenzia, edulcorato nei toni per evitare moti di piazza: “E’ polemica nel Pd sulla presenza di Gigi D’Alessio alla festa dell’Unità di Torino. Il cantante è previsto domani (ossia sabato 3 settembre, ndr) come ospite di un dibattito sui diritti d’autore. Ma secondo il vicepresidente del Pd di Torino, Raffaele Bianco, l’invito è da revocare: ‘Sono uscite delle problematiche sul suo nome – spiega – la base del partito non è contenta e nemmeno l’elettorato. Alcuni cittadini mi hanno cercato indignati, perchè parrebbe avere problemi con la giustizia. Io mi faccio portavoce delle loro istanze’”. Sembrano i giorni del Titanic.

Una mammoletta candida, il vicepresidente Bianco, che cade dal pero – lui napoletano doc, come sentenzia il cognome – al cospetto della star partenopea che ha sdoganato i neomelodici: D’Alessio chi?, pigola il quadro del partito, che parla a nome della “base”. A quanto pare l’immacolato Bianco è stato subito prelevato da un’ambulanza del 113.

Vincenzo Salemme. In apertura Gigi D'Alessio

Vincenzo Salemme. In apertura Gigi D’Alessio

E scendiamo proprio a Napoli, da una Festa dell’Unità all’altra. Imperdibili le “rimembranze” griffate Vincenzo Salemme, il gemello del Gigi ormai nazionale sugli schermi. Il suo ricordo di quegli anni, di quelle mitiche feste è struggente, e odi il fluire del tempo tra le sue ammalianti parole. Pasoliniano l’incipit: “corpi di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, ospitati da uno dei miei coinquilini senza nemmeno avvisare noialtri”.

Ma l’artista vuol dare di più e per eccesso di entusiasmo becca una buccia di banana ‘storica’: “La Festa dell’Unità del Mediterraneo ritengo possa ritenersi l’ultimo grande appuntamento di quella generazione che ha creduto con innocenza che il comunismo fosse davvero quell’insieme di strumenti (come dice il protagonista del magnifico film ‘il concerto’) tutti diversi tra loro ma tutti ispirati dalla stessa volontà di raggiungere l’armonia”. Prosegue il Vate: “poi sono arrivati gli schiaffi della realtà e abbiamo scoperto gli orrori di cui si sono macchiati quei regimi in cui credevamo ciecamente”. Quindi – vero testimonial delle assicurazioni Generali – prosegue: “Ma vi posso garantire (e credo di farlo a nome di tutti quei ragazzi e ragazze e uomini e donne e operai e studenti e pensionati e artisti e disoccupati e mamme e padri che come me ci avevano creduto) che non era facile capire l’errore che si commetteva”. Letterale.

Per favore, senza voler abusare del 113, ma servirebbe una seconda ambulanza. E a sirene spiegatissime…

Sicuri tutti i ragazzi e ragazze e pensionati e disoccupati e cretinoidi d’ogni risma di non voler attivare una mini class action nei confronti del Genio che matura dopo quarant’anni? Da autentica Treccani la scoperta storica che il comunismo (l’idea, l’utopia) si identifichi con il regime rumeno o cambogiano ai tempi di Ceaucescu e Pol Pot. La Lux salemmiana finalmente c’illumina tutti.

Ultima. Tra i siti rimbalza la proposta di un ricco crowfunding per raccogliere soldi pro D’Alessio, che a quanto pare dovrà lavorare altri 15 anni per pagare i suoi debiti (stimati in 25 milioncini di euro, noccioline): meglio evitare la prospettiva di una simile sciagura. Un’altra raccolta pro Salemme?

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