METRO’ KILLER A NAPOLI / PIOVONO PIETRE, CHIUDE LA BASILICA. IL PROGETTISTA ? NO PROBLEM

Chiusa al pubblico e ai fedeli una storica basilica napoletana, quella di “Santa Maria degli Angeli”, nel ventre storico di Napoli, quartiere di “Pizzofalcone”. Il motivo? Caduta massi. “Piovono pietre”, titolano alcuni quotidiani locali. Miracoli al contrario di un San Gennaro incazzato? Scherzi di qualche buontempone miscredente? No. Secondo i cittadini della zona, nonché la gran parte dei parrocchiani – per un bel pezzo privati di messe e del luogo frequentato abitudinariamente da anni – la colpa è dei lavori per la linea 6 del metrò in fase di avanzata realizzazione, a 40 anni suonati dallo start: per la serie – come ha più volte documentato, cifre e dati alla mano, la Voce – il metrò più caro e vetusto del mondo. Ma anche il più “distruttivo” sotto il profilo ambientale.

E’ di tre anni fa il crollo di un edificio, altrettanto storico, alla Riviera di Chiaia, a un passo dalla mitica via Caracciolo: un’intera ala di palazzo Guevara, infatti, collassò, e solo per un miracolo (allora San Gennaro si prodigò efficacemente) fu evitata una strage. Da quella vicenda è scaturito un processo, a carico di funzionari comunali (eppure, incredibile ma vero, il Comune si è anche costituito parte civile) e dirigenti di imprese private (la crema dei mattonari napoletani e non solo, visto che tra le ditte fa capolino anche la Vianini del gruppo Caltagirone) e pubbliche (come progettista c’è l’Ansaldo). Senza seguito – finito nella rituale archiviazione – un altro processo, aperto nel 2009, in seguito a gravi lesioni in alcuni palazzi nei pressi di piazza Municipio: tutto ok, allora, sia per il pm della procura di Napoli, Lalia Morra, che per i burocrati di Palazzo San Giacomo (negli anni passati, a sovrintendere sulla bontà di opere e lavori c’era Gianfranco Pomicino, cugino di ‘O ministro, che dal canto suo festeggia i 5 anni di presidenza della Tangenziale di Napoli, altra arteria mangiasoldi).

Uberto Siola. In apertura il crollo di Palazzo Guevara alla Riviera di Chiaia

Uberto Siola. In apertura il crollo di Palazzo Guevara alla Riviera di Chiaia

Ma eccoci ad una ciliegia di metà giugno, matura al punto giusto. A servirla il Corriere del Mezzogiorno, supplemento partenopeo del Corsera. In un ampio servizio dedicato al progressivo “sbriciolamento della Basilica” di Santa Maria degli Angeli – uno dei pezzi più rari della storia di Napoli – si scopre chi ha progettato quella tratta del metrò. Ecco cosa scrive Carmine Festa: “Piazza Santa Maria degli Angeli è diventata cantiere della stazione Chiaia-Monte di Dio della linea 6 della metropolitana di Napoli. Il progetto è dell’architetto Uberto Siola che esattamente otto anni fa, il 17 giugno del 2008, presentò la sua intuizione per quel crocevia. Nell’intervista prodotta da Ansaldo e pubblicata su You Tube, Siola parla di un edificio di tredici piani infilato nel terreno per 43 metri che riceve luce da un unico grande pozzetto che sbuca sulla piazza, e di un ampio camminamento circolare voluto per collegare via Monte di Dio con via Chiaia. L’intervista dà conto delle preoccupazioni che già allora i residenti nella zona avevano espresso”. Continua Festa: “L’architetto, dopo aver ricordato che il tema non è di sua stretta competenza, afferma: ‘il contesto è complicato, mi rendo conto che i grandi cantieri pongono sempre qualche problema ma questa città si è adattata alle grandi opere. C’è da stare tranquilli”.

Tranquilli come tra quattro morbidi guanciali. Anche se piovono pietre.

Il professor Siola, assessore all’Edilizia per il Pci nelle prime giunte Valenzi, può vantare, nel suo pedigree, un’altra super progettazione: quella di Monteruscello, la Pozzuoli bis ideata dopo l’emergenza (taroccata) del bradisisma del 1983. Un quartiere dormitorio, un lager tipo Zen a Palermo: già devastato (soprattutto per i materiali scadenti utilizzati da una camorra che allora entrò a vele spiegate in appalti e subappalti con i politici e le imprese di riferimento: ma l’inchiesta della magistratura venne stoppata in istruttoria) a un paio d’anni dalla “inaugurazione”. “Balconi – descrivono i tecnici – costruiti con le pendenze sbagliate per fare un solo esempio: col risultato che alle prime piogge gli appartamenti si allagavano e i muri marcivano”. E sempre pioggia di pietre…

 

 

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