Pesante avviso ai pirati della strada

Il dissenso è parte della legittima dialettica tra i partiti di opposta collocazione politica o all’interno di una stessa coalizione, ma spesso si esagera nella pratica del “bastian contrario” a prescindere dalla legittimità di provvedimenti di legge. Per restare all’attualità le norme approvate dal Senato per affrontare il dramma degli omicidi stradali che finora, con appropriati cavilli legali e per mancanza di una legge severa, non erano puniti adeguatamente. C’è voluto un voto di fiducia per compensare il “no” della Camera e la scelta ha indotto i grillini ad uscire dall’aula al momento del voto, dopo aver inscenato la solita cagnara che ha costretto Di Maio, 5Stelle, ha espellere esponenti del suo partito. Contro il provvedimento si è schierato anche Sel, con il pretesto di condanne non equilibrate e contro, per dire “ci siamo anche noi”, la destra che ha protestato con urla scomposte per il ricorso del governo al voto di fiducia e contemporaneamente boicotta con sistematica costanza i suoi provvedimenti. Nel caso in questione quello che reprime il tragico fenomeno dei pirati della strada che spesso la fanno franca. I casi di pirateria dal 2009 al 2015 sono stati quasi seimila, con più di ottocento morti e settemila feriti, causati da alcol e droga assunti irresponsabilmente dai guidatori. Le pene: la massima è di diciotto anni di carcere per chi si mette al volante dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, un’aggravante è il mancato soccorso. Nella circostanza una mano al governo Renzi (che non aveva i voti necessari) l’ha data Ala di Verdini. Il suo gruppo si è astenuto e in casi come questo non votare equivale a un voto favorevole. Il Pd abbozza e sottolinea l’anomalia dell’opposizione che vede solidali Forza Italia, Gal, Cinque Stelle, Sel e Lega Nord: un bel grattacapo per il percorso accidentato del governo.

 

Verdini getta l’amo: abbocca il Pd?

Gongola Verdini che assiste con emozione, da prossimità al potere di chi governa, ai passaggi progettati per completare il corteggiamento a Renzi. Il leader di Ala semina in tutti i campi fertili per un raccolto copioso e dopo aver dichiarato “Siamo nella maggioranza” entra a piedi uniti (come direbbe il telecronista di calcio) nella vicenda delle primarie. A Roma tifa Giachetti , a Milano per Sala, i due candidati renziani, che potrebbero essere sostenuti da liste civiche presentate dai verdiani. Il sostegno ai dem non è nuovo. Ha supportato De Luca nella corsa alla presidenza della Campania e a Cosenza per favorire l’elezione del sindaco proposto da Renzi.

 

Adozioni, corsi e ricorsi storico-cattolici

Per la seconda volta la rubrica di Repubblica della lettere, a cui sovrintende con saggezza Corrado Augias, ospita un’acuta riflessione a ridosso del tema scottante delle unioni gay. “Duemila anni fa un uomo sposato (Giuseppe, ndr) a una donna molto più giovane (la Madonna,ndr) adottò il figlio della partner. Ai nostri giorni ciò basterebbe al tribunale della Sacra Rota per dichiarare nullo un matrimonio simile (cioè non consumato, ndr). Eppure, commenta il lettore, la tradizione cattolica ha definito una così singolare unione “Sacra Famiglia”. Non dovrebbero meditare gli oltranzisti del Family Day? Risponde Augias: sì, dovrebbe, ma le dottrine religiose hanno una forte resistenza al cambiamento. Come concludere? Amen.

 

 

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