Filo spinato a difesa di Borgosesia

Si compie con andamento raccapricciante la strage di uomini, donne e bambini che affidano le loro vite a traghettatori criminali che li sfruttano e ne uccidono migliaia, nelle stive senz’aria di barconi fatiscenti, un migrante addosso all’altro, niente acqua e cibo, in balia del Mediterraneo spesso ostile e soprattutto incompatibile con gommoni stracolmi e barcacce inaffidabili. L’Europa, investita dalla dimensione biblica dell’esodo da Paesi in guerra, stenta a organizzare una strategia adeguata al fenomeno, ma nel frattempo si adopera perché l’accoglienza compensi anche se parzialmente la condizione disperata dei migranti. L’Italia, in questi giorni la Germania e più di altri la Serbia, territorio di transito per il Nord Europa, sono in prima linea ogni giorno nello sforzo di solidarietà per molte migliaia di esuli. Al nostro Paese si riconosce l’impegno quotidiano per strapparne alla morte decine di migliaia come testimoniano le innumerevoli operazioni di salvataggio. Ma l’Italia non è solo solidarietà e a più riprese la Lega Nord, con l’amplificazione dei media, ha provato a strappare consensi elettorali alla parte più retriva del Paese invocando interventi repressivi estremi e perfino la morte collettiva dei migranti in mare. Protervo più di ogni altro Salvini, a più riprese ma più complessivamente il coro dei suoi seguaci. L’ultima è di Gianluca Buonanno, europarlamentare leghista (ma chi mandiamo in Europa?) e sindaco di Borgosesia. Nel timore preventivo di dover fronteggiare l’arrivo di emigranti nella sua cittadina si premunisce ipotizzando di proteggerla con filo spinato attraversato dalla corrente. “Qui non entreranno”, tuona il sindaco razzista. “Faranno dietro front, respinti dal filo spinato, come succede ai cinghiali”. Bel tipo il leghista. Propone di tingere di nero gli italiani in povertà per farli simili ai migranti da affidare al Papa e alla Chiesa che accoglie i clandestini. “Pitturiamo i nove milioni di italiani sotto la soglia di povertà – ha detto – così saranno trattati dal Papa e dalla Chiesa al pari dei clandestini”. E’ questa gente che rischiamo di ritrovarci come maggiore forza di opposizione? L’Italia ha forse pericolose nostalgie per razzismo fascista?

 

In crescendo il potere di Marchionne

E’ un asso pigliatutto Sergio Marchionne e dopo la leadership di Fca, sodalizio Fiat-Chrysler, si prepara ad assumere il ruolo di amministratore delegato (ne è attualmente presidente) della gloriosa Ferrari finora occupato da Amedeo Felisa, vicino a Luca di Montezemolo e protagonista di un forte rilancio della prestigiosa casa di Maranello dopo l’esodo di Jean Todt. Marchionne si muove su uno scacchiere complesso e sull’onda della possibile genesi di una vera holding dell’auto. L’ambizione è di competere con i giganti del settore e di conquistare mercati dal grande potenziale commerciale come la Cina. I risultati della sua gestione sono oggettivamente positivi (nuova 500, Jeep) e perfino Landini, segretario generale della Fiom tutt’altro che tenero nei confronti di Marchionne, ha dovuto riconoscergli incrementi interessanti dell’occupazione.

 

Brugnaro e la sessualità

C’è un seguito per l’inaccettabile, retrograda decisione del sindaco di Venezia Brugnaro di ritirare dalle scuole i libri con tema la sessualità. Papa Francesco ha scelto di dialogare con Francesca Pardi della casa editrice Lo Stampatello che ha pubblicato i libri “gender” scritti dalla compagna Maria Fiengo. Nella lettera della segreteria di Stato del Vaticano, a nome di Bergoglio, il vescovo Wells che l’ha firmata esprime

l’apprezzamento del papa per l’attività al servizio delle giovani generazioni e la diffusione di valori umani e cristiani autentici. In pratica? I libri in questione sono da leggere. Sarà un nuova occasione di contestazione leghista al pontefice?

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