In tre minuti – Salvineide e…

Salvin…eide

Con i precedenti che si ritrova (leggi Bossi e compagni), la Lega farebbe bene a non pontificare su etica della politica, lotta agli sprechi e alla corruzione. Tantomeno dovrebbe dissertarne Salvini, dal pulpito che utilizza per trasformare i guai di una crisi che parte di lontano e stenta a spegnersi, in comizi, in arringhe dirette alla pancia degli italiani che soffrono più di altri gli effetti delle difficoltà economiche del Paese. Da fonti attendibili si apprende che per la sicurezza personale, ma forse per evitare contatti con i contestatori della Lega, noi tutti contribuiamo a pagargli la scorta che, per coprire l’arco dell’intera sorveglianza, richiede il lavoro di trenta persone, per una spesa di centoventimila euro mensili. Non ci stancheremo mai di ricordare che non c’è scorta che tenga se un killer vuole uccidere un personaggio, come dimostrano gli attentati che hanno colpito Kennnedy, Reagan, papa Wojtila solo per fare qualche esempio. Se poi i guardaspalle dovessero servire a tenere lontani gli importuni, beh, allora che Salvini se la paghi di tasca propria.

Per la situazione della Grecia, ritenuta dal segretario leghista le conseguenze di un disastro globale dell’Europa, il suggerimento funambolico è di ricostruirla integralmente. Il farneticare a ruota libera di Salvini fa seguito alla “strepitosa proposta di ritirare i soldi dalle banche italiane, come avvenuto in Grecia”. E crescono i fan di Salvini, evidentemente attratti da razzismo e neofascismo, (tale Diop, originario del Senegal, tifa come allo stadio per Salvini e sogna che l’Africa diventi fascista). Cala il consenso a Renzi. I sondaggi premiano Mattarella, che ha il favore di due terzi degli italiani, poi il presidente del Senato Grasso. Laura Boldrini conta su una fiducia del trenta per cento; stabile Grillo, in competizione con un interessante crescendo di Landini; Berlusconi è al 27 per cento.

A proposito di leghisti e di consigli regionali: quegli impertinenti dei cinquestellati hanno preso con le dita nella marmellata i colleghi della Lega. Tra i presenti ad una seduta alcuni “furbi” hanno votato al posto di tale Rizzi, collega assente come da verbale. L’etica, quella invocata da Salvini, che dubbio c’è, non è un’aspirazione astratta, ma è fatta di comportamenti. L’ultima del segretario leghista è sulla presunta presenza in Italia di cinquantamila potenziali terroristi. Il dato, teso ad alimentare la paura popolare e la xenofobia, sarebbe tratto dalla considerazione che su un milione mezzo di musulmani che vivono in Italia il tre per cento ritiene che l’Isis è l’Islam coincidono. Il catastrofismo che sottintende questa affermazione contribuisce a generare ostilità verso un popolo di religione e cultura diverse, caposaldo del leghismo secondo Salvini.

 

Più unico che raro

Mister Giuseppe Biancarelli, neo eletto consigliere regionale in Umbria con una lista di centrosinistra, si dice negativamente sorpreso per l’accredito trovato sul proprio conto corrente di una cifra superiore ai cinquemila e trecento euro, a fronte di competenze relative al periodo 10-30 giugno, cioè precedente l’insediamento del consiglio regionale. La riflessione dell’onesto consigliere nasce dalla constatazione di non aver lavorato granché in quel periodo. La dichiarazione, che incontrerà sicuramente commenti ostili da quanti sono stati eletti in ruoli analoghi, compare sul sito Facebook di Biancarelli che ricorda il suo mestiere di lavoratore della terra, dove la fatica vera non conosce compensi simili. (nella foto il consiglio regionale delle Marche)

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