L’Italia non deve più essere un feudo per baroni e finti scienziati. La denuncia di Bruno Fedi

“L’Italia non è un paese per scienziati”, scrive e argomenta su Repubblica il senatore a vita Elena Cattaneo, docente all’Università Statale di Milano. Non è un paese per scienziati “se servono mesi e mesi perchè il ministero della Salute approvi i progetti di sperimentazione sugli animali” (e sottolinea: “senza la sperimentazione animale la medicina sarebbe ad uno stadio tribale”); “se si commina il carcere a ricercatori che derivino da embrioni umani ‘sovrannumerari abbandonati’ cellule staminali”; “se gli scienziati vengono indagati con l’ipotesi di aver deliberatamente introdotto un batterio che sta facendo strage di ulivi nel Salento”.

Sulla diagnosi e le terapie descritte dalla Cattaneo abbiamo sentito uno scienziato, Bruno Fedi, cofondatore del Movimento Antispecista e per anni docente di Medicina e Chirurgia alla Sapienza di Roma, specializzato in anatomia patologica, cancerologia, urologia e ginecologia.

Esordisce Fedi. “Il senatore Cattaneo ha ragione: non è un paese per scienziati. Non lo è, perchè investe appena l’1,2 per cento del PIL in ricerca e sviluppo; perchè persegue un modello di sviluppo improvvisato. Nè aiuta la scienza chi va alla ricerca di finanziamenti top-down ad hoc, per il proprio orto; o chi va a caccia di amicizie e scorciatoie politiche. Ha pienamente ragione. Non aiuta la scienza chi sceglie di tacere. Gli animalisti, su tutto questo, le danno ragione”.

“Ha invece torto, Cattaneo, quando non dice che l’università italiana ha i professori di prima fascia più vecchi d’ Europa; quando non dice che è una università feudale, in cui ogni cattedra è un “Feudo”, senza che esista alcun re, sopra il signore feudale. Ha torto quando non dice che figli, nipoti, mogli, amanti, diventano spessissimo cattedratici e la stessa cosa succede anche a mogli di politici di successo. E’ questa corruzione che costringe alla fuga i giovani meritevoli. Dopo che il paese ha speso grandi somme per formarli, vengono regalati all’America, che accetta il dono, ma senza ringraziare”.

Il professor Bruno Fedi. In apertura il senatore a vita Elena Cattaneo.

Il professor Bruno Fedi. In apertura il senatore a vita Elena Cattaneo.

Continua Fedi: “Il senatore Cattaneo ha torto anche quando attribuisce tutti i progressi della medicina alla sperimentazione su animali. L’anatomia patologica non ha alcun merito? La clinica non ha meriti? E l’epidemiologia? Sembra che Cattaneo non lo sappia. Ma non stiamo facendo il processo al passato; pensiamo al futuro. Il nostro senatore a vita sa che Usa e Germania stanno investendo miliardi in “Metodi alternativi”? Lo sa che il Mario Negri ha investito grandi somme nel laboratorio più avanzato d’Italia in questo settore?”.

“Quanto al Ministero della Salute, che ritarda le risposte alla richieste di permesso dei ricercatori, mi risulta che la mancata risposta sia un “silenzio-assenso”, non un silenzio-rifiuto. Questa situazione favorisce la discrezionalità della ricerca, non la ostacola. Tale circostanza mi fu riferita direttamente da un dirigente del ministero della Salute durante il tentativo di riforma della legge sulla sperimentazione animale effettuato dall’onorevole Schmidt”.

Conclude il cofondatore del Movimento Antispecista: “Non stiamo facendo un processo al passato, ma tentiamo di adeguare la ricerca italiana alle necessità di un Paese moderno e guardiamo al futuro, occupandoci di quello che può rendere veramente competitiva la nostra università, facendola uscire dall’attuale situazione medioevale”.

“I professori e i ricercatori devono essere scelti per merito, e non per cooptazione da parte delle varie baronie. La ricerca deve seguire le metodiche più promettenti, non quelle più tradizionali. L’esempio degli Stati Uniti e della Germania è illuminante”.

 

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