DONALD TRUMP / ALL’ATTACCO DI HUNTER BIDEN E DEI SUOI BUSINESS

Singolar tenzone presidenziale negli Stati Uniti.

Donald Trump esce allo scoperto con un’intervista rilasciata alla rete televisiva ‘Real America’s Voice’, nel corso della trasmissione  ‘Just the News’ condotta da Amanda Head e John Solomon: spara cannonate su Joe Biden e sul rampollo, Hunter Biden, coinvolto in tanti ‘dirty business’, guarda caso dall’Ucraina fino alla Cina.

E tira in ballo direttamente Vladimir Putin per far luce su un’altra acrobatica story che ha visto come protagonista l’immancabile rampollo presidenziale, stavolta addirittura in Russia.

Nel corso della bollente intervista, infatti, l’ex capo della Casa Bianca ha chiesto a Putin di fornire la sua versione circa i rapporti finanziari intercorsi dieci anni fa tra Hunter Biden ed il sindaco di Mosca (passato a miglior vita), Yury Luzhkov. Nelle tasche di Hunter sarebbero finiti ben 3 milioni e mezzo di dollari, transitati attraverso il conto corrente della consorte del sindaco.

Ecco le parole di Trump: “Gli ha dato 3 milioni e mezzo di dollari, sono un sacco di soldi. Quindi ora penso che Putin saprebbe la risposta. Penso che dovrebbe rilasciarla”.

Hunter Biden. Sopra, Donald Trump

Ovviamente le parole di Trump sono scivolate anche in direzione Ucraina, e si è soffermato sul giallo-Burisma, un’altra ‘dirty story’ che ha visto protagonista l’ubiquo Hunter, ‘miracolosamente’ e inspiegabilmente nominato nel 2014 (l’anno del ‘golpe’ organizzato dagli Usa in Ucraina) come membro all’interno del consiglio d’amministrazione di ‘Burisma’, il colosso energetico ucraino. Non basta, perché in quel felice anno Hunter divenne anche direttore dell’unità legale di ‘Burisma’, con uno stipendio mensile da ben 80 mila dollari al mese.

Vicende sui quali i pubblici ministeri americani hanno avviato un’indagine federale, puntando i riflettori soprattutto sul  ‘reddito estero’ di Biden junior e sui rapporti d’affari in Ucraina. Indagini avviate qualche anno fa e andate avanti in modo non proprio spedito. Risulta infatti che ancor oggi sia vivo e vegeto un grosso filone d’inchiesta presso l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti nel Delaware, a proposito di quanto ha effettivamente incassato Hunter nei suoi rapporti con ‘Burisma Holdings’. E lo stesso ufficio – raccontano fonti locali – “sta esaminando i suoi affari fiscali dal 2020”.

Ma le avventure finanziarie si Hunter Biden non finiscono qui. E proseguono addirittura lungo l’asse Arabia Saudita-Cina. Leggiamo alcuni passaggi salienti di un fresco (è del 21 marzo) reportage pubblicato da ‘The National Pulse’, un battagliero sito americano di giornalismo investigativo, e firmato dalla reporter Natalie Winters.

“Una società statale cinese collegata ad Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, ha recentemente collaborato con la principale compagnia petrolifera e di gas naturale dell’Arabia Saudita per la produzione di energia”.

“Nello stesso periodo, la società statale dell’Arabia Saudita ‘Saudi Aramco’ ha firmato un accordo preliminare con ‘China Petroleum   & Chemical Corporation’ (‘Sinopec’) volto a rafforzare la sua presenza nella seconda economia più grande del mondo”.

“ ‘Sinopec’ è un’impresa petrolifera e del gas controllata dal regime comunista cinese. La sua ‘filiale interamente controllata’, ossia ‘Sinopec Marketing Company’ ha goduto di quasi 1 miliardo di dollari di investimenti dalla società di private equity ‘BHR Partners’ di Hunter Biden”.

“Conclusi nel marzo 2015, gli investimenti del controverso fondo di investimento hanno portato ‘BHR Partners’ ad accumulare una partecipazione di quasi il 30 per cento in ‘Sinopec’”.

“Secondo quanto riferito, Hunter possiede ancora una partecipazione del 10 per cento in ‘BHR Partners’, il cui profilo Linkedin mette in evidenza il suo investimento in ‘Sinopec’”.

E Winters conclude: “Il nuovo accordo segue il ‘Fuling Shale Gas Field’ di ‘Sinopec’, che ha raggiunto un record a livello nazionale per quantità di produzione e la costruzione del suo più grande impianto di stoccaggio di gas naturale”.

 

 

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