Al fine di frenare la situazione, il governo ha deciso di ridurre la capienza degli stadi di Serie A a 5 mila spettatori per le due giornate di campionato a fine gennaio, prolungando il possibile ritorno alla capienza totale alla prima settimana di febbraio. Nonostante ciò, non è ancora chiaro se nel mese di febbraio i tifosi di calcio potranno recarsi nuovamente allo stadio senza limiti di spettatori, dato che sia la federazione sia il governo prenderanno una decisione durante la sosta per le partite delle nazionali.
Il provvedimento era stato pensato per limitare l’afflusso di persone, anche se non sono mancate le critiche da parte di alcuni esperti e giornalisti, evidenziando soprattutto un problema legato agli stadi più piccoli dove una capienza di 5 mila spettatori significa avere oltre il 50% dei posti a sedere occupati. Questo si è verificato a Venezia, dove la metà della capienza è leggermente inferiore rispetto ai 5 mila posti. L’impressione è che il provvedimento sia stato preso senza realmente considerare le realtà più piccole e focalizzandosi solamente sugli stadi più grandi come San Siro e Olimpico di Roma.
Importante sottolineare che anche la capienza degli stadi di Serie B è stata limitata a 5 mila spettatori, anche se la media dei biglietti venduti è solitamente al di sotto di tale quota, con molti stadi che registrano 2-3 mila spettatori. In questo senso, la restrizione sembra essere più un compromesso da parte del governo per evitare le partite a porte chiuse o l’interruzione completa dei campionati come già successo in passato. Non è ancora chiaro anche se la capienza potrà ritornare al 100% nel mese di febbraio, seguendo il modello della Premier League inglese.
Secondo diversi esperti, è molto probabile che l’Italia non prenderà le stesse decisioni della Gran Bretagna, ma seguirà una linea simile alla Francia, introducendo nuovamente la capienza del 50%, situazione sicuramente migliore rispetto alla Germania, dove la Bundesliga continua a essere giocata a porte chiuse. In questo senso, i tifosi e gli appassionati di scommesse sulle partite di calcio è probabile che dovranno ancora attendere diversi mesi prima di potersi recare in stadi pieni, situazione che la federazione potrebbe decidere di evitare fino all’inizio della prossima stagione.
La situazione complicata delle squadre di Serie A
Le restrizioni subite dalle squadre di Serie A negli ultimi tempi stanno mostrando i loro effetti direttamente durante la sessione di mercato invernale. Molte squadre di spicco non hanno finalizzato degli acquisti importanti, a dimostrazione che la situazione finanziaria delle squadre è sicuramente complicata. Questo non è tenuto segreto neanche dai dirigenti sportivi.
Ad esempio, lo stesso amministratore delegato della Juventus, Arrivabene, ha dichiarato senza mezzi termini durante un’intervista che la Juventus non ha intenzione di acquistare Martial per le cifre proposte. Si parla infatti di 30 milioni di euro per l’acquisto più un contratto di circa 8 milioni all’anno, considerato eccessivo da parte della dirigenza. La Juventus non è l’unica squadra che deve affrontare una situazione complicata in termini finanziari, dato che la maggior parte delle società di Serie A presentano un bilancio in rosso.
Considerata la situazione finanziaria negativa, è chiaro che sia nell’interesse delle squadre evitare un’ulteriore chiusura degli stadi, andando ad intaccare ancora una volta gli introiti dei biglietti, motivo per cui ci si aspetta una spinta da parte dei club per cercare di tornare a una sorta di normalità nel mese di febbraio.
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