JOSEPH TRITTO / LA PARTNERSHIP USA-CINA PER COVID & BIOTERRORISMO 

Cina e Usa uniti nelle super rischiose bioricerche all’origine della pandemia da coronavirus.

Un lungo percorso di collaborazione fra biologi e militari dei due paesi che ha portato alle famigerate ricerche di Wuhan, finanziate non solo con i soldi di Pechino ma anche con quelli del Pentagono.

Una partnership che trova la collaborazione di svariati paesi occidentali, come ad esempio Francia e Canada, e la benedizione di “specchiati” (sic) organismi internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e perfino la Fao, nonché la partecipazione straordinaria di miliardari “illuminati” (sic), come Bill Gates.

Peter Daszak. In apertura Joseph Tritto

E di personaggi che più border line non si può, come Peter DaszakRalph Baric, ‘inviati speciali’ a Pechino per conto degli yankees.

Ed in proprio gli americani hanno portato avanti e ancora conducono ricerche più che ‘border line’ nei laboratori militari super segreti di Fort Detrick, nel Maryland, dove sono già successi ‘incidenti’ da non poco, e del tutto oscurati dai media.

La vera storia dei virus ‘chimera’, delle ricerche biogenetiche, delle violenze al ‘genoma’, di tutte le ‘biologic wars’.

E poi delle varianti fino ad omicron, i danni che possono essere causati dai richiami sempre più continui che creano progressivamente organismi immunodepressi.

Il grande rischio che corriamo oggi: la combinazione tra il virus del covid e quello, ancor più terribile (e mai debellato con un vaccino), dell’HIV.

 

Ralph Baric

Un cocktail che più esplosivo non si può, quello miscelato e servito da uno dei maggiori scienziati italiani, Giuseppe Joseph Tritto, medico, specializzato in urologia e microchirurgia, anni di carriera nelle principali università e centri di ricerca del mondo e oggi presidente della prestigiosa “World Academy of Biomedical Technologies”.

Tritto è autore, nel 2020, di “Cina Covid-19 – La chimera che ha cambiato il mondo”, in cui dimostra come la nascita del coronavirus sia artificiale, ossia partorita in laboratorio. Come del resto, del tutto inascoltato (anzi, deriso dai Soloni della Medicina ufficiale), aveva appurato Luc Montagnier, il premio Nobel 2007 per la scoperta del virus HIV.

Le clamorose news sono contenute in una lunga intervista (122 minuti) rilasciata al giornalista d’inchiesta Franco Fracassi per le sue ‘Narrazioni’, video di autentica controinformazione, quella che cioè viene oggi negata dal mainstream, dai media di regime, sempre più mummificati.

La Voce, nel corso degli ultimi mesi, ha più volte concentrato le sue inchieste proprio su questi temi.

Luc Montagnier

Basta cliccare sulla funzione ‘ricerca’ per trovare nel nostro archivio un mare di notizie da Wuhan a Fort Detrick, su equivoci personaggi come Peter Daszak, di cui più volte parla Tritto, e la sua ‘EcoHealth Alliance’ finanziata dal NIAID (il ‘National Institute for Allergy and Infectious Deseases’ guidato da Anthony Fauci), e a sua volta finanziatrice di buona parte delle ricerche griffate Wuhan.

Ecco, a seguire, alcuni dei passaggi salienti contenuti nell’intervista, che potete ascoltare integralmente cliccando sul video in basso.

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=DkB_hwv_9pk

 

 

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

“Soprattutto nei paesi dell’est e in primo luogo in Cina sono stati sviluppati degli innovativi metodi di diagnostica per immagini, utilissimi per studiare l’effetto dei farmaci sul metabolismo. Sono utilissimi per individuare, oggi, i focolai virali polmonari, anche in asintomatici. E possono essere utilissimi anche per testare l’effetto dei vaccini sull’organismo. Mi chiedo perché mai, ad esempio in Italia, siamo così indietro su questo fronte”.

“Anni fa l’ONU ha elaborato un documento sottoscritto praticamente da tutte le nazioni: riguardava la protezione del genoma umano, del quale è stata vietata ogni manipolazione. Una raccomandazione ben poco rispettata, se solo si pensa alle ricerche condotte negli Usa dal gruppo Vender e, oggi, ai vaccini a mRNA prodotti da Pfizer e Moderna. Molti ricercatori si sono pronunciati contro tali manipolazioni, per fare solo un esempio il Gruppo Etica dell’Università di Stanford: ma i loro appelli sono rimasti fino ad ora inascoltati”.

“E’ da molti anni, almeno dal 2007, che gli americani lavorano sui coronavirus. Il centro base per le ricerche è quello di Fort Detrick, un centro militare che ha già avuto dei grossi problemi nel 2014. Il presidente Barack Obama aveva pensato di chiuderlo, invece le attività vanno ancora avanti”.

“Oggi la ricerca biotecnologica è controllata dal settore militare. Negli Stati Uniti il 70 per cento delle ricerche sono finanziate da programma ‘Darpa’, ossia dal Pentagono. Biologi e militari lavorano fianco a fianco in Israele, come in Cina”.

Shi Zhengli

“In Cina è stato varato nel 2015 il piano quinquennale per le ricerche, in cui sono assolutamente privilegiate quelle biotecnologiche, ossia per sviluppare le guerre biologiche. Come negli Stati Uniti”.

“La direttrice del laboratorio di Wuhan, la virologa Shi Zhengli, si è occupata per anni di coronavirus. Ha lavorato a Montpellier, in Francia, sugli pseudo-virus; poi fianco a fianco con il virologo Rotier in Olanda, sui ricombinamenti chimerici”.

“La Cina ha chiesto all’OMS di poter aprire i suoi laboratori P4, cioè di massima sicurezza. Prima nel 2014, poi nel 2018, quello di Wuhan. E per farlo doveva avere un paese occidentale come partner. E’ stata scelta la Francia, tanto che all’inaugurazione del laboratorio sono intervenuti perfino il presidente Emmanuel Macron e il direttore dell’istituto di virologia di Lione”.

“Gli occidentali, quindi, erano tutti perfettamente a conoscenza di quanto veniva fatto a Wuhan”.

“Cinesi e americani, poi, hanno collaborato anche sul fronte dell’aviaria. Pechino ha dato una mano a New York per fare vaccini ad hoc: e qui è stato strategico l’intervento finanziario e organizzativo di Bill Gates”.

“Un altro supporto occidentale per i cinesi è arrivato dal Canada, che ha collaborato alla creazione di una bio-banca”.

“Negli Stati Uniti le ricerche sul versante delle armi biologiche a mRNA messaggero sono cominciate molti anni fa, nel 2007, con gli il contributo fondamentale dei ricercatori Dennison e Baric. Proprio per questo motivo, perché erano preparati su questo terreno, è stato poi relativamente facile, per gli americani, brevettare e produrre in tempi record i vaccini di Pfizer e Moderna, potendo anche usufruire dei colossali finanziamenti stanziati da Donald Trump che voleva a tutti i costi vincere la corsa al primo vaccino, così come è successo”.

“Così come del resto l’efficacia dei vaccini, che si esaurisce in tempi brevi. Un’efficacia che si degrada nel tempo. Gli israeliani sapevano fin da subito che il vaccino di Pfizer non andava oltre i sei mesi di efficacia”.

“Il susseguirsi delle varianti renderà sempre più ravvicinati i richiami. E ciò provocherà una dow regulation del sistema immunitario. In sostanza, quando si affievolisce l’effetto, hai bisogno del buster, e man mano l’organismo diventa sempre più immunodepresso. E c’è il concreto rischio di perder traccia di ogni immunità naturale”.

“La velocità di mutazioni del virus è stata già da tempo calcolata dai ricercatori, soprattutto gli americani. Al summit di Davos del Word Economic Forum sono stati presentati schemi matematici e algoritmi che già anticipavano, prima dello scoppio della pandemia, ritmi e tempi.

Pensate che era già stato stilato l’elenco di tutte le varianti, definite con lettere greche. E pensate che la variante omicron era stata prevista in arrivo per marzo 2022: invece è arrivata prima! Un piccolo errore di calcolo”.

“Il vero pericolo, oggi, è che la variante omicron, deboluccia, possa fondersi con un ceppo virale più robusto, come quello dell’HIV. E qui rischiamo davvero molto, come ha sottolineato anche Luc Montagnier. E’ proprio la storia dell’apprendista stregone, che alla fine perde il controllo delle sue mostruose creature…”.

 

 

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