‘Giulio Tarro. L’amico… il ricercatore, lo scienziato, l’umanista’, è il titolo di un più che attuale convegno che si svolgerà a Napoli il 10 maggio e vedrà la partecipazione di alcuni scienziati di livello internazionale, i quali parleranno di pandemia, origini del Covid, vaccini, influenza e non solo.
Di particolare interesse gli interventi di due amici e colleghi ‘storici’ di Tarro: Abraham Karpas, ex direttore delle ricerche alla prestigiosa ‘Cambridge University’, che affronterà il tema: ‘The Reasons for the Global Spread of the Chinese Virus’ (ossia le ragioni della diffusione globale del virus cinese); e Giuseppe Tritto, presidente della ‘Word Academy of Biomedical Sciences and Technologies’ di Parigi, il cui intervento s’intitola ‘Giulio Tarro, l’amico… il ricercatore’.
Sarà l’occasione appropriata per fare il punto su alcuni temi bollenti.
Come la ‘vera origine del Covid’, su cui ancora ci si arrovella a livello internazionale e su cui fervono non poche inchieste, dopo la fallimentare missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e la incredibile rinuncia alla seconda, pur sbandierata.
Sul fronte giudiziario, soprattutto quelle di due procuratori generali americani, Jeffry Landry della Louisiana e Erich Schmitt del Missouri, che da settembre 2022 hanno aperto un maxi fascicolo su due fronti: le pressioni ‘censorie’ dei vertici della Casa Bianca per far tacere le voci critiche sulla politica del governo Usa per contrastare la pandemia; e proprio il ruolo giocato dal super virologo di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, per finanziare le famigerate ricerche (vietate negli Usa) sul ‘gain of function’ dell’Istituto di Virologia di Wuhan. Ricerche generosamente foraggiate con i fondi del ‘National Institute of Allergy and Infectious Deseases’ (NIAID) presieduto a vita da Fauci (dal 1984 al 2022), attraverso una società di copertura, la ‘EcoHealth Alliance’ del controverso ricercatore Usa Peter Daszak. E tre mesi fa Fauci – implicato in entrambi i filoni d’inchiesta – è stato interrogato dai due procuratori per ben 7 ore.
Proprio sulle più che controverse origini del Covid ha rilasciato, più di un anno fa, una lunga e interessante intervista al giornalista investigativo Francesco Fracassi il professor Tritto, italiano di nascita e americano d’adozione. In basso trovate il link dell’articolo ‘Voce’ sulla minuziosa ricostruzione griffata Tritto.
Nel corso dell’incontro a Napoli del 10 maggio sarà l’occasione per parlare degli ultimi lavori scientifici firmati Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì il vaccino antipolio, una lunga formazione negli Stati Uniti proprio con Sabin, quindi il ritorno a Napoli, nel ‘suo’ Cotugno, l’avamposto partenopeo per combattere a inizio ’70 la guerra del colera e dopo alcuni anni debellare quel ‘Male Oscuro’ che aveva ucciso decine di bambini.
Una vita spesa per studiare e lottare contro i virus, e per capire fino in fondo l’universo dei vaccini.
Da utilizzare sempre con estrema cautela e seguendo il principio di ‘massima precauzione’, come hanno sempre affermato sia Tarro che Luc Montagnier, lo scienziato francese e premio Nobel per aver scoperto in virus HIV responsabile dell’Aids. E come sostiene da anni, con la sua battagliera associazione ‘Children’s Health Defence’, l’environmental layer (avvocato per l’ambiente) Robert Kennedy junior (il figlio di Robert e nipote di John Fitzgerald Kennedy) che solo pochi giorni fa ha lanciato la sua candidatura per le prossime primarie americane, competitor di Joe Biden, il quale con la sua politica anti-covid a botte di lockdown – sottolinea proprio qualche giorno fa Robert Kennedy – ha distrutto la spina dorsale degli Stati Uniti, ossia la sua ‘middle class’.
Ma torniamo a Tarro e soprattutto alle sue ultime pubblicazioni.
Profetico il libro a botta calda sulla pandemia, quel ‘Covid 19 – Il virus della paura’ (uscito a inizio giugno 2020, quindi a pochi mesi dal suo inizio) che aveva già puntato i riflettori su due temi fondamentali.
In prima battuta, le clamorose defaillance della nostra (ma non solo, visto quanto successo, appunto, negli Usa, per la regia di Fauci) politica governativa, tutta ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ voluta in primis dal ministro della Salute (sic) Roberto Speranza; la quale, nei fatti, ha negato per legge ai medici di prescrivere quelle terapie, quelle cure, quei farmaci che avrebbero potuto salvare, se presi subito, tanti colpiti dal virus, evitando il ricovero in ospedale e quindi la tragica trafila della terapia d’urgenza, l’intubazione e quasi sempre la fine.
Un solo esempio per tutti: l’idrossiclorochina, vietata da noi e usata con successo in Francia da Didier Raoult, il direttore del più grande ospedale per le malattie infettive in Europa. C’è addirittura voluta l’ordinanza (12 dicembre 2020) del Consiglio di Stato per ‘legittimare’ l’uso dell’idrossiclorochina. Quante vite si sarebbero potute salvare usando le cure e i farmaci che erano in commercio e anche a prezzi molto bassi? E’ uno dei più inquietanti interrogativi sollevati da Tarro e che avrebbe dovuto porsi (ma c’è ancora tempo) la magistratura e si dovrà porre la Commissione parlamentare d’inchiesta appena varata.
L’altro fil rouge seguito da Tarro nel suo primo libro sul Covid è proprio quello della ‘paura’, del ‘terrore’ da instillare nei cittadini per renderli come piccoli robot, e accettare in modo acritico tutte le dosi di vaccini somministrate (lo stesso copione negli Usa).
E che – lo vediamo ora, e ne parla Tarro nel secondo libro uscito mesi fa, ‘Covid 19 – La fine di un incubo’ – stanno causando un numero sempre più crescente di ‘effetti avversi’. Come documentano anche i ‘CDC’ (‘Centers for Deseases Control’) americani, che a ottobre 2022 hanno diffuso un dato (addirittura in forte difetto) sul numero di ‘effetti avversi’ negli Usa dall’inizio delle somministrazioni vaccinali: ben 10 milioni, di cui la metà ‘gravi’, e soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (miocarditi, pericarditi, ictus, trombosi e infarti), in particolare nella fascia di età fra i 19 e i 39 anni.
Nel suo secondo volume, Tarro pone ai ricercatori e soprattutto alle autorità governative un quesito alto come un grattacielo: perché, nel momento in cui i vaccini sono stati resi obbligatori, non si è pensato di rendere altrettanto obbligatori (e gratuiti) quei fondamentali ‘test genetici’ per capire se l’organismo dell’individuo è in grado di sopportare l’impatto dei vaccini, soprattutto quelli a mRNA, quindi quelli di ‘Pfizer’ e ‘Moderna’?
E’ questa l’unica via d’uscita per limitare almeno, arginare la marea crescente di ‘effetti avversi’.
Perché – va rammentato – si è trattato di vaccini ‘sperimentali’, ‘inefficaci’ e‘insicuri’: alla faccia delle garanzie taroccate fornite dalle star di Big Pharma, ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ appunto. Contro cui ha lanciato pesantissime accuse la più autorevole rivista scientifica a livello internazionale, il ‘British Medical Journal’(BMJ), come la ‘Voce’ ha più volte documentato.
E proprio il BMJ ha pubblicato, tra la metà del 2022 e l’inizio del 2023, la bellezza di 8 studi scientifici firmati da Tarro – da vero guinness dei primati, nell’ambito delle pubblicazioni dei ricercatori di casa nostra – su vari argomenti: dai tumori alla tiroide alle varie tipologie di virus influenzali (l’ultimo in ordine di tempo). La ‘Voce’ li ha pubblicati sia nella versione originale che tradotti in italiano.
Li potete leggere scorrendo sulla colonna a destra della home page Voce: andate alla casella CERCA, a quel punto digitate GIULIO TARRO oppure BRITISH MEDICAL JOURNAL e li potete trovare tutti. Buona lettura.
P.S. Dimenticavamo di far cenno ad un altro testo ‘imperdibile’ firmato Tarro: “10 cose da sapere sui vaccini” (è uscito nel 2018) che tutti i genitori dovrebbero leggere e ‘studiare’ con attenzione prima di sottoporre i propri bimbi ai vaccini ‘tradizionali’.
LINK
JOSEPH TRITTO / LA PARTNERSHIP USA-CINA PER COVID & BIOTERRORISMO
LA LOCANDINA
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