ROBOT MILITARI / DA ISRAELE 40 MACCHINE DA GUERRA AUTOMATIZZATE

Chi produce i nuovi veicoli terrestri a controllo remoto per i reparti speciali anti-terrorismo dei Carabinieri di casa nostra? Una delle aziende leader nella realizzazione di “soldati robot” e macchine da guerra interamente automatizzate, la Roboteam di Tev Aviv. Che ha appena fornito al comando generale dell’arma dei carabinieri 40 sistemi TIGR, ossia Transportable Interoperatable Ground Robot, con relative apparecchiature, servizi di manutenzione e formazione-addestramento del personale predisposto all’uso.

Il valore dell’accordo – fa sapere in una nota Roboteam – è stimato in 10 milioni di dollari. E viene precisato, sotto il profilo tecnico: “Il TIGR è un robot militare in grado di gestire pacchi sospetti, materiali pericoloso, raccogliere informazioni, ma possiede anche capacità avanzate di sorveglianza e osservazione diurna e notturna. Ogni veicolo da combattimento – viene specificato – pesa circa 80 chili, è in grado di muoversi in tutti i tipi di terreno e in ogni condizione meteorologica ed è equipaggiato con due braccia che possiedono grandi libertà di movimento e sollevamento pesi. Una componente significativa del sistema è il software che consente agli operatori di eseguire attività complesse e avanzate nei campi di battaglia”.

Fornisce ampi dettagli sull’operazione il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo.

“Secondo quanto riferito dai manager di Roboteam, la partecipazione al bando di gara dell’arma dei Carabinieri ‘è stata fatta in collaborazione con il locale contractor BMD spa, un’impresa tecnologica italiana (con sede a Tivoli, ndr); quest’accordo è successivo al altre commesse che abbiamo ottenuto nelle scorse settimane in Giappone, Corea del Sud e in altri paesi’”.

Precisa Mazzeo: “Sul sito ufficiale del Comando generale dell’Arma è possibile reperire copia del bando di gara per l’acquisto dei veicoli robot, del verbale della commissione aggiudicatrice e dell’atto di assegnazione della commessa. Dalla lettura di questi documenti si rilevano tuttavia alcune strane incongruenze rispetto ai contenuti dell’annuncio dell’azienda israeliana”.

E continua: “In nessuno degli atti ufficiali si fa accenno alla Roboteam, né la ‘vincente’ BMD di Tivoli la riporta tra i possibili partner”. Un mistero.

E non poco inquietante è la Roboteam story. “Fondatore e azionista di Roboteam – spiega Mazzeo – è Elad Levy, già comandante delle forze speciali dell’Aeronautica militare d’Israele ed una laurea in Ingegneria meccanica (robotica) presso l’istituto di tecnologia ‘Technion’ di Haifa, il centro di ricerca più rinomato del complesso militare-industriale-accademico israeliano”.

Lo stesso Levy, in un’intervista rilasciata al Global Israel Business News, ammette: “Io non posso fornire i nomi, ma posso dire che il 100 per cento del management di Roboteam è fatto da ex ufficiali. Senza le forze armate israeliane oggi non saremmo qui. Le nostre vendite al ministero della Difesa sono pagate anche con l’aiuto in danaro degli Stati Uniti”.


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