Iniziare con una gag comica, cioè del comico Beppe, grullin-grullino, il quale al proscenio, tra una battuta e un racconto-satira ha inventato i Cinque Stelle, è un onesto alibi per non proporsi con un prologo di drammatica serietà. come richiedono avvenimenti nazionali e mondiali.
Il comico genovese, indotto da grilli per la testa, ricorre alla vis comica con l’ultimo empito creativo. Si chiede “Perché non togliamo il voto agli anziani? Ci sono semplicemente troppi elettori in età avanzata e il loro numero è in crescendo. Il voto non dovrebbe essere un privilegio perpetuo, ma una partecipazione al continuo destino della comunità politica, sia nei suoi benefici che nei suoi rischi. Cosa dovrebbero fare le democrazie quando gli interessi degli anziani sembrano essere in contrasto con gli interessi delle giovani generazioni?
L’idea nasce dal presupposto che una volta raggiunta una certa età, i cittadini si preoccupano meno del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni giovani, perché molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche. I loro voti dovrebbero essere eliminati del tutto, per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Il Grillo pensiero è una pacchia (per dirla alla Salvini) per psicanalisti, psichiatri e pedagoghi, che si tufferanno sull’’argomento per aggiungere conoscenze in tema di malattie mentali. Comunque, l’idea di rottamare gli ‘anziani’ e negare loro il diritto al voto dovrebbe selezionare la qualità degli esclusi. Esempio: vietare di partecipare alle elezioni all’ex cavaliere, che in fase di avanzata senescenza, vaneggia, così: “Il comunismo è l’ideologia più criminale e delittuosa della storia e oggi abbiamo al governo non uno ma quattro partiti che derivano dal comunismo: il Pd che i 5 stelle chiamano comunisti da salotto, i 5 stelle che quelli del Pd chiamano comunisti da strada, Più libertà e unità (il berlusca intende Liberi e Uguali, ndr) e il neonato partito di Matteo Renzi”. Roba da psicofarmaci e letto di contenzione.
Forse l’idea di rottamare gli ‘anziani’ e negare loro il diritto al voto dovrebbe selezionare gli esclusi. Per esempio vietare di partecipare alle elezioni all’ex cavaliere, che in fase di avanzata senescenza vaneggia, così: “Il comunismo è l’ideologia più criminale e delittuosa della storia e oggi abbiamo al governo non uno, ma quattro partiti che derivano dal comunismo: il Pd che i 5 stelle chiamano comunisti da salotto, i 5 stelle che quelli del Pd chiamano comunisti da strada, Più libertà e unità (il berlusca intende Liberi e Uguali, ndr), il neonato partito di Matteo Renzi”.
È urgente che un politologo aiuti il Berlu, come lo chiama la Littizzetto, lo fiancheggi, gli spieghi che di comunismo non ce n’è in giro da più di vent’anni, che lo slogan “I comunisti mangiano i bambini” è fatiscente anacronismo.
Il vetusto fondatore di Forza Italia, ridotta a partitino in via di estinzione, non fa una piega nel ritrovarsi il 19 fianco a fianco con i nazifascisti di Casa Pound. Ci passa su, spinto a scendere in piazza contro l’annunciata legge che punisce l’evasione fiscale con il carcere fino a 8 anni (finalmente! ndr). “Paura eh, don Silvio?” Avviso a Grillo: Berlusconi è anziano, la Carfagna no e fa sapere che non ha alcuna intenzione di sfilare insieme all’estrema destra. Chiede un ripensamento di Forza Italia.
Fidarsi di Erdogan è gigantesca ingenuità e poiché non è tra le molte patologie di Trump, non è saggio credere al suo inno alla vittoria per l’accordo Usa-Turchia sul cessate il fuoco nel martoriato nord est siriano, dove l’aggressione dei turchi ha provocato centinaia di morti, in gran parte civili e trecentomila uomini, donne, bambini in fuga dalla guerra, molti vittime del napalm, del fosforo bianco, visibile su volti e braccia mani degli ustionati che sono ricorsi alle cure negli ospedali. In cambio di un cessate il fuoco teorico, perché le forze turche e ‘fazioni’ a loro affiliate hanno continuato a lanciare razzi contro la città siriana di Ras al-Ayn, situata lungo il confine, nonostante l’annunciata tregua di 120 ore. Il prezzo dell’accordo per i curdi è alto. I negoziatori di Trump hanno concesso a Erdogan di impadronirsi di una fascia di sicurezza grande trenta chilometri, sottratta ai curdi dell’Ypg (Unità di autodifesa popolare), costretti a lasciarla per impedire nuove stragi. “Abbiamo ottenuto ciò che volevamo”, ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. E Trump ha davvero poco di cui festeggiare. L’America, evidentemente soddisfatta, decide di revocare le sanzioni contro la Turchia e i negoziatori Usa non possono nascondere che tanta euforia è basata solo su una “pausa” dell’aggressione turca ai curdi. Dopo lo scontro degli giorni scorsi e la lettera con cui Trump chiedeva a Erdogan di non ‘fare lo stupido’, gettata nella spazzatura, è quasi amore tra i due. “Erdogan? Un uomo forte twitta Trump e lo invita alla Casa Bianca. Tra tiranni ci si intende” .
Da oggi in vigore i balzelli firmati voluti da Trump. Interessano soprattutto Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Ma anche per l’Italia c’è una a stangata che fa un gran male. Molti i prodotti del made in Italy soggetti a dazi aggiuntivi del 25% ( i formaggi, pecorino e parmigiano, liquori e digestivi). La Casa bianca dichiara che non è l’ultima parola, perché l’Italia non sarebbe direttamente coinvolta negli aiuti finanziari al consorzio europeo Airbus, accusato dagli Usa di concorrenza sleale nei confronti dell’americana Boeing. C’è da fidarsi?
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