Grillini, un decennale al veleno – Esplode la rabbia degli ex militanti

Doveva essere una giornata di festa per celebrare i 10 anni dalla nascita del Movimento, invece si è trasformata in un incubo, un indicatore che mostra paurosamente come il popolo dei meet up abbia – e già da tempo, almeno dalla formazione del governo giallorosso – voltato le spalle di brutto a fondatori ed eletti del M5S. Prendete @carlosibilia, sottosegretario al ministero degli Interni nel Conte bis, che pubblica la foto “storica” di 10 anni fa sul palco accanto a Beppe Grillo.

La foto “storica” di Sibilia con Grillo postata ieri

«Buongiorno a tutti amici! Oggi festeggiamo i 10 anni del ‪@Mov5Stelle. Grazie a ‪@beppe_grillo e ‪#GianrobertoCasaleggio senza i quali tutto questo non sarebbe mai accaduto. E grazie a tutti voi per aver trasformato un sogno in realtà con la vostra passione!», esulta Carlo Sibilia (nella foto del profilo in posa militare accanto al premier Giuseppe Conte). Nemmeno il tempo di emettere il tweet, che viene sommerso da una valanga di commenti al veleno. «E ora tutti al party alla Leopolda», è l’acida risposta in tempo reale di @gioppino. E @dorina, di rimando, «Grazie a tutti voi x avere fatto il contrario di quello che avete detto!!!». «Io vi ringrazio invece – tuona @pescatore – per avermi dato certezza in questi 10 anni nel capire che votare non è servito a niente». 10 anni, e «Peccato sia già finito…», sospira ironica @ilariamancino. E @angelo62: «Pensa che in Italia dobbiamo ringraziare un affiliato di Soros e un comico per aver aiutato a trasformare il nostro paese in un postribolo di terza categoria…!». «Non siete stati all’altezza – taglia corto @stefy – Troppe parole, poi si fatti non siete meglio degli altri».

Il tweet della Spadoni

Non è andata meglio a Maria Edera Spadoni, vicepresidente M5S alla Camera. «10 anni. Incredibile. Un magnifico sogno che diventa realtà», cinguetta la povera @mariaederaM5S. Più tremendamente reali sono però i tweet degli ex militanti, che arrivano un secondo dopo a raffica. «La realtà è l’alleanza con le cosche piddine», replica subito @paolo di @Reggio5Stelle. Immediato @ross dello stesso gruppo locale: «vuol dire che il magnifico sogno era allearsi con il Pd? Ma cosa avevate mangiato prima di coricarvi? ». «10 anni – parte lancia in resta @domenico – e siete riusciti in un voltagabbana unico nella storia d’Italia. Complimenti ci avete presi per i fondelli: adesso però tornate all’8%… Siete riusciti a farvi odiare come coloro che combattevate».

Ce n’è per tutti, anche per il senatore pentastellato Agostino Santillo, che coglie l’occasione del decennale per un incauto invito alle abitudini green, in perfetto stile Conte-Zingaretti: con l’hastag #10anniInMoVimento, @Ago_SantilloM5S si lascia andare infatti ad un «Tanti auguri al @Mov5Stelle, che nasceva il 4 ottobre di 10 anni fa. Oggi voglio festeggiare ricordando una delle nostre stelle: la mobilità sostenibile. Abbandonate l’auto e usate il trasporto collettivo, oppure godetevi una bella passeggiata a piedi!».

Il video in cui Santillo invita alla “mobilità sostenibile”

«Abitando a Roma – ringhia di rimando @davlync – ho dovuto, mio malgrado, abbandonare il trasporto collettivo e ricominciare a usare l’auto. Grazie ‪#ATAC eh». Abbandonare l’auto? «E voi abbandonate le poltrone… », rincara la dose @scandurraluigi. Senza appello da condanna di @elettra: «Verrete spazzati via dal famoso vento che sarebbe dovuto cambiare!»

Chi da tempo sintetizza in modo efficace le ragioni del voltafaccia di massa al Movimento è Paolo Becchi, che in un post ripreso dalle colonne di Libero non le manda a dire. «Il 4 ottobre 2009 nasceva il M5s democrazia diretta, eliminazione dei partiti, i cittadini al potere. A dieci anni di distanza il M5s è diventato un partito come gli altri, disposto ad allearsi col partito della casta per salvare la poltrona. Oggi non c’è nulla da festeggiare».

Tranchant. Ma vero. Come è ancor più vero che il colpo di grazia – se ce ne sarà bisogno – sarà inferto a questa maggioranza dalla stangata delle tasse, in arrivo con la manovra su un Paese dove i suicidi per debiti sono in crescita esponenziale (tre in Campania solo negli ultimi due giorni), chiudono oltre mille imprese ogni 30 giorni, mentre l’esecutivo Conte cancella con un tratto di penna provvedimenti come pace fiscale o saldo e stralcio, che potevano quanto meno aiutare a respirare, restituire fiducia e porre le basi per una (comunque difficile) ripresa. Complimenti, buon decennale, Movimento!…

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