GRUPPO SAN DONATO / ANGELINO ALFANO VOLA NEL GOTHA DELLA FINANZA

Un dream team di banchieri & finanzieri. E poi la ciliegina di un cavallo di razza della politica ormai da tempo relegato nelle scuderie, l’ex pluriministro (Interni, Giustizia, Esteri) Angelino Alfano. Che ora può tornare in pista.

E’ la nuova governance che reggerà le sorti del principale complesso sanitario privato (e super convenzionato) dell’intero Paese, il Gruppo Ospedaliero San Donato (GSD), al secolo l’ex San Raffaele fondato dal grande amico di Silvio Berlusconi, il siciliano don Luigi Verzè, e oggi gestito dalla Rotelli dinasty.

Eccoci subito alla nuova formazione in campo.

 

TUTTE LE STAR IN FORMAZIONE

Don Luigi Verzè. Sopra, Angelino Alfano

Nello staff di vertice fa il suo ingresso un pezzo da novanta del mondo bancario, Federico Ghizzoni, ex amministratore delegato di UniCredit e oggi presidente di Rothschild Italia, dove fa capolino anche la presenza di Paolo Scaroni, il plenipotenziario del fondo Elliot in Europa e presidente del Milan Calcio.

Alla presidenza dello storico San Raffaele viene confermato Enrico Cucchiani, ex ceo di Intesa SanPaolo. In questo modo i due maggiori istituti creditizi del nostro Paese sono ottimamente rappresentati nel gotha della sanità privata italiana. Dove per anni si è parlato di una possibile fusione con un’altra corazzata milanese, l’Istituto Europeo Oncologico (IEO) fondato da Umberto Veronesi.

Ma non è certo finita qui. Sempre nel San Raffaele fa il suo ingresso Alessandro Daffina, altro big griffato Rotschield, affiancato da Vittorio Terzi, che ha prestato a lungo i suoi servigi alla potente McKinsey.

Federico Ghizzoni

Torniamo in casa Unicredit, che cede un altro suo gioiello ai Rotelli: si tratta di Franco Papa, ex general manager di Unicredit che ora diventa presidente della Madonnina, ennesima sigla della galassia rotelliana.

Siamo solo all’aperitivo perché la super formazione si arricchisce di ulteriori star. Come Andrea Faragalli Zenobi, che nel suo pedigree può vantare sia la presenza ai vertici di Intesa SanPaolo che il ruolo di amministratore delegato ricoperto nella compagine di Italo-NTV, il treno superveloce prima nelle mani del trio Della Valle-Montezemolo-Punzo poi passato agli americani. Faragalli Zenobi fa il suo ingresso nel cda del Galeazzi e del Gsd Sistemi e Servizi, vale a dir nel settore sistemi e servizi del Gruppo Ospedaliero San Donato.

GSD Sistemi e Servizi che diventa sempre più strategico e da oggi può contare anche sulla presenza, al suo vertice, di Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, un incarico da novanta.

 

ARRIVANOLE FIAMME GIALLE

Tra tutto questo ben di Dio non può mancare la ciliegina sulla torta di un ex vertice della Finanza, che si chiama Claudio Di Sabato: ora si occuperà di un altro tassello non da poco, l’Ufficio Compliance (lamentele, per intendersi), teso a migliorare l’immagine e la reputazione del gruppo all’esterno. Per otto anni, il tenente colonnello Di Sabato ha lavorato ai vertici della sicurezza della Presidenza del Consiglio.

Una formazione all stars (ci manca solo un ex magistrato di grido, sarà per la prossima volta), frutto – si direbbe in campo calcistico – di una faraonica campagna acquisti e di rafforzamento degna del Real Madrid o del Manchester City. Capace di coprire in modo perfetto tutte le aree che la Rotelli dinasty intende sviluppare a 360 gradi.

La super nomina al vertice di Angelino Alfano viene spiegata con la grande esperienza maturata negli anni di governo, sia quelli sotto la protettiva ala di Berlusconi che poi con Matteo Renzi. Oggi Alfano lavora come consulente in uno dei maggiori studi legali, Bonelli Erede, dove si occupa di “investimenti societari sul mercato estero”.

Così commenta il rampollo d’oro della famiglia, Paolo Rotelli, che ricopre la carica di vice presidente di GSD insieme al manager svizzero-tunisino Kamel Ghribi: “L’impressione è che come famiglia facciamo un passo di lato, in realtà è nostro dovere di azionisti mettere in campo le migliori competenze per internazionalizzarci sempre di più, senza escludere in futuro una quotazione in Borsa”.

Paolo Rotelli

Fondato da Giuseppe Rotelli, scomparso sei anni fa, il gruppo conta su circa 16 mila dipendenti, 19 ospedali controllati, ricavi per il 2018 da quasi 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Sorge spontanea la domanda: viste le fresche nomine, siamo in presenza di una holding che si occupa in modo prioritario di salute dei cittadini, di sanità e ricerca? Oppure di una gigantesca finanziaria che tende principalmente a moltiplicare i suoi profitti?

Come mai neanche il nome di uno scienziato, anche uno solo, tra i nuovi vertici?

A questo punto i copioni della celebre fiction statunitense The Resident sono solo una piccola parodia.

 

QUEL VERZE’ A TUTTO CAMPO

Per finire, qualche breve cenno storico.

Il San Raffaele nasce esattamente 50 anni fa, nel ’69, per impulso della Curia di Milano che incarica dell’iniziativa di realizzare un “ospedale cristiano” alle porte di Milano don Luigi Verzè. Guarda caso l’area prescelta, pari ad oltre 46 mia metri quadrati, si trova proprio a ridosso di quella che sarà la Milano 2 edificata dalla Edilnord di Berlusconi.

Una brutta tegola giudiziaria colpisce don Verzè nel 1976, quando subisce una condanna ad 1 anno e 4 mesi per tentata corruzione, in merito ad una convenzione con la facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano e per la concessione di un contributo da 2 miliardi da parte della Regione Lombardia.

Al 1999, invece, risale la prima convenzione siglata dalla stessa Regione Lombardia con il San Raffaele.

Ancora. Nel 2000 don Verzè di nuovo nell’occhio del ciclone. Stavolta, a quanto pare, come parte lesa. Era stato infatti costretto, sotto svariate pressioni politiche, a cedere la “succursale” romana del San Raffaele, per una cifra irrisoria, al gruppo Angelucci, ormai in rampa di lancio nel settore sanitario e ospedaliero. Gruppo Angelucci che poi lo avrebbe rivenduto dopo poco allo Stato per una cifra ben superiore.

Don Verzè resta in sella fino al 2001.

E dieci anni dopo si verifica il passaggio del San Raffale sotto le potenti ali del Gruppo Ospedaliero San Donato e quindi della dinasty made in Rotelli.

 

Qui sotto, in PDF, l’inchiesta della Voce di marzo 2014

inchiesta marzo 2014

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