AOSTA /  CUCU’, CI SONO LE ‘NDRINE. DA 40 ANNI…

Boom. La notizia dell’anno è lo sbarco della ‘ndangheta nella sempre tranquilla Val d’Aosta.

Peccato che la cosa abbia cominciato a succedere oltre 40 anni fa e gli esperti (da giornalisti a magistrati passando per i professionisti dell’antimafia) se ne accorgano con un leggero ritardo.

Hanno dimenticato – scordammoce ‘o passato – che il procutare capo di Torino, Bruno Caccia, 42 anni fa venne ammazzato da alcuni personaggi, la sua macchina saltò per aria. Aveva iniziato un’inchiesta sui riciclaggi di mafia e ‘ndrangheta nei Casinò, in prima fila ovviamente quello di Saint Vincent, che fino a prova contraria si trova in Val d’Aosta.

Bruno Caccia. Sopra, Saint Vincent

La lunghissima inchiesta e l’altrettanto secolare processo dura ancora oggi, a dimostrazione del grado di efficienza della giustizia di casa nostra. Sono finiti in galera un paio di picciotti, ma i mandanti sono ancora in libertà. E la vera ricostruzione dei fatti è ben di là da venire. La famiglia lancia periodici appelli – veri messaggi affidati ad una bottiglia in mare – affinchè venga fatta finalmente luce su quel tragico giallo, ma niente. Chiedono che vengano una volta per tutte puntati i riflettori su quei maxi riciciclaggi, un vero propellente già allora per il decollo delle mafie. Muri di gomma.

Ma ecco altri elementi che la dicono lunga sulla penetrazione delle mafie al nord. Anche in Piemonte le ‘ndrine sono sempre più presenti, le “locali” sempre più numerose e potenti.

Per fare un solo esempio, già una dozzina d’anni fa nella felice oasi di Bardonecchia si parlava calabrese e i più grossi locali per il tempo libero erano stati presi d’assalto. Dice un abitante: “Siamo sempre stati tranquilli e visti come un paradiso. Fino a quando sono arrivati loro. Mi fanno male le parole di tanti turisti che sono venuti da noi e appena arrivati in paese hanno sùbito notato un cartello sul più importante locale dove era segnalato il sequestro per motivi di riciclaggio. Un vero pugno nello stomaco. E’ difficile andare avanti, per un piccolo commerciante, ormai da anni e anni in queste condizioni mentre le istituzioni se ne fregano. Altro che mafia capitale, le mafie sono dappertutto”.

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