“Questo è il metodo delle forze dell’ordine. Con l’appoggio di Matteo Salvini adesso hanno licenza di uccidere”.
Sono le drammatiche parole di Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto nella caserma di Varese dieci anni fa dopo essere stato “prelevato” dalle forze dell’ordine. Un caso molto simile a quello del tunisino morto di crepacuore dopo l’arresto ad Empoli.
Lucia Uva precisa di non avercela con le forze dell’ordine in senso generico, “ma con chi abusa della divisa che indossa a scapito dei più deboli”.
E aggiunge: “Siamo ormai in un tritacarne”, riferendosi a tutti i familiari delle vittime di casi analoghi.
Ecco, invece, le parole usate dallo sceriffo Salvini per omaggiare i poliziotti protagonisti del tragico arresto: “Buon sabato ai poliziotti che a Empoli facendo il loro lavoro hanno ammanettato un violento, un pregiudicato che poi purtroppo è stato colto da arresto cardiaco. Se i poliziotti non possono usare le manette per fermare un violento, ditemi voi cosa dovrebbero fare, rispondere con cappuccio e brioche?”.
Nella foto Lucia Uva
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