Gioco d’azzardo, slot machine, scommesse: una droga non meno dannosa dell’eroina se presa a grandi e quotidiane dosi, come capita a chi s’ammala di questa incoercibile patologia che rende poveri se stesso e la famiglia. La guerra contro il gioco d’azzardo deve misurarsi con la persuasione occulta e palese di chi lo favorisce con l’ipnosi di spot televisivi che invogliano a frequentare i siti on line del poker, delle scommesse, del gratta e vinci (gratta e perdi), delle slot machine, del lotto. Alla fascinazione di un mondo scintillante, suggestivo, coinvolgente, offrono contributi suadenti testimonial Vip. Il noto attore Ammendola, imbonitori televisivi, piacevoli giovani donne con la lingua sciolta e tette all’altezza del compito di invogliare al gioco, voci suadenti. Un polo malefico in cui s’invischiano i giocatori full time, qualcuno fino al suicidio, dopo aver dissipato l’ultimo euro suo e di familiari, parenti, amici, agenzie di prestiti, strozzini.
I soldi sono soldi e di fronte alla prospettiva di metterne in tasca senza troppa fatica, Rocco Casalino, contestatissimo e pluri-discusso portavoce di Conte, affibbiato al premier dai grullini, si è impegnato a rimanere in ambito Grande Fratello (“format di elevato livello culturale”), per assumere il ruolo di testimonial di un canale Sky interamente dedicato al gioco d’azzardo, ovvero di un tema al centro delle battaglie pentastellate contro la piaga sociale consentita dallo Stato. I gloriosi trascorsi di Casalino, che di recente ha definito i vertici del ministero dell’economia “pezzi di m…a”, non sono mai apparsi nel suo curriculum, ma erano noti i suoi attacchi agli uomini politici, rei di limitare il gioco d’azzardo: “Sulle slot machine, le demoniache slot machine, dicono cose palesemente sbagliate, populiste, nella totale ignoranza”.
L’Italia è a rischio recessione? Lo è, perché è nel bel mezzo del caos provocato da una manovra finanziaria confusa, che continua a cambiare nei suoi contenuti a seconda degli umori e dei sondaggi a favore o contro questa o quella componente del governo gialloverde. Caos per caos, dalla Germania arriva una proposta terrorizzante di Karsten Wendorff, capo della Bundesbank. Suggerisce che tutti gli italiani titolari di risparmi siano obbligati a versare il 20% di quanto posseggono a un fondo di solidarietà per snellire il debito pubblico dell’Italia, salito a 2250 miliardi!!! Le insidie non finiscono mai. All’orizzonte c’è anche la possibile frenata alla crescita del Pil, pari a zero a partire dal terzo trimestre 2018 e negativo nel quarto, in contemporanea con la risalita dello spread a causa dell’incertezza politica e dell’eventualità di uscita dall’euro, allarmante doccia fredda che mette in discussione la crescita del pil all’1,5 percento nel 2019. Dei prevedibili danni all’economia italiana il governo gialloverde sembra non rendersi conto e tira dritto verso il buio di una crisi dalle conseguenze devastanti. Anzi, l’insipiente Conte commenta i rischi del disastro con un incredibile “Invertiamo il trend che ci stava portando alla recessione”. Spacconata suggerita da Casalino?”
Tav-Tap: il primo round del singolare maschile di tennis tra gialli e verdi l’ha portato a casa il Ce l’avevo duro Salvini. Il gasdotto Asia-Puglia si farà e sputtana i grullini (Di Maio: “Mai il Tap”). Il secondo set, ovvero il Tav, si appresta a vincerlo l’Incompiuto vice premier 5Stelle che ha fatto votare no al consiglio comunale di Torino (al governo della città c’è la grullina Appennino). Un set per la Lega uno per i 5S. Si va al terzo set e i contendenti, con il coltello tra i denti, millantano di andare d’amore e d’accordo.
Attacca la sinistra. Denuncia, a ragione, la spartizione dei ruoli dominanti in Rai tra Lega e 5Stelle: Carboni alla direzione del Tg1 (5 Stelle), Gennaro Sangiuliano al Tg2 (Lega) , Giuseppina Paterniti al Tg3 (corrispondente da Bruxelels), Luca Mazzà alla Radio, Alessandro Casarin alla TgR. Slittano le nomine dei direttori di rete perché Salvini pretende che una sia assegnata a tale Casimiro Lieto. Per quale merito? E’ uno degli autori de La prova del cuoco, condotto dalla Isoardi, la donna del ministro leghista dell’Interno. Ma Perché è difficile eccepire? Nel passato prossimo e remoto della Rai è andata sempre così. In rapida successione: monopolio Dc, a seguire duopolio Dc-Psi, poi Dc-Psi-Pci. Infine Forza Italia-Pd. E cosi è se ci pare.
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