Dalla ribalta scompaiono Conte e Tria, le due comparse del governo giallo verde. Calcano le scene televisive solo i due dioscuri Castore e Polluce, personaggi che negli anni quaranta Totò e la sua compagnia teatrale utilizzarono per evitare la censura, dal momento che si riferiva a Mussolini e Hitler e il regime era pronto a sospendere lo spettacolo.
I due fanno a gara a chi provoca di più i vertici dell’Europa e cresce il sospetto che i loro insulti, la caparbietà nel respingere la bocciatura della manovra, tendano a esasperare il rapporto con la Ue, per giustificare l’uscita dalla Comunità, magari dopo un successo non solo ipotetico alle elezioni di primavera.
Il cattivo esempio è contagioso e se il tandem dell’”Incompiuto pomiglianese” e del “Ce l’aveva duro valpadano” fanno a gara in attacchi sconsiderati alle istituzioni democratiche, non meraviglia l’episodio di cui è stato protagonista l’inqualificabile Angelo Ciocca, eurodeputato leghista, che conclusa la conferenza stampa dell’Unione Europea per la bocciatura della manovra economica del governo giallo verde, si è tolto una scarpa (tutti hanno sperato che l’autore della cazzata fosse uno che si lava i piedi) e ha imbrattato le carte lasciate sul tavolo da Moscovici. Non contento si è vantato del gestaccio da troglodita in tv. Esagera Moscovici a definire l’autore del fattaccio “Provocatore e fascista? E avverte: “Un giorno potremmo svegliarci con il fascismo. Restiamo vigili, la democrazia è un tesoro fragile”. I racconti della cronaca gli danno ragione. In poco tempo si sono verificati numerosi episodi di violenza contro i migranti, manifestazioni di xenofobia razzista, l’assurdo di partiti della destra estrema che agiscono in piena e impunita apologia del fascismo. Giorni fa una scolaresca è stata in visita al lager nazista di Auschwitz, giusta scelta di chi l’ha programmata, perché anche i più giovani conoscano quell’infamia. Durate il sopralluogo tre ragazze si sono fotografate con il braccio levato del saluto nazista. Solo un’idiozia incosciente? Non fosse così, ci sarebbe da temere il peggio.
Ue-governo giallooverde ai ferri corti e Salvini mente. Dichiara che la Ue è contro il popolo italiano. La Comunità è semplicemente contro la deroga del governo dalle regole valide per tutti i Paesi, che 5Stelle e Lega non intendono rispettare, mettendo a rischio il futuro della nostra economia, cioè degli italiani. Criptica la dichiarazione del vicepremier leghista: “Se insistono (i vertici della Ue, ndr), darò più soldi agli italiani”. Ha forse inventato l’albero degli euro? Com’è noto il lupo perde il pelo, non il vizio e Salvini ne spara un’altra delle sue: “Bruxelles può mandare dodici letterine fino a Natale, ma la manovra non cambia”. Di qui l’altro proverbio “Sbagliare è umano, perseverare è da pericolosi incoscienti”.
Il mare in tempesta delle proteste per la macroscopica gaffe di Grillo, che ha vilipeso il dramma delle persone affette da autismo, ha indotto il comico genovese, che non perde occasione per dire corbellerie, in questo caso offensive per chi soffre, a commentare l’incredibile inciampo, tipico di chi per illecita presunzione ritiene di poter dire impunemente quanto gli passa per la testa. Ecco la giustificazione, peggiore dell’ignominia pronunciata durante un comizio: “Nel mio mestiere non esiste il ‘politically correct’, che tradotto significa ‘politicamente corretto’. Se ne deduce che il grullino numero ammette di essere stato scorretto.
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