Questo matrimonio? Non s’ha da fare

Vacci a capire qualcosa nel retroscena delle consultazioni delegate correttamente da Mattarella alle seconde cariche dello Stato: meglio un rebus con anagramma incorporato della settimana enigmistica, quella che allena la mente.

Chi non conosce la canzone-filastrocca dello spasimante-che- spasima, avendo livelli di libidine alle stelle? Dice: “E levate ’a cammesella…” e la desiderata fanciulla risponde “’A cammesella? Gnorno, gnorno…” Ma alla fine si concede: “’A cammmesella me l’aggio levata, ninnillo cuntento fa’ chello che vuò,…”.

Fino alle ore 10 del 24 aprile, secondo l’orologio del mio computer, la fase della pudica ritrosia, nel guazzabuglio del dopo 4marzo, è ancora al momento del “gnorno, gnorno”.

Carmela (Salvini) e Giggino (Di Maio): “Oi nì, mi vuoi sposare?” “Bellezza mia, chiedilo a mammà”. La genitrice se ne lava le mani. “Forse te la faccio sposare, ma voglio prima sapere cosa porta in dote”. E qui salta il matrimonio perché la dote è scarsa e il pretendente nel frattempo adocchia una nuova donzella da impalmare.

Sempre alle ore 10 del 24 aprile il meno destro dei 5 Stelle, di nome Fico, non figo, Fico, in tiro, cioè completo blu e cravatta istituzionalmente intonata, si prepara a ricevere una fanciulla accompagnata dai familiari in silenzioso, ma concreto disaccordo sul possibile matrimonio. Si chiama sinistra la signorina, anche se è una sinistra sbiadita, che ha perso quasi del tutto il rosso del suo abito storico.

Buongiorno e buonasersa. I prelimianri del faccia a faccia potrebbero finire lì, con un “questo matrimonio non s’ha da fare” e la chiesa addobbata per la cerimonia del “sì” sarebbe destinata a rinviare lo scambio delle fedi, in attesa di nuovi corteggiamenti post elettorali. E se invece i due si piacessero e si avviassero all’altare con la formula e vissero felici e contenti…?”

L’ipotesi è un po’ molto matta, come tutti i 50 giorni trascorsi dal 4 Marzo. La previsione? Grazie Fico, abbiamo apprezzato lo sforzo, come non detto. Atto primo, prima scena. La rappresentazione tragicomica delle baruffe interpartitiche, fallita la prova generale, ripartirebbe da zero. E anche questa è l’Italia.


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