CASO ORLANDI / IL SILENZIO VATICANO. E LA FAMIGLIA DENUNCIA

La famiglia di Emanuela Orlandi ha appena presentato alla Gendarmeria Vaticana una denuncia per la scomparsa della ragazza. Infatti 34 anni fa, quando venne rapita, fu sporta solo alle autorità italiane, e non a quelle vaticane, pur risiedendo, gli Orlandi, proprio in Vaticano.

Così spiega l’avvocato della famiglia, Laura Sgrò: “Al momento nessuna indagine è in corso sulla scomparsa di Emanuela, né in Italia né nella Città del Vaticano. Emanuela è una cittadina vaticana e quindi la nostra speranza è che il Vaticano apra un fascicolo”.

Aggiunge l’avvocato Sgrò. “Denunciamo anche un altro fatto, che rispetto all’archiviazione dell’inchiesta aggiunge nuovi elementi: la trattativa intercorsa tra la magistratura italiana e la Segreteria di Stato vaticana volta a risolvere il problema mediatico della sepoltura di De Pedis in cambio di informazioni su Emanuela”.

E aggiunge un altro elemento di grossa importanza: “di questa trattativa si parla da anni, ma ora sono emersi dati circostanziati, nomi e luoghi. Il primis il coinvolgimento di esponenti della Segreteria di Stato”.

A nome della famiglia, l’avvocato Sgrò aggiunge: “chiediamo pertanto al Vaticano di indagare. Abbiamo evidenziato una serie di criticità che rendono urgente un’indagine nello Stato vaticano”.

Ma non è il caso che anche la procura di Roma si svegli dal sonno? Soprattutto dopo le clamorose rivelazioni di due mesi fa, quando è venuto alla luce che il Vaticano ha addirittura coperto la permanenza di Emanuela in Inghilterra, presso un collegio, pagandone tutte le spese per circa un anno. Quindi la Segreteria di Stato era perfettamente a conoscenza di dove si trovava Emanuela e, nonostante ciò, non ha mosso un dito per farla tornare in Italia e dalla sua famiglia.

Perchè? Per coprire che cosa? O in cambio di cosa?

Dal Vaticano sono giunte solo smentite ma nessuna spiegazione.

Non è arrivato dunque il momento che la giustizia italiana faccia qualcosa?

O siamo tornati, a Roma, in pieno porto delle nebbie, come testimoniano anche le totali inerzie nei casi di Ilaria Alpi e di Pier Paolo Pasolini?

Cliccando in basso, potete leggere l’inchiesta della Voce di un paio di mesi fa sul giallo Orlandi.

 

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