Violenze su deboli e indifesi. Il mondo sempre più così disumano

Non basterebbe resuscitare Sigmund Freud per entrare nella testa di una parte sempre più consistente di umanità crudele, che infierisce sulla quota di umanità fragile, indifesa, che non può difendersi. Quante storie di malvagità racconta la cronaca quasi quotidiana? Non esiste una statistica, ma i fruitori della comunicazione intuiscono egualmente che sono troppe e chissà quante da scoprire. Parlano di anziani non autosufficienti, di bambini affidati dalle madri agli asili nido, di disabili, picchiati, umiliati da operatori sanitari, maestre, aguzzini senza pietà.

Un capitolo altrettanto e forse più raccapricciante fa inorridire chi ama i figli e li protegge. Dice di padri e madri che invece li picchiano a morte, li uccidono a coltellate, a colpi di armi da fuoco, li trascinano in suicidio-omicidi. Succede in tutto il mondo.

Ne è testimone l’incredibile episodio di Aislyn Miller e Kevin Fowler, 24 e 25 anni, coppia di Owasso, in Oklaoma, condannata a 65 anni di reclusione per aver gravemente e ripetutamente maltrattato le due figlie, gemelline di nove mesi. Si ritiene, ipotesi allucinante, che i due giovani genitori non avessero consapevolezza dei maltrattamenti inflitti alle gemelline. Per fortuna delle bimbe un lieve malore ha spinto padre e madre a portarle in ospedale. I medici hanno dichiarato che le gemelline avevano un aspetto scheletrico, erano sporche tanto da non distinguerne più il sesso. A discolpa, i genitori hanno dichiarato di non avere i mezzi per pagare l’assistenza sanitaria. Non è un alibi convincente, ma sicuramente un messaggio a Trump, all’intenzione di cancellare la riforma di Obama a favore di chi non può sostenere il costo dell’assicurazione privata.

Caso estremo? Assolutamente no. La maternità negata, che riversa sui figli forme diverse di malessere psichico è purtroppo frequente, per non dire dell’abuso sessuale di padri snaturati sulle figlie in tenera età. Anche questo è il mondo che scoraggia gli ultimi residui di ottimismo sulla redenzione umana.

Succede a Como: un uomo di 49 anni, di origini marocchine, ha dato fuoco alla casa e con lui sono morti quattro figli. Si è salvata solo la bambina di 5 anni, portata in ospedale in condizioni gravissime. A motivare la tragedia, ammesso che sia possibile giustificarla, due eventi concomitanti: la perdita del lavoro, le condizioni drammatiche della famiglia, assistita di servizi sociali e la condizione della moglie in ospedale per una grave forma di depressione. Non è l’unico e tragico evento di genitori che si arrendono a situazioni umilianti, privati di ogni speranza, del ruolo guida della famiglia, fino a spegnere, con la propria, vite giudicate senza futuro.

Nell’impossibilità di capire queste forme estreme di disperazione, si ripropongono le accuse, ma senza esito, alla comunità intera, all’ in Italia, che sia Stato, Governo, ente locale, disattrezzati a intervenire con il welfare totale, offerto da altri Paesi che lo propongono per impedire che il disagio, per quanto grave, si trasformi in raptus, così impropriamente definiti, per liberare la coscienza da sensi di colpa.

In poche righe

I migranti, che piaccia o no a Salvini e ai suoi omologhi che ostentano xenofobia pre-elettorale, producono 130 miliardi di euro, più del Pil della Croazia. In Italia la loro presenza attenua le conseguenze del saldo negativo giovani-anziani. Dichiara Boeri, presidente dell’Istituto: “Senza immigrati i conti dell’Inps peggiorerebbero. Impediscono che la popolazione italiana sparisca in futuro”

Il successo militare che ha consentito di espugnare la roccaforte Isis di Rakka è la prova che il Califfato ha vita breve? Illusione pericolosa. La rabbia di migliaia di radicalizzati si riverserà tragicamente un motivo supplementare per vendicarsi con attentati in Europa e in ogni luogo del mondo che gli jaidisti definiscono degli infedeli. E’ così impenetrabile il muro di controlli su chi, da indottrinato, torna in Europa attraverso le mille maglie larghe di accesso? Assolutamente no.


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