FITTI ALLEGRI / LA CORTE DEI CONTI ACCUSA IL COMUNE DI NAPOLI

Per anni e anni il Comune di Napoli ha allegramente gestito una buona parte del suo patrimonio immobiliare, sperperando milioni a palate attraverso la concessione gratuita di suoi beni a canoni del tutto irrisori, aggravando quindi lo stato del suo bilancio.

E’ il j’accuse della Corte dei Conti della Campania, che ha messo nero su bianco una incredibile sequela di sperperi e malegestioni comiciate esattamente dieci anni fa, con il sindaco Rosa Russo Iervolino, l’ex ministro Dc degli Interni diventato primo cittadino, e poi proseguite con il sindaco arancione Luigi de Magistris.

Il pm della procura della Corte dei Conti ha illustrato le modalità dell’operazione: tutti comodati d’uso a enti, associazioni e società che non ne avevano alcun diritto. Spesso e volentieri neanche iscritte nell’albo dei fornitori del Comune, quasi sempre neanche in regola con tasse e tributi – come invece previsto dalla legge – e invece beneficiate con contratti a loro del tutto favorevoli e nocivi per le casse comunali.

Ecco la prassi in uso a palazzo San Giacomo: i comodati d’uso sono stati sottoscritti nella stragrande maggioranza dei casi con uno sconto del 90 per cento. Quindi a prezzi irrisori. Cosa che ha privato il Comune di una serie di consistenti entrate, per favorire invece amici & amici degli amici, aggravando in modo pesantissimo il suo stesso bilancio.

A breve la sentenza. Mentre è stata appena rinviata un’altra udienza, relativa alla sgangherata – ma milionaria – gestione di bonifiche & discariche pubbliche. Sotto i riflettori l’ex sindaco di Napoli e governatore della Campania Antonio Bassolino, altri pezzi da novanta dell’amministrazione pubblica, nonché big delle industrie private, come le imprese targate Giustino e la Hydrogest.

 


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