Sperimentazione animale. Non solo una questione di immoralità e disumanità, ma anche una sciocchezza sotto il profilo scientifico. Soprattutto per la non trasferibilità dei risultati delle ricerche, ad esempio per quanto riguarda i nuovi farmaci e non solo. Questione di soldi, al solito, perchè per le case farmaceutiche è un must il lasciapassare delle ricerche condotte mediante vivisezione. E gli stessi enti di ricerca lucrano sui fondi pubblici stanziati.
Una litania senza fine, quella intonata dai soloni come la senatrice e farmacista a vita Elena Cattaneo: senza sperimentazione animale – sentenzia – la medicina muore, la ricerca è finita. Stessa solfa per gli Ogm, scenario simili per i vaccini. Quando è il peso economico degli affari a dettare le strade maestre, anche a tutti gli scienziatucoli di turno.
Occorre invece battere la strada delle vie di ricerca alternative, che prescindono dalla vivisezione e forniscono risultati centomila volte più attendibili. Del resto è un recente studio condotto dai principali centri di ricerca inglesi a documentarlo: la sperimentazione animale non serve, non fa progredire, occorre andare verso metodi alternativi.
Ed è per questo – per illustrare nuovi percorsi e nuove metodiche – che si tiene a Roma, a palazzo Montecitorio, un convegno scientifico promosso da Limav International (con Limav Italia), ossia la Lega Internazionale dei Medici per l’Abolizione della Vivisezione. Aprirà e chiuderà i lavori il cofondare del Movimento Antispecista, Bruno Fedi (nella foto). Di seguito il programma del convegno.
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Un commento su “VIVISEZIONE / TUTTI I PERCHE’ DI UN NO IN UN CONVEGNO DELLA LIMAV ”
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