SAN GIACOMO / C’ERA UNA VOLTA LA CASSETTA ANTICAMORRA…  

C’era un volta al palazzo San Giacomo di Napoli, sede del Municipio cittadino, una cassetta anticamorra, una vera e proprio buca da lettere per poter denunciare, in modo anonimo, episodi di estorsione o tentativi di racket, spacci o traffici di droga, oppure minacce di vario tipo. Tutto quanto, insomma, fa malavita più o meno organizzata ai danni dei cittadini e soprattutto dei più deboli, dei meno attrezzati per fronteggiare il crimine, dal comune mortale al piccolo artigiano, dal negoziante al micro commerciante.

Tutto ciò successe nel corso del Bassolino primo, durante il ciclone di Mani pulite che impazzava anche nella Napoli infestata dai Gava, dai Pomicino, dagli Scotti e da tutte le accozzaglie malavitose al seguito.

A pensare quell’iniziativa fu Amato Lamberti, all’epoca assessore di punta di quella splendida – rimasta unica – squadra di governo cittadino, che aprì il cuore dei napoletani alla speranza. Quel Rinascimento, purtroppo, rimasto sulla carta, abortito dopo una prima fioritura.

E Lamberti, fondatore dello storico Osservatorio sulla camorra al quale dava una e anche due mani Giancarlo Siani, fu il vero artefice di quella primavera. Perchè quella cassetta andava oltre, coglieva nel segno, per rompere i muri dell’omertà. Così come riuscì a fare, per una altrettanto breve stagione, il numero anticamorra attrezzato presso la questura di Napoli, al quale i cittadini potevano telefonare in assoluto anonimato (e quindi senza rischiare ritorsioni) per fornire piste e denunciare quel che va denunciato.

Adesso ‘O sindaco Luigi de Magistris parte con l’ufficio di palazzo San Giacomo per denunciare chi denuncia qualcosa che non va a Napoli. Dai j’accuse contro la camorra alla delazione del vicino di casa che protesta per le buche rompicoscia….

D’ora in poi le buche non ci sono più, i trasporti sono ok, la sanità è da Svezia, gli scippi sono un innocente sport e ‘a camorra nun ci stà!

Una volta tanto ci azzecca Bassolino che commenta: “Uno sportello on line per raccogliere le segnalazioni e così querelare chi diffama Napoli? Ma mi faccia il piacere, direbbe il Nostro”.

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