Il magistrato del processo Scarantino torna alla Procura di Palermo

Il magistrato Anna Maria Palma, 62 anni, ritorna alla procura di Palermo e questa volta come sostituto procuratore generale.

La dottoressa Palma, che negli ultimi anni è stata direttore coordinatore del presidente del Senato Renato Schifani, vice capo del dipartimento Affari di giustizia e capo reggente del dipartimento Giustizia minorile, è stata anche procuratore aggiunto a Palermo (dal 2000 al 2007), nonché pm della Dda di Caltanissetta, dal ’94 al 2000, dove si è occupata in particolare dei processi relativi alla strage di via D’Amelio e dove purtroppo si è distinta per la pessima “gestione” del falso “pentito” Vincenzo Scarantino, lo stesso che con le sue false dichiarazioni ha mandato all’ergastolo persone innocenti e fatto ritardare di oltre un decennio la scoperta della verità. E’ stata proprio la dottoressa Palma a sostenere l’accusa in dibattimento nei tre processi relativi alla strage del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, processo quest’ultimo conclusosi con la con la condanna all’ergastolo di otto persone innocenti. Sono state le rivelazioni del pentito Spatuzza ad aver portato all’apertura di un nuovo processo a Caltanissetta, il Borsellino quater, coordinato dal pm Nico Gozzo, allora procuratore aggiunto in quella procura, trasferito a Palermo lo scorso febbraio con incarico di sostituto procuratore generale.

Il prossimo mese Anna Maria Palma sarà ascoltata proprio nell’ambito del Borsellino quater.

Nel 2013, la dichiarazione dell’ispettore di polizia Luigi Catuogno, addetto nel ’98 alla tutela del falso “pentito”, getta un’ombra sul magistrato. Ascoltato dai pm di Caltanissetta, Catuogno dichiara che “Scarantino, prima della ritrattazione di Como, diceva che la dottoressa Anna Maria Palma aveva architettato tutto”.

Contro il magistrato Palma si è scagliato in passato anche il perito informatico Gioacchino Genchi, recentemente assolto per presunti abusi nel processo Whi not che inizialmente aveva collaborato con le indagini sulla strage, tirandosi indietro quando iniziò a non essere più d’accordo sul portare avanti il processo seguendo la versione di Scarantino.

Nella migliore delle ipotesi la dottoressa Palma, che nella gestione del falso pentito lavorava fianco a fianco con altri magistrati, tra cui l’attuale pm di Palermo Nino Di Matteo, ha dimostrato scarsa competenza prendendo per buone le grandi panzane di Scarantino. Imbeccato da chi?

L’articolo è tratto dalla Newsletter di Misteri d’Italia

www.misteriditalia.it

 

Nella foto (dal sito www.articolotre.com) Anna Maria Palma

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