MOBY PRINCE / ARRIVERANNO I DOCUMENTI TOP SECRET DAGLI USA ?

Prima missione a Livorno dei membri della commissione sulla strage della Moby Prince, varata la scorsa estate con voto unanime al Senato dopo un lungo pressing dei 5 Stelle. “A quasi 25 anni dalla tragedia i familiari delle 140 vittime hanno il diritto ad avere risposte certe e definitive”, osservano i senatori pentastellati Sara Paglini ed Enrico Cappelletti.

Un diritto ancor più pressante soprattutto per la giustizia negata fino ad oggi. Dopo due clamorosi flop giudiziari. La sentenza di primo grado del 1997, infatti, partorisce un incredibile “il fatto non sussiste”, non ravvisando alcuna responsabilità per la morte di 140 persone che si trovavano a bordo del Moby Prince quella notte del 10 aprile 1991. Autocombustione? Un fulmine ‘a ciel sereno’? Pericolosi tric trac a bordo? Niente, nessuna spiegazione per la collisione con la petroliera Agip Abruzzo e il successivo, tragico rogo. E non cava un ragno dal buco neanche la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Firenze, che riesce però ad accertare che “molte testimonianze del primo grado non rispondono a verità”: quindi, un primo grado infarcito di fandonie, bugie, carte taroccate. Oppure sparite nel nulla.

Ed è così che, misteriosamente, hanno preso il volo ben 8 fascicoli trasmessi dal comando dei carabinieri, gruppo di Livorno, alla procura: soprattutto i basilari allegati 1 e 4 che contenevano documenti relativi a movimentazioni di armi in zona. Spariti anche il “registro delle eliche” (l’equivalente della scatola nera per gli aerei) e il “data logger” dell’Agip Abruzzo. Mai consegnati, dagli Usa, le foto satellitari e i tracciati radar, dai quali si possono ricavare elementi strategici per ricostruire la “scena del crimine”.

Ma difficilmente il colpevole decide di consegnare le prove che lo inchiodano alle proprie responsabilità. Per questo dagli Stati Uniti non è mai giunta una carta, ignorate le nostre (con ogni probabilità deboli, genuflesse) richieste, forse mai attivata una specifica rogatoria internazionale, ovviamente per non dar fastidio ai padroni del mondo.

Eppure quella sera c’era un gran traffico nel medio Tirreno, un insolito via vai di navi, cargo, imbarcazioni. Si trattava, infatti, del giorno che precedeva il ‘rompete le righe’ per le truppe Usa impegnate nel primo conflitto in Iraq, con le unità militari già di ritorno nelle nostre acque. Ed una meta privilegiata era proprio il quartier generale a stelle e strisce di Camp Derby, il cui nome è rimbalzato non poche volte per operazioni targate Gladio. Così ha denunciato Carlo Palermo, l’ex magistrato che indagò su mafie & traffici d’armi negli anni ’80, ora avvocato dei familiari delle vittime del Moby Prince. “Ben 7 navi militarizzate, all’apparenza mercantili, quella sera si trovavano in quelle acque, per movimentare armamenti ed esplosivi. Traffici del tutti illegali”. Dello stesso tenore, del resto, le dichiarazioni del capitano Cesare Gentile, del tutto ignorate dalle toghe di primo grado (che invece ne hanno bevute altre palesemente infondate): “era una serata chiarissima, a nord una grossa nave faceva il carico di armi”, mentre ‘ufficialmente’ c’era una fitta nebbia come in val Padana…

Da un teste ignorato a uno non sentito il passo è breve. Sono in molti infatti a chiedersi come mai giudici e pm non abbiamo ritenuto opportuno raccogliere la verbalizzazione dell’armatore di Moby, ossia Achille Onorato.

Riuscirà la neonata commissione, appena al lavoro, a diradare le nebbie (non atmosferiche) nei due anni che ha a sua disposizione? Dagli Usa arriveranno una buona volta immagini e documenti, e non più notizie “evasive” o addirittura “surreali” come fino ad oggi?

Per la tragedia di Ustica, finalmente, dopo nebbie trentacinquennali si sta profilando la sagoma di una portaerei francese (Foche o Clemanceau). Salterà fuori per la strage del Moby uno dei sette misteriosi vascelli Usa, caso mai di nome Cape Flattery?

 

Nella foto il Moby Prince in fiamme 

 

PER APPROFONDIRE

MOBY PRINCE / DOPO QUASI 25 ANNI SI FARA’ MAI LUCE SU QUELLA STRAGE USA ?

26 agosto 2015

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