Altro che flirt, Matteo fa sul serio

Chi ha propensione per il bello della satira, intrigante derivazione dell’ironia e ha sul groppone un bel po’ di anni, ricorda con nostalgia il graffiante, geniale Forattini, eccelso vignettista stabilmente presente nelle pagine di ‘la Repubblica’ prima maniera. Poi la giravolta del bravo editorialista per immagini ed esodo sulle testate della destra. Peccato. Per fortuna, la sinistra si avvale di altri specialisti: Altan, Bucchi, Elle Kappa, Staino, Vauro, Marassi…seguiti con quotidiano gradimento da innumerevoli fans. Di recente non sono pochi i fedeli lettori dei dialoghi pungenti di Elle Kappa e dei suoi ‘Punti di vista’. Quello di oggi: “Zan sbaglia, Renzi non flirta con la destra” / “Fa proprio sul serio”. Eh sì, l’ex, ex, ex, inventore non a caso di Italia Viva (per simpatia lessicale con Forza Italia e Fratelli d’Italia), non fa certo mistero della forte empatia con il centrismo dei conservatori, vissuto in quota Dc prima della furbizia che lo ha indotto a ‘buttarsi’, senza troppa convinzione a sinistra, dove in veste di guastatore, di quinta colonna, di fuoco amico-nemico, ha dimezzato la consistenza elettorale del Pd. Grave, incomprensibile cecità ha impedito ai democratici di liberarsi rapidamente del genio guastatori, del drappello gestito all’insegna dell’ambiguità che l’astuto conductor di Italia Viva ha ottimizzato tenendo un piede nel governo e l’altro nel disfattismo. Prima o poi i nodi vengono al pettine ed è davvero sorprendente la miopia del Pd, incautamente ottimista sull’esito del voto in Senato che ha affossato la proposta di legge Zan, tesa a sanare il vulnus della mancata tutela di ogni forma di discriminazione. Toni accesi di indignazione, di condanna del tripudio da stadio della destra per il voto che impone di ricominciare daccapo la battaglia di civiltà della Zan, ma quasi nullo il riconoscimento dei propri errori marchiani, commessi per evitare il crac di Palazzo Madama.  Segno decisamente positivo merita la risposta della società civile, la mobilitazione popolare. Ricorda i bei tempi delle battaglie per il divorzio e l’aborto. L’obiettivo: una legge popolare, che azzeri l’ostacolo dei sei mesi di stop all’iter per poter riproporre la Zan. Se il Paese sostenesse l’iniziativa con milioni di firme, l’evento andrebbe ben oltre la lotta alla omotransfobia. Darebbe impulso al ritrovato valore del rapporto diretto della sinistra con gli italiani.

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