NAPOLI / POI NON DITE CHE E’ UNA CITTA’ DEL CAZZO…

Napoli, da oggi, ha un nuovo re: ‘O Cazzo, che troneggia a Piazza Municipio, il cuore della città, vis a vis con Palazzo San Giacomo, sede del Comune che ospita ‘O Sindaco, al fianco dello storico Maschio Angioino.

Per il memorabile battesimo, davanti al popolo partenopeo e a folle di turisti, si sono dati appuntamento nel tardo pomeriggio del 10 ottobre il primo cittadino, Gaetano Manfredi, e il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Gaetano Manfredi

Ripristinata una perfetta par condicio, visto che due anni fa era stata inaugurata, nell’area ovest, una stazione metro della Linea 7, ‘La Vulva’, che i napoletani hanno subito ribattezzato ‘la Pucchiacca’.

Partiamo dalle news, per farvi capire meglio il clima artistico che ormai pervade e invade tutta la città: perfetto per mettere sotto naftalina tutti gli storici, tragici problemi che l’affliggono, dagli ospedali ridotti a lazzaretti ai trasporti da Far West, dall’istruzione-fantasma alla camorra ormai interiorizzata. Ma chissenefrega: perché ‘O cazzo non vo’ pensieri, come recita un antico adagio partenopeo.

Eccoci al cospetto di ‘Tu si ‘na cosa grande’, 12 metri di altezza, 180 mila euro il costo, una creazione scaturita dall’eruttante genio creativo di Gaetano Pesce, l’artista spezzino che ha fatto la sua fortuna nella Grande Mela.

Gaetano Pesce

Nomen omen, visto che in napoletano l’organo maschile è storicamente e affettuosamente chiamato ‘O Pesce: quindi nessuno scultore al mondo avrebbe mai potuto pensare una installazione più appropriata, nel luogo più appropriato. Le vie del Signore sono davvero infinite. E a Napoli può contare su un fido collaboratore, San Gennaro.

Purtroppo l’installazione non sarà definitiva, a meno di una petizione popolare che, ci auguriamo tutti, la possa rendere se non eterna almeno permanento, fino a che ‘O Vesuvio sta quieto e ‘O Terremoto pure. E c’è da sperare non faccia la tragica fine dell’Opera che in precedenza troneggiava in quello stesso posto: la ‘Venere degli Stracci’ griffata Michelangelo Pistoletto, bruciata da un folle senza fissa dimora mesi fa. A tal proposito, il sindaco farebbe bene ad organizzare una squadra di vigilanza h 24 di almeno 8 componenti per tutelare l’Opera Maxima ed evitare che qualche sconsiderato profanatore di turno possa anche solo scalfirla. Non basta: perché occorre monitorare, sempre h 24, tutti i tetti che circondano la piazza, affinchè qualcuno non pensi di emulare il cecchino di Trump. Massima attenzione anche ai droni killer: per cui va allertata l’aviazione militare.

La Venere degli stracci di Pistoletto

Torniamo all’Opera. Frutto del genio del Pesce ma eseguita, con resina e acciaio, da un artigiano di Viareggio, Luca Bertozzi, che ha eseguito alla lettera le precise indicazioni del Maestro. Il quale purtroppo ci ha lasciati sei mesi fa proprio a New York, dove fondò 40 anni fa la ‘Fish Design’, che gli americani conoscono e apprezzano come i ‘Fish and Chips’. E’ stato, il Pesce, uno dei massimi protagonisti internazionali del ‘Design Radicale’. Celebre all’epoca, in tutti gli States, la Serie UP, 7 imperdibili modelli di poltrone in schiuma poliuretanica, le famose ‘Magnifiche 7’, vera icona del design industriale italiano nel mondo.

Fa altrettanto storia una delle sue ultime Opere, ‘L’Italia in croce’, una sagoma della nostra penisola, un crocifisso che cerca di risorgere, sublime metafora della nostra odierna condizione.

Ancora qualche dettaglio sulla superba installazione nel cuore di Napoli. Una rivisitazione dell’abito di Pulcinella e a fianco due cuori rossi trafitti da una freccia. “Un’opera non chiusa, ma aperta”, commenta la curatrice dell’installazione, Silvana Annichiarico. Mentre il programma ‘Napoli Contemporanea’ è stato studiato ed elaborato da Vincenzo Tirone.

Commenta il sindaco Manfredi. “Questo programma lancia Napoli nel mondo. E questa installazione sta mandando in rete la città a livello internazionale”.

La vulva partenopea

‘Ammuina’ ottima e abbondante per un perfetto ‘Scordammoce ‘O Passato’. Glissando sui drammi quotidiani della città, la sua totale disamministrazione, l’incuria che la pervade come un tumore arrivato all’ultimo stadio.

E, d’altra parte, ‘rimuovendo’, con un colpo di spugna, le gravi responsabilità dello stesso primo cittadino: ‘prescritto’ per quanto ha combinato, come ingegnere specializzato in ricostruzioni post sisma, nel dopo terremoto in Abruzzo; poi condannato ad una maxi multa (210 mila euro) dalla Corte dei Conti di Napoli circa un anno fa per avere dedicato tempo alle consulenze private quando era Rettore alla Federico II di Napoli. Come nessun media ha dettagliato a livello nazionale, nonostante si tratti della terza città d’Italia e non di uno sperduto paesino del Sud. Ecco l’ultimo pezzo della‘Voce’ sul tema, messo in rete il 23 luglio 2024 e titolato

SCAMPIA / VELE KILLER. E IL SINDACO GAETANO MANFREDI STA A GUARDARE

E terminiamo il tour artistico partenopeo tuffandoci nella ‘Pucchiacca’.

L’epica installazione partorita del Genio dell’anglo-indiano Anis Kapoor, in acciaio ‘corteon’, è stata collocata, con un grande impegno ingegneristico, come ‘apertura’ della stazione metro di Monte Sant’Angelo, nella zona flegrea di Napoli, a un passo dalla gigantesca sede universitaria della Federico II e a poche centinaia di metri dello Stadio Maradona.

Inaugurata due anni fa esatti, è comunque frutto dell’impegno profuso dall’amministrazione guidata dal sindaco arancione Luigi de Magistris. Per fortuna l’installazione non è ‘a tempo’, come purtroppo succede, a meno di miracoli che San Gennaro potrebbe pur fare, con ‘O Pesce: ma eterna, vivaddio.

Sorge spontanea la domanda: visto che siamo in era LIGBT, a quando la progettazione e l’installazione di una ‘terza’struttura?


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