Finalmente segnali e prospettive più che incoraggiati sul fronte del turismo e, in particolare, sull’afflusso nelle strutture alberghiere, un tassello fondamentale nel mosaico imprenditoriale della ricettività.
Ne abbiamo avuto la netta impressione parlando con il più navigato imprenditore partenopeo, l’avvocato Sergio Maione, da decenni al timone di uno dei più prestigiosi alberghi napoletani, il ‘Vesuvio’.
E’ possibile fare un raffronto dei dati odierni con quelli del 2019, l’anno boom prima della pandemia?
Sì, il raffronto adesso è possibile, e incoraggiante. A tutto aprile, abbiamo recuperato moltissimo e siamo al di sotto di appena un 15 per cento. Che speriamo di colmare con i mesi estivi, da giugno a settembre. Recuperare in toto rispetto a quell’anno record, il 2019, rappresenterebbe un successo straordinario.
E le premesse ci sono tutte?
Direi di sì, perché le prenotazioni continuano ad arrivare e quindi si può prevedere, per quei mesi clou, un pienone.
Analizziamo più da vicino i numeri, sempre raffrontandoli con quelli degli anni scorsi.
Ebbene, nel 2019 abbiamo realizzato un fatturato che ha superato i 15 milioni di euro, attestandosi a quota 15 milioni e 400 mila euro. Nel 2020 il crollo: appena 3 milioni. Raddoppiati appena nell’anno successivo, il 2021, dove siamo arrivati a 6. E’ quindi proprio adesso la svolta, la ripresa a pieni giri, dovuta di tutta evidenza ai positivi dati sul versante del covid e i risultati altrettanto positivi ottenuti dalle politiche sanitarie attuate.
La guerra in Ucraina può avere un impatto negativo, soprattutto per via dei turisti russi che non arriveranno?
Sarà minimo, quasi impercettibile. Perché le presenze dei russi superavano di poco l’1 per cento. Mentre sono in aumento quelle degli americani, che già raggiungevano il 30 per cento e di diversi altri paesi europei, Francia, Spagna e Germania in testa.
Qual è la situazione sul fronte del lavoro, degli occupati?
Nel 2019 avevamo quasi 100 contratti a tempo indeterminato, 97 per la precisione. Nel 2020 siamo scesi a 65, perché molti o hanno trovato un’altra occupazione oppure sono andati all’estero. Adesso vogliamo assumere nuovi addetti, per tornare ai livelli di tre anni fa. Ma ci servono soprattutto figure professionali qualificate, come maitre, barman, personale di ricevimento. Siamo intenzionati a fare contratti a tempo indeterminato, oppure di un anno con la possibilità di passare, dopo una valutazione, a tempo indeterminato”.
Le banche, in questi mesi difficili, vi hanno aiutato?
“Nel biennio di grosse difficoltà abbiamo avuto una mano dalle banche, le quali potendo contare sull’affidabilità di un marchio storico, ci hanno agevolati sul fronte dei mutui, allungandoli nei tempi. Per l’anno 2019, ovviamente, non abbiamo corrisposto dividenti ai soci”.
Qual è è stato l’impatto dei rincari energetici?
“Molto forte. E a prescindere dagli effetti del conflitto in Ucraina. Perché i rincari sono scattati ad inizio 2022, quando le compagnie hanno fatto i nuovi contratti con tariffe a mercato libero. Pensate che la prima bolletta 2020 del gas è quadruplicata e quella dell’energia triplicata”.
Lo Stato, il governo ha adottato provvedimenti ad hoc per aiutarvi?
“In minima parte. In misura lievissima. Alle aziende del nostro settore, che non è considerato ‘energivoro’, è stato applicato un credito di imposta pari al 12 per cento sulla maggiorazione dei consumi pagati”.
Come sono i rapporti con la nuova amministrazione comunale, in sella da otto mesi? Avete avanzato delle proposte, c’è un dialogo?
“Devo dire che le nostre proposte sono sempre le stesse, e da anni. Riguardano l’arredo urbano, da riqualificare, il miglioramento dei trasporti e delle strade che continuano a versare in uno stato penoso, tutti i problemi relativi alla sicurezza. Ma devo dire una cosa: se in tutti gli anni precedenti non abbiamo mai avuto alcuna risposta concreta alle nostre istanze, e neanche un minimo di interlocuzione, almeno stavolta siamo stati ricevuti dal sindaco e dagli assessori competenti e abbiamo potuto mettere di nuovo sul tavolo i problemi, che ci sono e restano. Speriamo, stavolta, in qualche risposta concreta”.
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