JOE BIDEN / ADESSO VARA IL “MINISTERO DELLA VERITA’”!

Sapete l’ultima dagli States?

Adesso spunta il ‘Ministero della Verità’!

Il numero uno della Casa Bianca, Joe Biden, ha infatti pensato bene di istituire il ‘Disinformation Governance Board’ che fa capo direttamente al ‘Dipartimento per la sicurezza interna’.

Per intenderci: un ‘organismo federale’ che avrà il compito di controllare, monitorare e contrastare le ‘fake news’ con particolare riguardo, of course, alla Russia e al conflitto in Ucraina.

La fresca iniziativa è perfettamente in linea con l’altrettanto fresca decisione di varare un nuovo maxi pacchetto di aiuti a Kiev, per la bellezza di 33 miliardi di dollari. La decisione è stata appena approvata dal Congresso Usa, ormai ridotto ad uno scendiletto per la sempre più scatenata voglia matta di Biden & C. (Tony Blinken & Victoria Nuland uber alles) di vincere il conflitto in Ucraina, rendendo inoffensivo Vladimir Putin, se mai dovesse rimanere al suo posto.

Impostazione pienamente condivisa dall’altro falco al vertice Usa, l’inossidabile portavoce del Congresso a stelle e strisce e democratica (sic) doc Nancy Pelosi,che nella sua ultima comunicazione ha usato parole che più incendiarie non si può.   

Ma torniamo alla new entry, il ‘Disinformation Board’, che – dicevamo – coincide con il maxi stanziamento Usa. Una piccola ma significativa fetta di quei 33 miliardi sarà destinata proprio a “contrastare la disinformazione e le narrazioni propagandistiche russe, alla ricerca delle responsabilità russe per le violazioni dei diritti umani e a supportare attivisti, giornalisti e media indipendenti per difendere la libertà d’espressione”.

Sono gli stessi, identici obiettivi che si è proposto, già da anni, il magnate-mangiapaesi George Soros, che proprio in Ucraina ha attivato una sfilza di iniziative e Ong create ad hoc, finalizzate a produrre informazioni e combattere le fake news: facendo poi, nei fatti, esattamente l’opposto, come dimostrano tanti ‘prodotti’ usciti dalle Soros band sguinzagliate in tutto il territorio ucraino per fornire informazioni taroccate & distorte ai media occidentali. A questo proposito la Voce ha realizzato un’inchiesta che abbiamo pubblicato qualche settimana fa e che potete rileggere cliccando sul link in basso.

E sapete, ancora, chi ha pensato bene, il Dipartimento per la Sicurezza, su ovvio imput di Biden & falchi al seguito, di collocare al vertice del neo ‘Disinformation Governative Board’?

Un personaggio ben navigato, nei mari sempre più procellosi delle fake news: Nina Jankowicz, guarda caso di origini ucraine e ancora guarda caso già consulente del ministero degli Esteri di Kiev nell’ambito del ‘Fulbright Public Policy Fellowship’, un programma gestito – terzo ‘guarda caso’ – dall’onnipresente Dipartimento di Stato, sempre più nelle mani dei due guerrafondai doc, Blinken & Nuland (a quest’ultima si deve il super-piano per la realizzazione dei 13 biolaboratori militari e segreti in Ucraina).

Il denso pedigree di lady Jankowicz non è certo finito qui. A lei, infatti, è stata affidata la supervisione dei programmi diretti a Russia e Bielorussia presso il ‘National Democracy Institute’, una potente organizzazione non governativa (sul modello Soros) finanziata dal governo statunitense.

Non basta. Perché l’ubiqua Jankowicz è stata anche ‘Disinformation Fellow’presso il ‘Wilson Center’, uno dei più attrezzati think tank tanto cari a quel ‘Deep State’ che ormai da un ventennio e passa governa i destini degli States (almeno a partire dall’ultima presidenza Bush per passare poi a tutte quelle ‘democratiche’, sic).

Anche preveggente, l’infaticabile cacciatrice di fake news. Tanto che risale a novembre 2020 un suo illuminante articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘Foreign Affairs’ e titolato “Come sconfiggere la disinformazione: un’agenda per l’amministrazione Biden”. Sembra scritto apposta, in vista del futuro (e odierno) strategico incarico. In quell’intervento, Jankowicz spiegava cosa riteneva necessario alla Casa Bianca. “Non solo ha offerto consigli a Biden – raccontano alcuni siti americani – ma ha promosso l’idea di un nuovo ufficio federale, sostenendo che il presidente dovrebbe usare ‘nuove strutture e nuove leggi di governo’ per reagire”.

E ha ancora incalzato, in interventi più recenti. Jankowicz, ad esempio, ha elogiato gli sforzi europei per combattere la disinformazione e ha suggerito che gli Usa dovrebbero seguire l’esempio, anche “creando – sono le sue parole – uno zar della contro-disinformazione all’interno del Consiglio di sicurezza nazionale e creando una leadership corrispondente”.

Ha anche suggerito che Biden dovrebbe “sostenere i media pubblici per fornire alternative più sobrie al fuoco e allo zolfo delle notizie via cavo; ed ha poi chiesto che più fondi pubblici siano spesi per il servizio di radiodiffusione pubblica e la radio pubblica nazionale.

A suo parere, gli Usa sono affidati in ottime mani: quello composto da Joe Biden e Kamala Harris è il tandem vincente per affrontare i gravi problemi sul tappeto e, of course, quello della disinformazione.

 

 

 

Nella foto Nina Jankowicz

 

 

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