RAI / LA PROCURA VUOL FAR LUCE SULLA… LUCE & I SUOI APPALTI

Appalti Rai, alla faccia della trasparenza e della legalità. La procura di Roma, infatti, ha aperto un ampio fascicolo d’inchiesta sulle allegre gestioni per alcune aggiudicazioni di bandi di gara in svariati settore presso la sede romana della Rai, in attesa ormai da settimane dei nuovi nomi che la governeranno in futuro. 

Tra i primi settori – è il caso di dirlo – finito sotto i riflettori dei pm capitolini proprio quello della fornitura di luci. Risulta infatti appena rinviato a giudizio l’imprenditore David Biancifiori, il quale – secondo le ricostruzioni degli investigarori – avrebbe fatto ricorso al rituale sistema di tangenti & mazzette per entrare nelle grazie di quei dirigenti Rai che avevano l’ultima parola su quelle commesse. 

Dettaglia Repubblica Roma: “Diversi i conferimenti individuati dal pm Giorgio Orano. Quello maggiormente evocativo è quello relativo al Festival di Sanremo del 2013. Stando alla Procura, Biancifiori, per ottenere la fornitura per la gara canora avrebbe corrotto l’allora responsabile del centro di produzione tv Rai Gabriele Olivieri, per 100 mila euro, il responsabile dell’unità organizzativa Grandi eventi Maurizio Ciarnò, per 40 mila, il responsabile della struttura riprese esterne Stefano Montesi, per 120 mila, e il dipendente della struttura Acquisti e appalti Cesare Quattrociocche per 40 mila”

Continua l’edizione romana del quotidiano diretto da Mario Calabresi: “Rischiano il processo anche i direttori della fotografia Marco Lucarelli, Massimo Castrichella e Fausto Carboni: avrebbero favorito l’imprenditore comunicandogli i capitolati tecnici delle gare prima dell’indizione delle stesse. Fra i 16 indagati totali ci sono anche altri 5 imprenditori: assieme a Biancifiori si sarebbero messi d’accordo per spartirsi le forniture per le luci nel palinsesto Rai dal 2010 al 2015”.

Addebiti pesanti come macigni. Se in base alla mole delle accuse si arriva a processo, sarà una vera “sceneggiata”: ma non rideranno certo gli italiani che pagano il canone e al solito lo ricevono a quel servizio.  

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