SANGIULIANO / IL TRIC TRAC PARTENOPEO SBARCA AL TG1

Sono ancora premature le valutazioni dei profili professionali di chi ricoprirà le poltrone del servizio pubblico alla RAI.  Ci vorrà tempo per valutare pedigree, precedenti & amicizie.

Ma c’è un caso “ai confini della realtà”, che non ha bisogno di particolari radiografie o talk dedicati.

Si tratta del direttore dello strategico Tg1 in pectore, Sangiuliano Gennaro, Genny per i fans partenopei e non solo: un ritrattino da pre-prima-Repubblica, quando gli aspiranti giornalisti erano dei portaborse, nel senso autentico e ‘carnale’ del termine. Ne abbiamo scritto nei giorni scorsi: potete leggere il link.

Una sfilza di dipendenti del Pascale – l’allora feudo della famiglia De Lorenzo e presidio oncologico del Sud – ha ben impressa nella memoria questa immagine: in cima al drappello Ferruccio De Lorenzo, il patriarca, il presidente a vita dell’Ordine dei Medici partenopeo; ad un passo Sua Sanità, il figlio Franco, neo ministro della Salute alla fine degli anni ’80, condannato in via definitiva insieme all’amico e sodale Duilio Poggiolini a 5 miliardi di risarcimento a testa per i danni provocati all’immagine dello stato per la Farmatruffa; tre passi indietro la sagoma piccola, defilata, trafelata e pelata di Genny Sangiuliano, con rituale borsa, al seguito.

Venne premiato con la direzione del periodico “Amici del Pascale”, Genny, e poi con una serie di altre seggioline adatte alla sagoma, come la responsabilità di un altro periodico d’ispirazione liberale e un altro di pretto stampo economico. Fieno in cascina per un Pulitzer in pectore.

Poi i salti tra le antenne partenopee, a partire da Canale 8, di proprietà della cosiddetta PD2, ossia la tivvù che faceva capo a ‘O Ministro Paolo Cirino Pomicino, l’allora vicesegretario del Psi Giulio Donato e Sua Sanità De Lorenzo. La ‘Trimurti’ che ha dominato per una ventennio in Campania e non solo.

Poi i passi al Roma, il quotidiano laurino dove il fido Genny trascorre come direttore oltre un quinquennio, dal 1996 al 2001. Si sgrezza mentre l’amico di un vita, il Vate del suo Itinerario professionale, Mario Orfeo (da rammentare che il direttore prima de il Mattino e poi del Messaggero s’è fatto le ossa al patinato mensile di Pomicino Itinerario, essendo tra l’altro Orfeo il nipote di Vincenzo Maria Greco, il faccendiere tuttofare di ‘O Ministro), passa ai fasti Rai.

E gli va dietro come un segugio, il fedelissimo di una vita, Genny, dove approda ai lidi del Tg2, per poi passare, sempre seguendo il Capo, a quelli del Tg1.

Negli ultimi anni sono spuntate le liturgie padane e il forte feeling con Salvini Matteo, che oggi lo vuole incoronare come reuccio (o zarino) del Tg1.

Potrà servire, per il curriculum, la fresca biografia di Vladimir Putin? O dare un manina anche quella, ancor più fresca, su Donand Trump? Certo, l’erudizione enciclopedica di Sangiuliano Genny è davvero mostruosa: da Treccani. Può fare certamente al caso.

 

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