Sempre più vicino lo start dei lavori per la realizzazione del nuovo e super contestato stadio della Roma a Tor di Valle.
La società giallorossa capeggiata dallo statunitense James Pallotta ha presentato in Campidoglio le ultime modifiche apportate al progetto, sulla base di quanto deciso dalla Conferenza dei Servizi che si è svolta a fine dicembre 2017.
Ora dalla giunta guidata da Virginia Raggi è atteso l’ok per la definizione della variante al piano regolatore generale, punto d’arrivo strategico per il varo della maxi operazione tanto voluta dalla Eurnova che fa capo al gruppo mattonaro dei Parnasi.
Le ultime integrazioni riguardano alcune opere d’interesse pubblico. In particolare i due ponti ciclopedonali dalla stazione Fs di Magliana e da quella di Tor di Valle della Roma-Lido di Ostia; quindi la nuova via del Mare/Ostiense; e poi la messa in sicurezza idraulica del Fosso del Vallerano e dell’Acqua Acetosa. Tutte opere per le quali si dovranno effettuare dei bandi di gara europei.
Ancora da decidere se le procedure per il varo della variante verranno approvate direttamente o se al voto in assemblea comunale seguirà poi la pubblicazione degli atti in vista di osservazioni da parte di cittadini, enti e associazione per procedere quindi al voto finale.
Resta in piedi il nodo del Ponte Traiano. Una precisa “Raccomandazione B8” decisa dalla Regione, infatti, prevede tra le opere essenziali da portare a termine anche i lavori per il ponte Traiano, concedendo però al Campidoglio la possibilità di realizzare opere di pari efficacia ai fini della viabilità. Ma l’assemblea comunale, su questo punto, sembra spaccata a metà. Difficile prevedere gli esiti.
Non pochi addetti ai lavori, ma anche una fetta di consiglieri che in passato hanno condiviso le forti critiche dell’assessore all’urbanistica Paolo Berdini, comunque osservano: “la questione delle infrastrutture è ancora tutta da risolvere e non bastano certo quelle opere di maquillage. Il problema è grosso e prima o poi scoppierà: le vie per raggiungere lo stadio sono del tutto insufficienti e se le cose non cambiano si creerà un vero caos quando l’impianto sarà completato”
E viene aggiunto: “resta comunque il nodo più grosso. La zona, al di là delle modifiche, resta del tutto inadatta per quel progetto sotto il profilo ambientale e per la tenuta idrogeologica. Si tratta di un’area non idonea, ma scelta solo perchè di proprietà dei Parnasi ai quali, con il varo definitivo, viene fatto un gigantesco regalo. Perchè? Come mai gli interessi pubblici devono ancora una volta piegarsi di fronte a quelli privati?”.
Un mistero che fino ad oggi la giunta Raggi non ha chiarito.
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