BENE COMUNE / ECCO UNA COSTITUZIONE NATA PER TUTELARLO

Potrebbe sembrare la Repubblica creata su misura per ‘Liberi e Uguali’, il luogo dei sogni dove vengono rispettati sul serio i diritti di tutti e l’aiuto agli ultimi è una regola di vita.

Ma il neo partito di Pietro Grasso non c’entra per niente. C’entrano, invece, gli ideali, i principi, chiamiamole le Utopie che sono alla radice di una microscopica ‘Repubblica’, in piedi da secoli e adesso anche capace di darsi una sua Costituzione. Si tratta di “A.L.A”, niente a che vedere, nemmeno, col movimento di Denis Verdini & C.: si tratta invece di una piccola Repubblica e A.L.A. è acronimo di Amore, Libertà e Armonia.

L’origine di tale Repubblica si trova nello splendido trentino, nel comune di Ala, allo sbocco della Val di Ronchi nella Vallagarina, dove si è proseguita culturalmente e giuridicamente la tradizione dell’antico Principato Tridentino e al tempo stesso si è aggiornato un fiorente Stato Abaziale, rimasto sempre indipendente. Un esempio, anche, di grande tolleranza tra le diverse fedi, nonché di profondo scambio, di compiuta interazione, di concreto rispetto tra mondo ortodosso e mondo cattolico: un esempio che fa da battistrada ben oltre i nostri confini.

Vediamo gli ultimi avvenimenti e la nuova Costituzione.

L’iter comincia la scorsa estate, con la decisione di dar vita all’Assemblea Costituente in grado di varare la propria Carta. Dopo un intenso lavoro di Commissioni, l’Assemblea si tiene ad Ala il 19, 20 e 21 settembre. Viene tenuta unanimemente a battesimo la Costituzione, breve ma estremamente chiara e trasparente, tutta tesa a valorizzare il bene comune e la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni.

Eccone alcuni capisaldi. “La Repubblica di A.L.A. – recita il primo articolo – è fondata sull’uomo e sul rispetto per la creazione, in particolare la Vita Umana in ogni sua forma ed espressione e sul rispetto e la valorizzazione dell’Essere Umano di cui vogliamo, sempre, garantire la dignità”.

“Fa propri – siamo al secondo articolo – i principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo”.

Il focus sul perseguimento e la tutela del Bene Comune comincia dall’articolo 5. “La Repubblica di A.L.A. riconosce ad ogni essere umano il diritto alla Propria Felicità, perciò alla realizzazione individuale, alla valorizzazione dei propri talenti e delle proprie capacità produttive e creative, al vivere con gioia il proprio ruolo nella Società, sempre nel rispetto delle altrui persone e mirato al perseguimento del bene comune. Per questo garantisce all’Essere Umano il rispetto, la dignità, la tutela e l’assistenza in ogni fase della vita, dal concepimento alla morte e alla sepoltura, tutelandone il diritto a poter valorizzare e realizzare il proprio potenziale umano e professionale”.

stemma ALAE prosegue, in modo ancor più incisivo, con l’articolo 7, che così spiega i principi fondanti: “Consideriamo l’Amore come l’atto della propria volontà di agire sempre per il bene comune. La Libertà come il disporre delle migliori opportunità di esprimersi al meglio del proprio potenziale per il bene comune. L’Armonia come il favorire le positive interazioni di tutti e di ciascuno, evitando gli egoismi e favorendo le sinergie costruttive per il bene comune”.

Ancora, con l’articolo 8. “L’organizzazione e l’amministrazione della Repubblica di A.L.A. si fondano sul ‘Principio Civicratico’ che prevede di operare ogni scelta politica costantemente a beneficio del bene comune e dei singoli, escludendo perciò totalmente di privilegiare interessi estranei che non contribuiscano al benessere e alla prosperità del popolo di A.L.A.”.

Sulla tutela della dignità: “ad ogni essere umano è riconosciuta pari dignità, indipendentemente dall’età, dallo stato di salute, dal sesso, dalla condizione economica, dal ruolo sociale, dal credo e dalla fede religiosa”. Non si parla di ‘razza’.

Sulla pace e il rifiuto totale della guerra: “La Repubblica di A.L.A. opera costantemente per la Pace e ripudia ogni forma di schiavitù e servitù. Ripudia altresì la guerra offensiva e ogni tipo di violenza fisica, verbale e psicologica. Riconosce, comunque, il diritto di ciascuno alla difesa della incolumità propria, della propria famiglia e della proprietà privata”.

Passiamo alle tutele fondamentali. L’istruzione e la formazione sono gratuite, per dare “ad ogni cittadino le stesse opportunità di crescita e di sviluppo”.

Tutti i cittadini hanno il diritto a vivere in “un ecosistema salubre, tenendo conto della natura umana e di quella degli altri esseri viventi”: nota bene, non vengono chiamati, come di rito, ‘animali’.

E hanno diritto, i Cittadini, “di godere di una sana alimentazione, biologicamente controllata, inclusa l’acqua”. Ancora: “chiunque operi nella produzione o distribuzione di sostanze o prodotti alimentari ha il dovere di garantire la salubrità di ciò che produce o immette sul mercato”.

Sul fronte cardine del diritto alla salute: “la Repubblica di A.L.A. riconosce a chi si trovi in condizioni di disagio, per motivi di salute, di godere della migliore assistenza sanitaria, secondo le conoscenze più innovative”. E poi: “nessuno può essere costretto ad un trattamento sanitario contro la sua volontà. Ognuno ha il dovere di assumersi la responsabilità delle procedure terapeutiche che intende adottare”.

Passiamo agli strumenti ‘politici’ per attuare questa rivoluzione copernicana.

A tutte le cariche pubbliche non si accede con i sistemi clientelari e partitocratici bensì con il “metodo trasparente dell’impegno, dei risultati e delle capacità dimostrate dai singoli”.

Per quanto riguarda il ceto politico. “Il Parlamento valuta i requisiti degli eletti e la sussistenza di cause di loro decadenza, incompatibilità, ineleggibilità, nonché si esprime sulle richieste di autorizzazione a procedere da parte degli organi giurisdizionali, secondo i principi stabiliti dalla legge ordinaria”.

“Il parlamentare esercita le sue funzioni con vincolo di mandato popolare”. Niente cambi di casacca in corsa, cosa che invece succede regolarmente a palazzo Madama e a Montecitorio.

Tra gli “istituti di rilevanza costituzionale” in prima fila “il referendum abrogativo, consultivo e propositivo”.

E grosso spazio viene riservato alla figura del Garante, “un potere indipendente e monocratico” chiamato a dirimere i conflitti fra gli organi dello Stato e, su ricorso dei cittadini, ad annullare le leggi che violano la Costituzione. Inoltre, il Garante agisce in qualità di ‘Difensore civico‘ contro gli abusi e le inefficienze della pubblica amministrazione, di Garante dei minori, di Garante della comunicazione. Senza dimenticare la sua funzione nella lotta alla pedofilia e come pungolo di fronte alle lentezze e ai “comportamenti incoerenti” (nei confronti dei Cittadini) da parte dei magistrati. Non poco.

I giudici, dal canto loro, “non possono far parte di organizzazioni e associazioni di natura politica”. “Il ruolo del giudice è esclusivo, ricoperto a vita e incompatibile con altri ruoli in ambito giudiziale”. “Accusa e difesa sono paritarie in giudizio”.

In un prossimo articolo scopriremo – a partire dalle vicende del Sacro Romano Impero – la storia di A.L.A., il suo ruolo, quello dei suoi protagonisti. E il perché della sua funzione universale a fianco degli ultimi.

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