Ma da che dissacrante pulpito il re Mida dei comici arringa il popolo degli italiani poveri? Il Beppe Grillo, che ha riempito i teatri con la furbizia di anticipare la rabbia dell’antipolitica e del populismo erga omnes, in piena atmosfera della bontà natalizia declama l’elogio della povertà, neo ideologia nazionale e le attribuisce il potere taumaturgico del “molto poco, tanta felicità”. Detto terra-terra, “Di che vi lamentate, meno si ha e più si gode”, cioè il minimo necessario sarebbe l’elisir di lunga vita. La sentenza, come sempre, è in bocca a chi con il poco ha nulla a che fare, immerso negli agi e nel superfluo. Il fondatore del Censis Giuseppe De Rita, dal suo osservatorio scientifico risponde “I cantori dei povero non sono mai i poveri. I poveri non cantano”.
Artisti a costo zero
A proposito di chi sta peggio, gli artisti di strada. Mimi, cantanti, musicisti, giocolieri. In tempo di euforia collettiva per il Natale e le festività collegate, animano le strade delle grandi città e ricavano dalle loro performance di che trascorrere qualche giorno in meno nel segno delle ristrettezze. In alcune metropoli, a Napoli per esempio, ricevono ingaggi dalle amministrazioni comunali per offrire allegria e spensieratezza. In giorni per nulla speciali, si accontentano degli spiccioli lasciati dai passanti. Ad Oschan, cittadina del West Sussex, consuma l’ugola per intere mattinate accompagnando con la chitarra musica di ogni genere. In terra il suo cappello si riempie di monete, destinate alla ricerca sul Cancro. Roma, in negativo, una ne fa cento ne pensa. L’ultima si deve a Luca Bergamo, assessore alla cultura della giunta grillina di Virginia Raggi. Con un avviso del Comune ha vietato di chiedere offerte ai passanti. L’avviso, per molti versi razzista, ha come corrispettivo la decisione di non tirare fuori dalle casse dell’amministrazione capitolina neppure un euro per gli artisti di strada. Pioggia di critiche sulle due decisioni e parziale marcia indietro (a cui la Raggi sembra particolarmente affezionata): niente soldi del Comune ma il permesso di chiedere offerte. In tema di austerità si manifesta anche così la credibilità zero che sta per raggiungere la giunta 5 Stelle. I fondi per l’assistenza ai disabili subiscono un taglio drastico, da 95 a 60,5 milioni di euro all’anno e meno 10 milioni anche per i soggetti a rischio. La propaganda grillina del reddito di cittadinanza? Da 5 milioni il sostegno all’occupazione scende a 3 milioni.
Nella foto un giovanissimo cantautore inglese. In apertura Beppe Grillo
Il 2017 della Rai: meno dieci (euro)
In tema di cinghie da tirare (chissà che Grillo non applauda), il 2017 si annuncia anno di lacrime e sangue per chi stenta a coprire le esigenze della gestione familiare. Il costo della vita è destinato a un aumento annuale di poco meno di mille euro. La previsione autorevole è dell’associazione consumatori. Costeranno di più gli alimentari, i trasporti (treni, taxi, bus, tram, metrò, traghetti, autostrade), la ristorazione, i servizi bancari e postali, le assicurazioni auto, luce e gas, i carburanti, la scuola, le spese mediche. Con uno “sforzo erculeo” si rende benemerita la Rai. Il canone costerà 90 euro anziché 100, in bolletta Enel.
Ma che eleganza, Mister Paladino
Candidato alla Casa Bianca in competizione con Trump, Carl Paladino (purtroppo ha un cognome molto italiano) si può solo classificare come “uomo della caverne” ibernato millenni orsono e resuscitato al via di questo terzo millennio che ha riservato agli Stati Uniti d’America un presidente altrettanto troglodita. Nel privato, poi reso pubblico sulle pagine di ArtVoice, pubblicazione locale di Buffalo, Paladino si è augurato che nel 2017 Barak Obama muoia con il virus della mucca pazza e che la moglie Michelle sia spedita nello Zimbawe, a convivere con un gorilla in una grotta. Come altri, colti con la mani nel sacco, il titolare di queste ingiurie razziste le ha giustificate, ma peggiorate. “Non erano destinate alla pubblica opinione, erano considerazioni private”. Bugiardo e losco il mancato successore di Obama.
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