MARK ZUCKERBERG / CENSURE A GO GO VIA FACEBOOK-META

La censura di Facebook-Meta colpisce ancora. E in modo sempre più duro.

Per quanto riguarda il nostro Paese, l’ultima mannaia è scattata contro l’ottimo sito animato dallo storico Franco Cardini, ‘Nessun Dorma’, con l’improvvisa e ben poco motivata sparizione di un interessante intervento firmato da Pino Cabras e relativo al conflitto in Ucraina.

Qualche mese fa era stato letteralmente ‘oscurato’ praticamente tutto il patrimonio messo in rete da Iacopo Fo, reo di aver osato accendere i riflettori sul massacro del popolo palestinese.

A maggio il ‘crash’: spariti anni di lavoro, senza alcun motivo e danni incalcolabili.

La ghigliottina non si ferma neanche ad agosto, quado altri tre pezzi vengono con la risibile motivazione che “i contenuti non sono conformi alle linee della community”. La creatura fondata e animata da Mark Zuckerberg ci aveva già colpiti 3 anni fa, in piena pandemia.

Rammentiamo a tutti i lettori che proprio alcuni mesi fa lo stesso Zuckerberg ha ammesso: “Con l’inizio della pandemia ho subito forti pressioni dalla Casa Bianca per assecondare le sue politiche anti covid”. Lo confessa solo adesso la viola mammola, con enorme e colpevole ritardo: si tratta della campagna decisa dell’amministrazione Biden e diretta dal super consulente di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, oggi sotto inchiesta sia per quelle illegittime pressioni che per il maxi Depistaggio sulle origini del Coronavirus, straordinariamente documentato in due possenti j’accuse firmati da Robert Kennedy junior, ‘The Real Anthony Fauci’ del novembre 2021 e ‘Wuhan – The Cover up’(ossia, il Depistaggio) di due anni dopo, novembre 2023.

Nonostante il mea culpa, Zuckerberg continua a colpire in modo indiscriminato!

Molto più celere e ben meno pavido – nel denunciare le forti pressioni esercitate dalla Casa Bianca sui social media ai tempi della pandemia – il patron di ‘Tesla’, Elon Musk, che appena acquistato ‘Twitter’ per poi ribattezzarlo X, ha messo in rete moltissimi contenuti censurati dalla precedente proprietà, e puntato decisamente i riflettori sugli abusi dell’era griffato Joe Biden, per poi alla fine schierarsi decisamente dalla parte di Donald Trump. Come del resto ha fatto Robert Kennedy, il ministro della Sanità in pectore se a novembre dovesse prevalere il tycoon contro la ‘democratica’ (sic) Kamala Harris.

Ma torniamo alle pesantissime censure via Facebook-Meta.

E partiamo dalla più fresca, quella contro ‘Nessun Dorma’ e ‘Minima Cardiniana’, sito e blog animati dallo storico, medievalista ed ex consigliere RAI (quando contava e significava qualcosa, non l’odierno contenitore di fake news e inguardabili talk), Franco Cardini.

Ecco cosa denuncia il 22 settembre, nel suo consueto appuntamento domenicale con i lettori, significativamente titolato “La censura di Facebook – Il dissenso a-social”.

Franco Cardini

“Nei giorni scorsi il ‘team’ di Facebook ha rimosso un articolo pubblicato sul sito ‘Nessun dorma’ di Franco Cardini e condiviso sulla pagina social. Siamo rimasti sorpresi e stupiti, considerando che l’articolo si limita e riportare l’opinione di un giornalista (Pino Cabras, ndr), le dichiarazioni del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, e un commento dell’autore, da prendere senz’altro in considerazione all’indomani del voto dell’Europarlamento a favore dell’utilizzo delle armi fornite dai paesi occidentali all’Ucraina in territorio russo, un’escalation che rischia di scatenare un conflitto di proporzioni globali. La motivazione iniziale – ‘il post non rispetta gli standard della community’ – risponde al solito refrain di una piattaforma che spesso si fa scrupolo nel rimuovere contenuti ‘scomodi’ che non rispondono al pensiero unico ma all’opinione individuale, ‘libera’, espressa altresì in modo civile”.

La protesta di Jacopo Fo

Così continua la disamina di Franco Cardini: “Forse nessuno di noi ha ancora veramente capito in cosa consistono ‘gli standard di community’ e quali siano le circumnavigazioni algoritmiche che decidono di rimuovere un contenuto senza troppi complimenti. Abbiamo chiesto spiegazioni, ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Vi terremo aggiornati. Intanto potete ri-leggere e condividere l’articolo al seguente link: Minima Cardiniana 476/5 – L’ammonimento di Vladimir Putin

Abbiamo fatto cenno alle gravissime censure subite da Iacopo Fo. Per documentarle meglio, ecco un pezzo pubblicato da ‘Il Giornale d’Italia’ l’11 aprile 2024,  Milano, Jacopo Fo protesta contro la ‘censura mainstream di Facebook: Invisibile da 6 mesi, persi il 99% dei contatti, punito per aver denunciato i crimini di Israele

E vi abbiamo raccontato delle censure ugualmente subite dalla Voce.

La prima – guarda caso – a un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia, cioè quando i social – e di tutta evidenza Facebook in pole position su input della Casa Bianca – facevano piazza pulita dei contenuti che Cardini efficacemente definisce ‘scomodi’, controcorrente, non allineati con i diktat del potere, e in questo caso con i voleri di Big Pharma. Quell’inchiesta censurate della Voce, come potrete ri-leggere, affrontava il bollente tema dei farmaci anti covid nascosti a tutti i cittadini e invece molto utili da usare al posto dei vaccini killer, come si sono poi dimostrati soprattutto quelli a mRNA, prodotti e commercializzati dalle star ‘Pfizer’ e ‘Moderna’. Ecco quel reportage della Voce, messo in rete il 14 luglio 2021,

FACEBOOK / CENSURA LA VOCE SU FARMACI E CURE ANTI COVID

 

Ma quest’anno la scure di Facebook-Meta si è abbattuta svariate volte sulla Voce. In primavera, a marzo, e poi una bella raffica, con 3 censure, in piena calura ferragostana. Tre gli obiettivi ben mirati: ossia i conflitti nella Striscia di Gaza a in Ucraina, e i vaccini killer.

Ecco il reportage che documenta quanto ha combinato la ‘creatura’ griffata Zuckerberg, messo in rete il 19 agosto 2024,

FACEBOOK / DOPO LA GHIGLIOTTINA DI MAGGIO, IN UN MESE CENSURA 3 ARTICOLI DELLA ‘VOCE’

Quello he non vi avevamo ancora detto, è che la denunzia presentata a marzo contro la società Meta per aver chiuso improvvisamente e immotivatamente le pagine della Voce e di altri siti collegati, sta andando avanti. L’ufficio centrale della Polizia Postale di Napoli su ordine della Procura sta indagando, pochi giorni fa ci ha chiesto di fornire ulteriori materiali, tutti già puntualmente depositati. Davide contro Golia? Staremo a vedere.


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