AGENZIA DELLE ENTRATE / CONCORSI SEMPRE OPACHI

Agenzia delle Entrate sempre in prima linea per la perfetta opacità nella gestione dei concorsi e nell’accesso alle cariche dirigenziali.

La Voce, già in passato, ha documentato l’andazzo, oggetto anche di alcune interrogazioni parlamentari.

I sindacati ‘tradizionali’, però, non muovono un dito (sulle barricate solo ‘DirPubblica’). Preferiscono non disturbare i manovratori, e soprattutto uno, il deus ex machina, ossia Ernesto Maria Ruffini, assurto alla carica di presidente per espressa scelta dell’allora premier Matteo Renzi: anche se in palese conflitto d’interessi, avendo in precedenza patrocinato, come avvocato, enti e società che avevano avuto dei contenziosi con il fisco.

Ma in un Paese che si regge sui conflitti quotidiani il macroscopico ‘dettaglio’ è passato ovviamente in cavalleria.

In questi giorni di calura ferragostana le manovre alle Entrate non si fermano. Anzi procedono spedite. E, a quanto pare, l’andazzo non muta.

Ce lo conferma un lettore che ci ha inviato un messaggio nel quale se ne raccontano delle belle. Ve ne proponiamo i passaggi salienti.

Vi scrivo perché in queste settimane l’Agenzia sta procedendo al reclutamento di alcune importanti posizioni apicali, come Direttori centrali e Capi settore, i cui stipendi lordi variano tra i 130 e i 200 mila euro. Ma le procedure seguite dall’Agenzia appaiono tutt’altro che trasparenti, come se l’annullamento del concorsone per 175 dirigenti, di cui anche la Voce si è occupata dell’articolo ‘Agenzia delle entrate / Il bubbone dei concorsi’ del 28 settembre 2020, non sia servito a nulla”.

Gli avvisi sono pubblicati sul sito istituzionale per un tempo brevissimo, appena 6/9 giorni inclusi eventuali giorni festivi, senza alcuna ulteriore forma di pubblicità. Inoltre, le selezioni avvengono a porte chiuse e non è pubblicato alcun elenco dei candidati ammessi e, men che meno, l’esito degli stessi”.

Potete dare uno sguardo al sito internet dell’Agenzia dove troverete le procedure in corso e verificare quanto poco trasparenze sia l’accesso a tali informazioni, a meno che i candidati non siano stati informati attraverso altri canali, magari chiamati di persona uno per uno (tu presenti la domanda ma non vieni, tu presenti la domanda e vieni, etc). Concorsi non ancora scaduti”.

“Potrete anche constatare che nessun ‘Avviso di disponibilità’ pubblicato negli anni si è mai concluso con la pubblicazione di una graduatoria di merito: con buona pace della trasparenza e della meritocrazia nella selezione della classe dirigente”.

Si tratta di accuse ‘dettagliate’ che pesano come macigni, soprattutto perché riguardano un tassello vitale nella pubblica amministrazione, come la strategia Agenzia delle Entrate, che gestisce e controlla le tasse di tutti gli italiani.

Cosa avrà mai da rispondere il super presidente Ruffini?

 

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