GUERRE BIOLOGICHE / LE SPERICOLATE OPERAZIONI DEL CAPO CIA, AVRIL HAINES

Il capo della Casa Bianca, Joe Biden, mostra i muscoli. Vuole che la Cina faccia chiarezza sull’attività dei suoi laboratori di Wuhan e circa la possibilità che il virus sia non più di origine naturale – come fino ad oggi sbandierato in mezzo mondo – ma artificiale.

Quindi ‘O Presidente a stelle e strisce impartisce un ordine categorico alla CIA: avete 90 giorni di tempo per indagare sull’origine del coronavirus. Entro inizio settembre vuole tutte le carte e i documenti.

Ma chi è il capo della CIA? E sarà in grado, visto i suoi ‘precedenti’, di onorare l’impegno preso con Biden?

Partiamo dalla news e poi passiamo all’identikit della dark lady dell’intelligence Usa, la novella Matha Hari degli americani, al secolo Avril Danica Haines.

 

FUOCO AMICO SU ANTHONY FAUCI

Da un mese gli States sono terremotati. Grazie al ‘Washington Post’ e al ‘Freedom Information Act’ potenti scosse telluriche stanno mettendo a dura prova la solidità dei palazzi del Potere, di quel Deep State che da un ventennio sta dettando tutte le agende politiche, dal repubblicano George Bush senior fino al numero uno attuale, Biden, con il solo intermezzo dell’anomalo Donald Trump.

Il quotidiano a stelle e strisce, infatti, ha cominciato a pubblicare le migliaia di mail firmate dal super virologo Anthony Fauci dalle quali sta venendo alla luce uno scenario da brividi: il ‘National Institute for Prevention and Infectious Diseases’ (NIAD) che Fauci dirige praticamente da sempre, ha contribuito a finanziare – attraverso una sigla di comodo – le spericolate ricerche di Wuhan. Un fatto senza precedenti, che fornisce una raccapricciante chiave di lettura sulle origini della pandemia da Covid-19.

Anthony Fauci

Altrettanto sta facendo un sito di contro-informazione molto seguito negli State, ‘The Duran’. E cominciano a fioccare le denunce di non pochi parlamentari che chiedono – senza mezzi termini – la testa di Fauci. Il quale, nel frattempo, si esibisce in una letterale inversione a U: ha sempre sostenuto che il virus è nato in modo ‘naturale’, mentre ora dubita anche lui, e chiede chiarezza. O meglio, fa finta di chiedere chiarezza.

Nel mezzo della più totale bagarre, i cinesi sono super incazzati. Proclamano la loro innocenza, sostengono che nel super laboratorio di Wuhan non è successo un bel niente e ribaltano le accuse sugli americani: siete voi – sbraitano – a dover spiegare le vostre losche attività in circa 200 laboratori segreti sparsi in mezzo mondo, dove vengono fatti i più spericolati esperimenti nel campo della bioingegneria e, soprattutto, sul fronte delle ‘biologic wars’. A cominciare da quelli portati avanti nell’avamposto americano di Fort Detrick.

Eccoci alla odierna protagonista della scena, per non dire della drammatica sceneggiata all’americana, l’avvocatessa Avril Haines.

 

 

In apertura Avril Danica Haines e Joe Biden. Qui sopra la cerimonia dell’investitura (foto The Sun).

 

LA DARK LADY GRIFFATA CIA

Una irresistibile ascesa nell’empireo del potere a stelle e strisce, il suo, sempre fedele al Democratic Party ma con la giusta ‘correzione’ trasversale che – per fare un solo esempio – le ha consentito di ricevere il più caloroso endorsement da George Bush junior in occasione della sua nomina a capo della ‘Central Intelligence Agency’, un paio di mesi dopo l’insediamento di Biden alla Casa Bianca.

Nasce come semplice portaborse al Congresso, lady Haines, è di fede ebraica, fa tutto il percorso all’interno dei Democratici: quindi corona i suoi sogni nel 2013, quando viene scelta come vicedirettrice della CIA, la prima donna negli Usa a ricoprire quella strategica posizione. Nel 2015 il secondo salto in alto, quando diventa vice consigliere della sicurezza nazionale, prendendo il posto di Tony Blinken (l’attuale Segretario di Stato) sotto il presidente Barack Obama: incarico che mantiene per due anni.

Il 23 novembre 2020 il neoeletto Biden annuncia la sua nomina a direttrice dell’intelligence nazionale, e giura due mesi dopo, il 21 gennaio 2021.

Anthony Blinken

Ma adesso vediamo, nel corso degli anni, quali altri ruoli ha avuto, quali altre poltrone altrettanto strategiche ha occupato e in quali settori si è cimentata.

Nei trascorsi alla Casa Bianca non vanno trascurati il suo impegno sul fronte dei cosiddetti ‘omicidi mirati’, la sua politica verso l’immigrazione e le non-sanzioni verso il personale della CIA che soleva violare i computer dei senatori scomodi.

Secondo il settimanale ‘Newsweek’, infatti, Haines ha lavorato a stretto contatto con John Brennan nel determinare le linee guida dell’amministrazione Obama in tema di ‘omicidi mirati’ con i droni. A quanto pare, veniva a volte contattata nel cuore della notte per valutare se un sospetto terrorista potesse essere “incenerito legalmente” – questo il gergo utilizzato – mediante l’attacco di un drone. Quelle linee guida “facevano degli omicidi mirati in tutto il mondo una parte della politica USA”.

Sul versante dell’immigrazione, va segnalata la sua fattiva consulenza prestata per ‘Palantir Technologies’, grossa società specializzata nell’allestimento di programmi di incarcerazione e deportazione dei migranti.

Mentre ha lavorato, per un certo periodo, alle dipendenze di ‘WestExec Advisors’, fondata nientemeno che dallo stesso attuale Segretario di Stato Blinken e da Michele Flournoy, ex consigliera del Pentagono e sottosegretaria alla Difesa con Obama dal 2009 al 2012. Si tratta di una società di consulenza che può contare su una black list di clienti che comprende start-up di alta tecnologia a caccia di appalti proprio al Pentagono: come giocare in casa.

Per quanto riguarda, invece, le violazioni dei computer, sono riferibili agli atti e ai documenti elaborati dalla ‘Senate Intelligence Committee report on CIA torture’. Un tema non poco caldo, visto che aveva a che fare con le prassi di ‘tortura’ spesso e volentieri messe in campo dagli agenti dei servizi americani, in tempi di guerra e non. E la dark lady, of course, preferiva che tutto venisse insabbiato.

Nel suo fittissimo curriculum, poi, non mancano le presenze in accorsati salotti dell’economia e della finanza internazionale: per fare solo due esempi, il nome di Haines fa capolino nel board di ‘Vodafone’ e nel comitato consultivo di ‘Tikehau Investment Management’, che fa capo al colosso degli asset (soprattutto in Europa) ‘Tikehau Capital’.

 

LE ‘BIOLOGIC WARS’ DI LADY HAINES

Eccoci alla ‘polpa’, ossia agli incarichi che hanno un collegamento diretto con le ‘biologic wars’ in senso lato, ben compresi virus & pandemie d’ogni genere.

Nel 2013 a Tiblisi, in Georgia, gli americani tengono a battesimo uno strategico laboratorio tutto dedicato ai più avvenieristici esperimenti batteriologici: si chiama

Il Lugar Center di Tiblisi

Lugar Center’, in onore del senatore repubblicano Dick Lugar che condivise con Obama i progetti di disarmo dei paesi dell’ex Unione Sovietica. E’ proprio l’anno in cui lady Haines diventa il numero 2 della CIA.

Al consolidamento delle attività del Lugar Center provvede generosamente la potente casa farmaceutica a stelle e strisce ‘Gilead’, presieduta dall’uomo di tutte le guerre made in Usa, il due volte Segretario americano alla Difesa Donald Rumsfeld.

Produttrice del celebre farmaco anti covid Remdesivir, Gilead è nelle grazie di due grandi filantropi statunitensi, Bill Gates e George Soros (che ha altrettanto generosamente finanziato la Rivoluzione georgiana delle Rose).

Nel 2016 il Lugar Center, gestito da Gilead per conto dell’agenzia del Pentagono ‘Defence Threat Reduction Agency’ (DTRA) e sotto la supervisione della CIA, dopo la morte di numerose cavie umane venne accusato dalla Russia di testare micidiali armi batteriologiche.

Una sede della Gilead

“Tra le varie ricerche top secret – sottolinea il sito di controinformazione ‘Gospa News’ – c’erano anche quelle finalizzate a debellare l’epatite C in Georgia, nell’ambito del progetto UNITAID, un’iniziativa sanitaria globale ospitata nella sede dell’OMS a Ginevra. Tra i sostenitori di UNITAID ci sono la ‘Clinton Health Access Initiative’ e la ‘Bill and Melinda Gates Foundation’ che solo nel 2017 ha donato 50 milioni di dollari. Mentre tra i soggetti coinvolti – viene aggiunto – non poteva mancare USAID, anello di congiunzione tra le ricerche in campo epidemiologico e la CIA, che sovente l’ha utilizzata quale strumento finanziario dei regimi change nel mondo”.

Passiamo al 2018, ed in particolare ad un summit che si è svolto a Camden, nel New Jersey: tra i protagonisti c’è sempre lei, lady Haines, stavolta in veste di ‘profeta’. Nel suo intervento, infatti, parla di una prossima pandemia da coronavirus, ed aggiunge che l’unico baluardo, contro il pericolo di sempre più frequenti malattie respiratorie provocate da agenti patogeni, può solo essere rappresentato da un ‘Ordine Mondiale’.

In sostanza, l’annuncio di quel ‘Great Reset’ tanto caldeggiato dai potenti della Terra che si riuniscono annualmente a Davos sotto i vessilli del ‘World Economic Forum’ presieduto da Klaus Schwab, in gioventù un colonnello della Gestapo.

 

ESERCITAZIONI DI PANDEMIA

2019 – Un summit tira l’altro. Ed eccoci al tanto celebrato ‘Event 201’ che si tiene a New York a metà ottobre, promosso dal ‘Johns Hopkins Center for Health Security’ della ‘Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health’ di Baltimora. Al centro dei lavori c’è una mega simulazione pandemica: guarda caso appena un paio di mesi prima del reale arrivo del Coronavirus!

Ma chi sarà mai la guest star alla convention di Baltimora? Lady Haines, of course, che trova il modo di esibirsi in un’altra profezia da brivido: per fronteggiare la pandemia i vaccini non saranno subito disponibili, ci vorranno dei mesi. Mentre è subito disponibile, come farmaco, quel Remdesivirgriffato Gilead e finanziato dalla Fondazione Gates. Facile come bere un bicchier d’acqua!

Dinamicissimo e ubiquo al punto giusto, il ‘Johns Hopkins’. Lo ritroviamo, infatti, tra i promotori, insieme alla ‘Nuclear Threat Initiative’, del ‘Global Health Security Index’, capace di elaborare – secondo il ‘Washington Post’- “la prima valutazione completa delle capacità sanitarie globali”. E proprio l’Index segnalava, a pochi giorni dal voto per le presidenziali Usa, il 25 ottobre 2020, come ben 195 paesi del mondo fossero impreparati ad affrontare un “evento biologico catastrofico a livello globale”.

Ed è partner, il Johns Hopkins molto caro a lady Haines, di un’altra sigla strategica nel puzzle dei misteri (ma ormai ancora per poco) che ruotano intorno al famigerato laboratorio di Wuhan. La società si chiama ‘EcoHealth Alliance’: attraverso di essa sono passati i cospicui finanziamenti partiti dal NIAD di Fauci ed approdati al laboratorio cinese.

Il cerchio, così, si chiude.

Peter Daszak

Factotum di EcoHealthAlliace è un personaggio molto controverso: si tratta di Peter Daszak, un ricercatore che ha lavorato gomito a gomito con quelli di Wuhan.

Ma c’è un’altra ciliegina sulla torta. Sapete chi è stato l’inviato speciale degli Stati Uniti all’interno della missione spedita a Wuhan dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prima ispezione di gennaio 2021? Mister Daszak! Il quale, nella sua relazione, ha scritto che tutto è ok, tutto in ordine. Of course…

Torniamo a bomba. Potrà mai trovare la ‘verità’ sul laboratorio di Wuhan in 90 giorni la nostra eroina, la dark lady di tutte le guerre batteriologiche?

 

 

 

 

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