POLICLINICO DI ROMA / RISCHIO LICENZIAMENTI E CAOS GESTIONALE

Stato di agitazione e caos gestionale al Policlinico di Roma Umberto I°. I sindacati sono sul piede di guerra e denunciano una situazione ormai insostenibile. Sono infatti più che a rischio 700 posti di lavoro, i salari sono in bilico e gli accordi già sottoscritti vengono regolarmente disattesi.

Ecco quanto scrivono Fip Cgil, Cisl Fp e Uil Fp di Roma e del Lazio, ossia i sindacati della Funzione pubblica. “Oltre i posti di lavoro che rischiano di saltare (700 circa, gli esternalizzati, ndr), ci sono stipendi in forse e accordi disattesi. E’ ora di cambiare passo, il policlinico va rilanciato dopo anni di errori gestionali. Si tratta di una situazione insostenibile, dettata da scelte manageriali che stanno mettendo in crisi l’organizzazione della più grande azienda sanitaria del Paese”.

I lavoratori esternalizzati hanno già scioperato il 14 dicembre e “continueranno con altre mobilitazioni per aver riconosciuto il diritto al lavoro messo in discussione dalla direzione del policlinico, nell’assoluto silenzio della Regione Lazio”.

A settembre, infatti, era stato siglato un accordo per far ripartire l’azienda. “Ma all’impegno dei lavoratori non è seguita alcuna risposta – ribadiscono le tre sigle sindacali – la riorganizzazione del personale continua a essere decisa in modo errato, sul regolamento aziendale non si fanno passi in avanti, con il rischio di una sospensione del salario accessorio. Dobbiamo fermare questa deriva”.

Non è finita. “La nuova direzione ha proseguito con lo stesso atteggiamento: ne fanno le spese i lavoratori e i servizi, che non sono certo migliorati, vogliamo una vera riorganizzazione del lavoro, una seria politica per la produttività e misure concrete per valorizzare le competenze e far partire i percorsi di cura e assistenza”.

Ancora. “Oltre al problema dei lavoratori esternalizzati che dopo anni di servizio vedono il loro posto di lavoro a  rischio, per la mancanza di criteri certi nella gestione del personale, anche per il personale interno la misura è colma: non accettiamo che l’azienda continui a rinviare il confronto. La Regione Lazio non può rimanere a guardare. Tutto il personale è in stato di agitazione. Se ancora una volta non avremo risposte, metteremo in campo tutte le iniziative di mobilitazione”.

A partire dall’8 gennaio, quando è fissata un’assemblea di tutto il personale, nel corso della quale verranno decise la data dello sciopero e le altre iniziative di protesta.

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