CHOC TELLURICO

Si ha memoria del suolo dei Campi Flegrei, che va su e giù spinto dal magma ribollente, almeno dal IV secolo d.c. e il suo effetto devastante peggiore è l’esplosione eruttiva, che un terrorizzante docufilm britannico annuncia come catastrofe a dimensione europea. Forse esagera, ma non al punto da sottovalutare le conseguenze di un nuovo cono eruttivo per l’area flegrea e per Napoli, dove la maestosità del Vesuvio, per nulla dormiente, nel corso dei secoli ha provocato immani disastri, come testimonia Pompei. Il fenomeno bradisismo alterna cicli di apparente quiete a pericolose impennate, l’ultima distruttiva, negli anni settanta-ottanta. Da quel tempo ad oggi, che un nuovo sciame sismico annuncia pericoli più o meno imminenti, sono trascorsi invano più di quarant’anni e nulla è stato fatto per la sicurezza delle popolazioni a rischio. Peggio, nell’area si è dilatata presenza di abitazioni, è aumentato l’inurbamento, favorito dalla convenienza di acquistare case a costi contenuti perché collocati in zona bradisismica. Puntualmente, come diagnosticato dagli esperti, la terra ha ripreso a tremare con sciami ininterrotti e scosse oltre il quarto grado. Il fenomeno ha rivelato che nulla è stato fatto per affrontare il pericolo di un nuovo disastro.  Gli addetti ai lavori evitano e fanno bene di creare panico, che già si è diffuso tra la popolazione flegrea. Affermano che per il momento non si prevedono eruzioni e c’è da augurarsi che non si tratti di cautela istituzionale. Comunque, le rassicurazioni non impediscono ai puteolani di riversarsi in strada quando fanno paura nuove scosse. L’augurio che i geologi abbiano ragione, nulla toglie alla paura causata dall’incosciente inerzia che in quarant’anni non ha progettato, sperimentato e perfezionato un piano di fuga dai Campi Flegrei. La nuova fase di sollevamento del suolo è di ieri, è iniziata nel 2005, in costante crescendo. Gli eventi più forti e pericolosi:  magnitudo 4.2. e 4.0. Nel 2024 l’evento peggiore è stato registrato il 20 maggio, magnitudo di 4.4. Primi sgomberi, lesioni, scosse avvertite anche a Napoli, a Bagnoli, Fuorigrotta, Agnano, Pianura, Posillipo e nella zona collinare del Vomero. Che la nube tossica di un nuovo vulcano metta in ginocchio l’intera Europa, come minaccia il documentario realizzato dagli inglesi è un’ipotesi estrema, volutamente choccante, probabilmente motivata dall’intenzione di scuotere il letargo ultradecennale, locale e nazionale. Nessun dubbio, purtroppo, sulla permanente replica di spallate alla terra flegrea. L’ultima? 3.7, alle 4.09 della scorsa notte.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento