IN PAROLE SEMPLICI

Un consiglio a padri, madri, zii, nonni: i giovani che hanno imboccato il percorso del “Ci siamo e vi presentiamo il conto per farvi pagare di aver oscurato il nostro futuro” stentano a condividere l’importanza del voto. Offrite loro motivazioni, a partire dall’attacco della destra, dei suoi picconatori alla Carta Costituzionale. Ricordate, per cominciare dall’articolo 1: L’Italia è una repubblica democratica (il premierato lo contesta), fondata sul lavoro (un milione di giovani italiani, in prevalenza del sud costretti a emigrare, salari da povertà per chi lavora). La sovranità appartiene al popolo (non alla destra come sostengono Fratelli d’Italia e la sua numero uno), che lo esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione(antifascista). In vista del voto per le europee: parole semplici, dirette, zero promesse elettorali impraticabili. I destinatari: la classe operaia, la sua condizione vicina alla povertà,  illusa e rapidamente disillusa dalla  destra, i giovani e  i loro futuro privo di certezze, la loro protesta repressa a manganellate come al tempo della polizia di Scelba; le donne, che rischiano di veder cancellate le conquiste di diritti fondamentali, discriminate nei luoghi di lavoro; gli antifascisti, chiamati a difendere la democrazia, la Costituzione,  la libertà, i diritti di tutti; i poveri; gli italiani che pagano  lo sgretolamento della sanità pubblica, l’impossibilità di tutelare la salute; chi rifiuta di essere governato da incompetenti ingaggiati dalla Meloni per contribuire alla  fascistizzazione dell’Italia; la gente del Sud che rischia di essere definitivamente emarginata. Il voto per le europee, non è solo un’importante scelta politica per la democrazia del nostro continente, avrà forte ricaduta anche sulle vicende del nostro Paese ed è accertato che la destra è al governo del Paese anche per i milioni di astenuti dal voto, fenomeno da imputare soprattutto ai democratici. Nei giorni che precedono le elezioni, è dovuta   una risposta alla domanda degli ‘smarriti’ della sinistra: “Per chi voto?” Di chi chiede da tempo “Dite e soprattutto fate qualcosa di sinistra”. In questa stagione di ambiguità, incertezze, di crisi della progettazione, dice e s’impegna a fare ‘cose di sinistra” la lista bipolare di Fratoianni e Bonelli, Sinistra e Verdi. I due leader della coalizione non sono nelle liste elettorali: la corretta decisione, nasce dal rispetto per chi vota, ovvero: “Se ti candidi, ti eleggono. Se non vai a Strasburgo, ‘truffi’ gli elettori”.  Il caso più eclatante? La Giorgia di Telemeloni, candidata in tutti i collegi e dichiaratamente abbarbicata al ruolo di premier, di numero uno di Fratelli d’Italia, in parte la Schlein, a sua volta full time segretaria del Pd e capolista dem.  Com’è noto, oltre al voto della lista si possono esprimere tre preferenze (nome e cognome): un’idea convincente? In Italia, per Sinistra e Verdi (AVS) si candidano Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, stimato anche a livello internazionale, Ilaria Salis,  vittima del calvario di quindici mesi in una prigione lager ungherese per un reato ancora avvolto da nebulosità (presunte violenze in danno di  nazisti che non l’hanno neppure denunciata), Leo Luca Orlando, ex sindaco  che Palermo rimpiange,  Ignazio  Marino, ex sindaco di Roma, medico, esperto di problemi della sanità pubblica, Ilaria Cucchi sorella del giovane Stefano, torturato e ucciso dai carabinieri, il napoletano Francesco Emilio Borrelli, strenuo combattente per il rispetto dell’ambiente e tanti  esponenti della società civile, della politica al servizio degli italiani.  Si vota per la propria circoscrizione. In quella del Sud (dunque della Campania) ecco la lista di Sinistra-Verdi: capolista l’ex primo cittadino di Riace  Domenico Lucano (detto Mimmo), in seconda posizione l’eurodeputata uscente Rosa D’Amato. A seguire, Anna Grazia Maraschio, Francesco Emilio Borrelli, Souzan Fatayer (detta Susan), Fabio Armano, Fedele Cannerozzi, Natale Cuccurese, Maria Pia Funaro, Giovanni Germano, Francesca Imperatori, Alessandra Mariano, Anna Orabona, Giulia Persico, Gerardo Pontecorvo, Valeria Spinelli, Rosario Ternullo e Sergio Ulgiati. Obbligo di un voto a una candidata donna.


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