IN 35 RIGHE

Investigatori per un giorno, chiediamo sincerità chi ci capita a tiro
di voce e lo tranquillizziamo: “Per sottrarsi al rischio di querele,
eviti ingiurie sull’onesta, attributi diffamatori, allusioni a vicende
personali infamanti e selezioni l’aggettivo che meglio corrisponde
alla sua opinione su Vespa, beneficiato a vita della Rai”. Lo scout
delle risposte, alcune decine, letto con la metodicità della
statistica, cioè in ‘percento’, non riserva soprese. A contendersi il
primato sono i due aggettivi ‘fazioso’ e ‘antipatico’. Un possibile,
legittimo sospetto: “Hai viziato il sondaggio, hai chiesto di
pronunciarsi a interlocutori di sinistra”. Il dubbio merita una
convincente smentita. No, lo scenario dell’indagine è stato un
affollatissimo salotto letterario, assolutamente bipartisan, che ha
ospitato presentazione e dibattito del saggio di Lilli Gruber “Non
farti fottere” sul fenomeno ‘pornografia’, titolo in linea in questi
giorni con la circolazione libera di parole non proprio da educande,
.al centro di interessi globali e probabilmente di morbosità repressa.
I denigratori di Vespa hanno motivato gli aggettivi “Fazioso e
antipatico” perché ancora sconcertati dall’invasione televisiva della
Rai del pornattore Roco Siffredi, ospite di mezzo palinsesto della
televisione pubblica. Nell’a tu per tu con Vespa è andato liberamente
all’attacco della Gruber, dell’opportuna denuncia dell’industria del
porno on line, free, frequentata con danni in crescendo da bambini e
ragazzi giovanissimi. Siffredi, ospite d’onore di ‘Porta a porta’
testimonial dell’educazione sessuale di Stato obbligatoria, in
contrapposizione all’industria del porno senza regole che, com’è noto,
lo vede protagonista storico: sorrisetti allusivi e battutine da
caserma!!! Ma al peggio non ci sono limiti: ‘scoop’ di Vespa,
strapagato portavoce della destra. In prima serata della fascistizzata
Rai 1, nei suoi ‘5 minuti’, ha intervistato l’ergastolano Chico Forti,
condannato per omicidio, accolto dalla Telemeloni all’aeroporto con un
largo, affettuoso sorriso. Riflettete sul messaggio che Vespa a
concesso di lanciare al detenuto Forti: “A Rebibbia sono stato accolto
come un re” (sì all’uso del cellulare, immediato incontro con la
madre, pasti da ristorante stellato, altri privilegi, cioè quanto è
vietato ai carcerati, incavolatissimi, incontro con un altro noto
detenuto, l’ex comandante della Costa Concordia Schettino, che senza
vergognarsene, lo avrebbe gratificato con il surreale benvenuto “Chico
sei il mio eroe”. Bel Paese l’Italia meloniana.


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