SCOPRI L’ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI! – Prima parte

Cinque Secoli di Storia di Napoli e del Mezzogiorno raccontati da migliaia di documenti autentici che testimoniano l’economia, gli assetti sociali, la cultura, l’animo vero di questi popoli.

L’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli è la più imponente raccolta archivistica di documenti bancari esistente al mondo.

E’ custodita lungo 330 stanze in quattro piani del cinquecentesco Palazzo Ricca, nel cuore della Napoli antica, dove la Fondazione Banco di Napoli tutela e valorizza questo immenso patrimonio, rendendolo disponibile agli studiosi di ogni nazionalità che qui giungono quotidianamente, ma anche al grande pubblico dei visitatori di Napoli, desiderosi di stupirsi al cospetto di questi autentici spaccati di storia e di vita quotidiana nel Mezzogiorno d’Italia.

Una Storia straordinaria, quella che percorreremo: comincia nel 1569, anno in cui viene sottoscritta la Fede di deposito custodita in questo Archivio, di cui rappresenta il documento più antico.

Facciamo allora un salto indietro nel tempo e cominciamo questo affascinante viaggio!

L’ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI NEL MEMORY WORD UNESCO


Nel maggio 2023 il Fondo Apodissario dell’Archivio Fondazione Banco di Napoli è entrato a far parte del MEMORY OF THE WORLD, il Registro della memoria del mondo istituito dall’UNESCO, dove sono iscritti tutti i giacimenti documentari più rilevanti per la conservazione della storia dell’umanità.

 

il programma MEMORY OF THE WORLD dell’UNESCO è stato istituito nel 1992 per tutelare il patrimonio documentario del mondo. Il suo programma è quello di inventariare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio documentario raccolto in fondi archivistici e bibliotecari, nei quali si custodisce la memoria e l’identità di un popolo e/o di una cultura. Ad oggi l’UNESCO ha riconosciuto più di 360 patrimoni documentari in tutto il mondo, custoditi da strutture che, come la Fondazione Banco di Napoli, rispettino i principi base della conservazione, che richiede la messa a norma degli ambienti che ospitano fondi documentari attraverso un corretto microclima; in secondo luogo c’è poi la necessità di digitalizzare e duplicare il patrimonio, garantendone così un utilizzo che non ne implica il deterioramento.

Nel dettare tali principi, L’UNESCO sottolinea l’importanza della salvaguardia del patrimonio documentario per promuovere la condivisione della conoscenza e per diffondere una cultura di pace attraverso il rispetto della libertà, della democrazia, dei diritti umani e della dignità.

L’ingresso nel Memory World dell’Unesco rappresenta un avvenimento eccezionale. Prima dell’Archivio Fondazione Banco di Napoli, infatti, solo 7 istituzioni italiane ne erano entrate a far parte, precisamente le seguenti: la Biblioteca Malatestiana di Cesena, le Collezioni della Biblioteca Corviniana, l’Archivio Storico Diocesano di Lucca, l’Archivio Storico dell’Istituto Luce, la Collezione Almanacchi Barbanera, il Codex Purpureus Rossanensis, custodito a Rossano in Calabria, e l’opera di Frate Bernardino de Sahagún.

Il Memory World viene aggiornato continuamente nel mondo. Ultime in ordine di tempo ad entrare in questo prestigioso archivio della memoria mondiale sono state, il 22 maggio 2024, tre opere significative della letteratura indiana, Ramcharitmanas, Panchatantra e Sahrdayāloka-Locana, iscritte nel registro regionale della Memoria del Comitato mondiale per l’Asia e il Pacifico (MOWCAP) del 2024.

 

nella foto di apertura, una mappa autentica di Napoli nel XVI Secolo

(segue)

 

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