IL “VA DE RETRO” DI G.

Retromarcia, dietrofront, passi del gambero, clamorosi ripensamenti, permanente competizione con i simpatici marinai e le loro promesse mancate, autogol, seriali ritorni al mittente di boomerang: è materia, ovviamente ‘proibita’, per un virtuale aggiornamento della biografia della premier, dell’enfatico, narcisista, presuntuoso “Io sono Giorgia”. La ristampa con integrazioni raddoppierebbe il numero di pagine e i costi per il  coraggioso editore che fosse disposto  a raccontare le innumerevoli bufale propinate a valanga, i proclami propagandistici sfumati nel nulla, le dichiarazioni d’intenti auto smentite di “Yo soy Giorgia”. Per l’incipit della nuova impresa editoriale niente di più incisivo del dispetto politico inventato da quattro ‘diabolici oppositori’, i dem Bonafè, Amendola, Mauri e Orfini. Sono andati in trasferta nell’amica Albania spinti dalla la geniale trovata del “vediamo a che sta” la realizzazione dei centri per emigranti deportati dall’Italia senza aver commesso alcun reato, con criteri palesemente razzisti, senza garanzie per i diritti umani. Emula di Marconi, Edison e di  inventori di pari, meritata celebrità, Giorgia si è appuntata sul petto la medaglia al valor patriottico, ha millantato di aver risolto il problema dei flussi migratori e a suo tempo ha annunciato con voce stentorea che per il 20 maggio del 2024 i centri avrebbero liberato l’Italia di alcune centinaia di esuli sbarcati in Italia. I dem, forse edotti da un’amichevole segnalazione presa al volo, all’indomani della ‘storica’ data, hanno visto con i loro occhi e filmato lo ’stato dell’arte’: con spirito di servizio, questo sì patriottico, si sono trovati davanti al nulla di 70mila metri quadrati desertici, e generosamente hanno ammesso di aver apprezzato la presenza di  un paio di operai e qualche ruspa. Tutto qui? Ma no, il nulla è costato 800 milioni destinati ad aumentare, corrispettivo di uno spot pubblicitario di Giorgia fallito, del bluff di traino al voto delle europee. Più boomerang di così! Chissà quanti italiani  lo ricorderanno  al momento di mettere  una croce sulla scheda elettorale delle europee, chissà se eviteranno un nuovo suicidio politico negando il voto a Giorgia, alle prese con i conti in rosso dell’Italia s-governata dalla destra, da una premier che spreca risorse. Per dovere di cronaca, il suo ultimo default: propone il rebus ‘redditometro’ e lo accantona in un solo giorno, mentre il suo ministro dell’economia, l’onesto Giorgetti, le ricorda che in cassa non c’è più un euro. Ma come si è concluso il blitz in Albania dei quattro dem? Con la richiesta a Giorgia di un ennesimo dietrofront, visto che lo frequenta da sempre: “Abbandoni questo infausto selfie di pura propaganda dei centri per immigrati in Albania e spenda le risorse disponibili per finanziare la sanità pubblica italiana”.


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