CARROCCIO A RISCHIO DI SCHIANTO

Come la malaNapoli di ‘Gomorra’ e ‘Mare fuori’ danneggia l’identità della splendida Partenope, così Salvini invia in giro nel mondo un biglietto da visita scoraggiante per l’import del turismo con la notizia della candidatura leghista di Vannacci alle europee.

Con un generoso empito di fraterna solidarietà proviamo tutti noi a lenire le pene d’amore del carrocciaro della Valpadana, bersaglio della sorte ria che lo perseguita con reiterate somministrazioni di iella. Non fa sconti il geriatrico senatur, il Bossi fondatore della Lega Nord. Senza neppure concedergli i canonici otto giorni licenzia Salvini e chiede per la sua creatura in decomposizione un nuovo leader, perché no, il ‘mite’ Giorgetti.

I militanti storici del partito cancellano Salvini dal simbolo della Lega: “Salvini chi?”.  “Salvini traditore”.   L’abiura del segretario nasconde un nuovo rigurgito di nord-centrismo: il nuovo ‘capitano’, dice il decotto Bossi, rimetta al centro la questione settentrionale” Ci risiamo con l’autonomia differenziata. Insomma di male in peggio. Castelli, fedelissimo del senatur, ricorre alla satira: “Con l’aiuto di Roberto Vannacci magari l’asticella arriva al 7%”. Centinaio, ex ministro dell’agricoltura, in puro stile Bossi: “Se Vannacci sarà candidato nella mia circoscrizione non lo voterò, sceglierò uno della Lega che si è fatto il mazzo sul territorio”. Si associano  Romeo, capogruppo del Senato e molti deputati che non si sbilanciano nel timore di ritorsioni di Salvini. Vannacci in Europa? Capolista della Lega’? Poteva pensarci solo lo squinternato vice della Meloni (ma sì, è proprio “Yo soy Giorgia” che l’ha sistemato al suo fianco).  Un’altra manganellata Salvini la becca per il ‘caso Ponte sullo Stretto di Messina’. Era dai tempi del gasdotto Tap in Puglia che non si vedeva un’opposizione così radicale a un’opera pubblica. L’utilità del ponte siciliano è molto più contestata e si allunga la sfilza di ricorsi per danni ambientali, costi, espropri, appalti. L’ultimo è di quaranta tra avvocati, magistrati, ingegneri, alla Procura di Messina per l’illegittimità delle procedure e i costi. (13 miliardi sottratti alle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria). C’è aria di tempesta per le espropriazioni (250 case a Torre Faro di Messina, 150 a Reggio Calabria e Villa San Giovanni). De Ponte se ne occupa anche la magistratura di Roma, a seguito della denuncia presentata da Schlein, Bonelli, Fratoianni. Se non è questo un uppercut da ko di Salvini…

Merita qualche riga anche Francesco nonché Lollobrigida, fantasmagorico cognato della signorina che presiede l’esecutivo. Spende parte del suo tempo  di ministro a inventare nuove gaffe, ma il full time lo dedica alla febbrile attività di tessitura della rete di enti controllati dal suo dicastero dove piazza dirigenti di Fratelli d’Italia, se di provata fede meloniana. Appare clamorosamente smentito il proclama della cognata “Finita l’era dell’amichettismo della sinistra”.  Ultime entréè di fratellio d’Italia nell’eden dei ruoli di prestigio, lautamente retribuiti: Decollanz, coordinatore del partito a Bari, nominato presidente dell’ente per l’irrigazione in Puglia e Basilicata. Lo seguirà Marco Renzi, capo della segreteria di Lollobrigida. Nomine correntizie di Lollobrigida anche all’Ismea, all’ente Crea, all’Agecontrol, all’Agricat, all’Unirelab, dove Lollo ha insediato il suo vice cappo di gabinetto. La danza macabra prosegue, mentre Conte sabota il sodalizio con i dem e la Schlein non riesce a domare le ‘irrequietezze’ anarchiche pugliesi di Emiliano e compagni.

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