L’EGUAGLIANZA DEI DISUGUALI

La memoria, se non esercitata, si ammala, dimentica, racconta il presente e perde cognizione del passato. In questi giorni offre alla destra, specialmente ai neofascisti di Fratelli d’Italia, la ghiotta opportunità di infierire, non a vanvera, sul Pd per i casi giudiziari di Bari e Torino. Da ultimo per l’arresto di un “fedelissimo” di Emiliano. Ma a rovistare nella memoria di chi l’esercita quotidianamente, ecco da che pulpito viene la predica: ovvero, dalla Sicilia alla Lombardia i guai giudiziari del partito di Giorgia Meloni. A Terracina arrestati la sindaca e il vice sindaco accusato di falso, tentata truffa, turbativa d’asta e induzione indebita. A Milano indagata Chiara Volpecina consigliera comunale (inchiesta finanziamento illecito ai partiti, riciclaggio, indagine sulla ‘lobby nera’). Nel registro degli indagati i pm milanesi hanno iscritto l’eurodeputato Carlo Fidanza, fedelissimo della Meloni. A Palermo arrestato per voto di scambio il candidato al comune Francesco Lombardo. Avrebbe incontrato il mafioso Vincenzo Vella, boss di Brancaccio con tre condanne alle spalle per associazione mafiosa, per chiedergli di sostenerlo elettoralmemte. Caiata, candidato nel 2018 con le liste del Movimento 5 Stelle, espulso da Di Maio quando emerse un’indagine per riciclaggio, poi archiviata. Eletto con il gruppo Misto, sposa la causa di Fratelli d’Italia. Nel 2021 la Procura di Siena lo indaga per autoriciclaggio. Il Tribunale di Asti ha condannato a 5 anni Roberto Rosso, ex sottosegretario assessore regionale del Piemonte, per voto di scambio politico-mafioso. In Calabria FdI nel 2017 accoglie Giancarlo Pittelli, imputato nel processo Rinascita-Scott a Catanzaro, che ritorna in Forza Italia. FdI allontana l’ex consigliere regionale Alessandro Niccolò, arrestato per associazione mafiosa. In Campania le cose non vanno meglio. Il consigliere comunale di Battipaglia Falcone è stato arrestato con l’accusa di concussione. Per l’ex candidato alla Camera ed ex consigliere regionale Luciano Passariello, la procura di Napoli ha chiesto il processo a seguito dell’inchiesta sullo smaltimento dei fanghi in regione. La Meloni: “Il successo di Fratelli d’Italia dipende dalla sua ‘classe dirigente’ sui territori che è pronta per governare il Paese”. Le inchieste giudiziarie che negli ultimi anni hanno coinvolto molti esponenti di Fratelli d’Italia da Nord a Sud raccontano un’altra storia. Il suo Governo: la Santanchè indagata per la gestione di Visibilia, e l’ipotesi di riciclaggio in relazione all’acquisto  di villa di Alberoni rivenduta dal compagno e dalla moglie di La Russa. Sgarbi rischia il processo per frode fiscale, Del Mastro rinviato a giudizio per la vicenda Cospito. Notizia di ieri: Mimmo Russo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia dal 2001 per quattro mandati di fila, meloniano dal 2017, comprava i consensi di Cosa Nostra con soldi e promesse: è in carcere per concorso esterno e voto di scambio. Eccetera. È così che si alimenta il qualunquismo popolare di quanti liquidano la politica con la pilatesca convinzione di “sono tutti uguali”.

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