DAVID ROSSI / “L’HO UCCISO IO”, IL COLPO DI SCENA

Clamoroso colpo di scena.

Improvvisamente si rivitalizza uno dei gialli più allucinanti dell’ultimo decennio, il ‘volo’ del responsabile per la comunicazione del ‘Monte dei Paschi di Siena’, David Rossi, dal quinto piano di Palazzo Salimbeni la tarda sera del 6 marzo 2013, quasi 11 anni fa.

Un ‘volo’ che abbiamo subito etichettato come ‘omicidio’ e su cui abbiamo scritto svariate inchieste nel corso di questi dieci anni e passa di misteri, trame, depistaggi, di tutto e di più per ostacolare – letteralmente – il raggiungimento della verità e dar giustizia ai familiari che non hanno mai voluto accettare – in modo perfettamente condivisibile – la pista del ‘suicidio’ che non sta né in cielo né in terra: ma è stata confermata per ben due volte dagli inquirenti della procura di Siena che ha fatto un bel bis di archiviazioni.

Tutto chiaro, a loro parere, perché David era ‘stressato’ e non vedeva l’ora di farla finita. Elementare, Watson.

Ma così non è, e prima o poi la verità verrà a galla.

E uno spiraglio si apre in queste ore. Ecco cosa è successo.

Solo adesso si viene a sapere (e a riferirne sono solo poche mosche bianche tra i media) di una confessione rilasciata da un certo Giandavide De Pau, soprannominato ‘il killer delle prostitute’ (come nei migliori thriller americani), rinviato a giudizio per un triplice omicidio. Ecco il clou della sua verbalizzazione: “David Rossi l’ho ucciso io”.

Un mitomane o cosa?

Non ci sono, a quanto pare, altri riscontri.

Ma potrebbero sapere non poco, su tutta la misteriosa ‘story’, due agenti di polizia (Piero De Lorenzo e Michele Marri) ai quali De Pau avrebbe confessato quell’omicidio eccellente. I fatti sarebbero successi nel 2019, e quindi c’è da chiedersi come mai sia trascorso tanto tempo da allora, ben 5 anni.

Chi risponde all’interrogativo alto come un grattacielo? Fino a questo momento nessuno.

Ecco altre parole che, in modo non poco sconclusionato, avrebbe pronunciato il killer delle prostitute: “Non stavo in mezzo a persone normali…. Parlavano…. Avevo il mio lavoro… stavo proprio su un altro pianeta, con la gente… cioè facevo di tutto…. favori…”. Un bel rebus.

A dare una mano per districarsi nel labirinto potrebbe tornare utile una giovane prostituta, Jessica Rodriguez Carvajal, che ha raccontato questo nel corso di un interrogatorio: “Davanti a me diceva (De Pau, ndr) ‘io ho ucciso molte persone’, ‘tu non sai chi sono io’, ‘una persona molto cattiva’, ‘e sai perché non ti uccido? Perché tu sei come me’”. Continua Jessica: “Io non so come sono viva, non lo so perché non mi ha uccisa”. Cala il sipario.

Pierluigi Piccini. In apertura, David Rossi

Commenta l’avvocato dei familiari, Carmelo Miceli: “Sappiamo che a un mese dalla morte di David questa persona (De Pau, ndr) si faceva fotografare in compagnia di Senese, un boss che controllava una batteria di calabresi”. E aggiunge con amarezza: “Chiediamo di accertare i fatti. E ci diciamo preoccupati per non aver saputo fino ad oggi niente di tutto ciò”.

Incredibile, ma vero.

Ma c’è un’altra novità fresca fresca. E riguarda la richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, dell’autore dei servizi delle ‘Iene’ sul caso, Antonino Monteleone, nonché di Marco Occhipinti e Davide Parenti (sempre dello staff ‘Iene’) e della direttrice di Italia 1Laura Cesarotto.

La richiesta del procuratore aggiunto di Genova Vittorio Raniero Miniati dovrà essere valuta dal gup Nicoletta Guerrero il prossimo 3 aprile.

A querelare l’ex sindaco e le Iene sono ben 7 magistrati che si sono ritenuti profondamente offesi dai servizi mandati in onda nel 2017: si tratta dei pm della procura di Siena che hanno condotto sia la prima che la seconda inchiesta, entrambe concluse con la richiesta di archiviazione, sia del gipche ha calato il sipario sulla seconda.

Quali sono le doglianze delle 7 magnifiche toghe? Sia Piccini che Monteleone, in particolare, avrebbero “adombrato l’ipotesi che la magistratura senese fosse stata condizionata nell’effettuare le proprie scelte investigative e processuali dall’esistenza di inopportune ed inconfessabili frequentazioni e legami”.

Si tratta della famigerata storia di quegli ‘inconfessabili’ festini di cui parlano sia Piccini che una ‘gola profonda’ intervistata da Monteleone.

Ecco le parole pronunciate dall’ex sindaco del Palio: “Un avvocato romano mi ha detto: devi indagare su alcune ville tra l’aretino e il mare e sui festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche aver abbuiato tutto, perché scoppia una bomba morale”.

Staremo a vedere i prossimi sviluppi, visto che finalmente lo ‘stagno’ ha cominciato a muoversi.

Vi ricordiamo l’ottimo volume scritto a quattro mani da Elio Lannutti e Franco Fracassi, ‘Morte dei Paschi di Siena’.

E vi raccomandiamo di consultate l’archivio della Voce per rileggere articoli e inchieste sul giallo di Siena. Ne troverete non pochi che portano anche alla più che concreta ‘pista massonica’. Basta andare alla casella CERCA in alto a destra della nostra home page e digitare DAVID ROSSI.

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