VICTORIA NULAND / I CADEAU MILITARI DEGLI USA A KIEV

Forte fibrillazione in Ucraina, dove sono ormai ai ferri corti il presidente-pupazzo (degli Usa) Volodymyr Zelensky e il capo delle forze armate Valery Zaluznhy.

Proprio per evitare la clamorosa, deflagrante rottura è appena volato a Kiev il numero due del Dipartimento di Stato americano, Victoria Nuland, ossia la vice di Antony Blinken, a sua volta ora alle prese con l’ennesima missione in Medio Oriente, soprattutto per placare la sempre più funesta e assassina ira del premier nazi di Tel Aviv, Bibi Netanyahu.

Valery Zaluznhy. Sopra, Victoria Nuland

Così ha comunicato via X (l’ex Twitter) l’ambasciatrice Usa a Kiev, Bridget Brink: “Incontriamo i vertici del Paese, i veterani e la società civile per sottolineare la nostra comune dedizione per arrivare alla vittoria contro l’aggressione russa”. Poche ma chiare parole che manifestano ancora una volta la precisa volontà della Casa Bianca di sconfiggere sul campo il ‘macellaioVladimir Putin, anche ‘fino all’ultimo ucraino’. E visto che la controffensiva è fallita, il conflitto si annuncia più cruento e catastrofico che mai.

La vice di Blinken non ha portato in omaggio ‘biscotti’ come fece nel 2014 a piazza Maidan, per il ‘golpe bianco’ che detronizzò il presidente democraticamente eletto Viktor Yanucovich: ma “una sorpresa da usare sul campo di battaglia”, come dettagliano gli esperti militari. Si tratta dell’invio-lampo d’un gigantesco quantitativo di ‘Ground Launched Small Diameter Bombs’GLSDB per i fans – che possono colpire gli obiettivi fino a una distanza di ben 120 chilometri: detto fatto, a quanto pare sono già in viaggio per Kiev.

Il gentile cadeau fa parte del pacchetto (sempre regalo) ‘Ukraine Security Assistance Initiative’ (USAI) deciso dalla Casa Bianca e finalizzato all’approvvigionamento pro Kiev di materiale militare da parte, soprattutto, degli ‘appaltatori privati’ del Pentagono.

Una decisione ‘mirata’ e strategica, specialmente perché risponde in modo più che soddisfacente (anzi, va ben oltre) alle ultime ‘accorate’ richieste del presidente-buffone di più munizioni e proiettili, subito rincarate dal ministro della Difesa Rustem Umezov, che ha appena rivolto un appello ai colleghi UE: “dovete fare di più per noi – le sue parole – perché la potenza di fuoco dei russi supera di oltre tre volte la nostra. Dovete rispettare i patti e fornirci almeno 1 milione di proiettili d’artiglieria a brevissimo perché, si sa, vince chi ha più munizioni per combattere”.

E soprattutto chi può usare, adesso, quei ‘miracolosi’ GLSDB!

Dmytro Kuleba

Quasi in tempo reale la reazione russa. L’ambasciatore di Mosca a Washington, Anatolij Antonov, condanna il cinismo americano, che spedisce armi letali a Kiev proprio all’indomani dell’abbattimento del cargo con un centinaio di prigionieri ucraini a bordo, e del bombardamento di una panetteria con decine di morti a Lisichansk, nella regione del Lugansk.

Ma torniamo al blitz griffato Nuland. Che nel corso della sua mission ha incontrato un fedelissimo del folle-presidente, ossia il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, il quale gonfiando il petto afferma: “Con la Nuland abbiamo discusso del prosieguo dell’assistenza militare americana alla sicurezza, della maggiore cooperazione nel settore della difesa, dell’uso degli asset russi congelati, dell’attuazione della Formula di Pace elaborata dal presidente Zelensky e dei preparativi per il prossimo vertice NATO a Washington”.

Un menù ottimo e abbondante.

Al quale si aggiunge quanto appena portato a tavola dall’Alto rappresentante UE per  gli Affari esteri, Josep Borrell: “Abbiamo deciso di addestrare altri 20.000 militari ucraini, per cui ora il totale arriva a 60.000. Un buon addestramento significa salvare vite sul campo di battaglia”. E aggiunge, in modo significativo: “L’Europa deve aumentare la sua capacità di difesa: oggi per difendere l’Ucraina, domani per difendere se stessa”, ovviamente dalle belve del Cremlino sempre più assetate di sangue.

 

La ‘Voce’ da tre anni ad oggi (ossia da quando quasi due anni fa è iniziato il conflitto) ha pubblicato diversi articoli e inchieste proprio sul ruolo giocato da lady Nuland, che in 33 anni di carriera politica e diplomatica ha affiancato ben 5 capi della Casa Bianca e 11 Segretari di Stato.

Basta consultare il nostro archivio per ritrovarli, andando alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitando VICTORIA NULAND. Vi consigliamo, in particolare, quelli dedicati all’installazione e rafforzamento, negli anni, dei biolaboratori, tante piccole Wuhan (con cavie umane ucraine) sparse sul territorio: una dozzina quelli ‘ufficiali’, ma quasi una cinquantina in tutto. Per il successo dell’operazione ha dato un fattivo supporto Hunter Biden (potete digitare anche il suo nome e cognome), ottimo amico di Ihor Kolomoisky, il faccendiere-criminale che ha finanziato la nascita del ‘Battaglione Azov’ di chiara ispirazione nazi, e la irresistibile scalata presidenziale, nel 2019, del pupazzo-Zelensky.

Ecco poi una lettura un po’ diversa, sul ‘giallo Zaluznhy’, fornita dal sempre informatissimo, sul fronte della politica estera, ‘Piccole Note’, titolata  La Nuland dimissiona Zaluznhy e la Ue dà soldi a Kiev.


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