Signorsì, signora comandante

Scelgo per l’articolo di questo lunedì settembrino, caratteri Times New Roman, nell’ insolito corpo 22 e la megalomania non c’entra. La scelta è indotta dalla qualità di una notizia più che straordinaria. Racconta di Margherita Anzini, calabrese, 42 anni. Solo dieci anni fa avreste mai immaginato che una donna potesse comandare una compagnia di carabinieri? Evidentemente no. Per l’obiettivo di imporre la parità di genere, finora respinto o ostacolato, è di straordinario significato la nomina a comandante della Compagnia Carabinieri di Firenze di Margherita Anzini, 42 anni, di origine calabrese. Margherita ha un curriculum di tutto rispetto: laurea in Giurisprudenza, in Scienze politiche (Università di Bologna, come operatrice della sicurezza e del controllo sociale), in Scienze della sicurezza interna. Ha iniziato la carriera militare nel 2002, alla Scuola allievi marescialli dei Carabinieri e ha proseguito all’Accademia militare di Modena, poi alla Scuola ufficiali Carabinieri di Roma. Sottufficiale a Termini Imerese come comandante del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Castel Gandolfo, del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Anzio, della Tenenza di Guidonia, del Comando Roma-Piazza Venezia e infine della Compagnia Carabinieri di Terracina. Poi di nuovo alla scuola ufficiali di Roma, come insegnante. La notizia, in sé, è già propedeutica di un altro mondo, finalmente evoluto. Ma di più, può abbattere l’ignominia della ‘separazione delle carriere’, tutta sbilanciata a vantaggio dei maschi. Il riconoscimento, dovuto a una donna fortemente decisa ad infrangere la rete di autoprotezione maschile, va oltre la determinazione di neo comandante dei carabinieri: conferma, se ve ne fosse bisogno, l’urgenza di sovvertire la trogloditica convinzione della superiorità maschile, concausa predominante delle violenze subìte dalle donne.


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento