FOLLIE UCRAINE / I CEFFONI DEL GUITTO ZELENSKY A PAPA FRANCESCO

Secondo ceffone a Papa Francesco dai vertici ucraini nel giro di pochi mesi.

Prima il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto al mittente ogni ipotesi di trattativa con la Russia, quando il cardinal Matteo Maria Zuppi ha recapitato il messaggio del Vaticano, pretendendo che solo il piano ucraino di pace (sic) fosse da prendere in considerazione. Quello e niente altro al di fuori di quello, senza la minima discussione.

Incredibile ma vero.

Adesso le pesantissime accuse rivolte a Bergoglio di ‘propaganda imperialista’, per le parole pronunciate il 25 agosto in collegamento video con la ‘Giornata della gioventù russa’ che si è svolta a San Pietroburgo.

Questa la risposta al vetriolo via Facebook del portavoce al ministero per gli Affari esteri di Kiev, Oleg Nikolenko: “E’ davvero un peccato che le idee di una grande potenza russa, che in realtà sono la causa dell’aggressività cronica della Russia, consapevolmente o inconsapevolmente, escano dalle labbra del Papa, la cui missione, a nostro avviso, è proprio quella di aprire gli occhi della gioventù russa sul corso distruttivo dell’attuale leadership di Mosca”.

Oleg Nikolenko

E ha poi aggiunto, con acrimonia: “E’ con tale propaganda imperialista e con la necessità di salvare ‘la grande Madre Russia’ che il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia e migliaia di uomini e donne ucraini e la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini”.

Tali farneticanti parole hanno costretto l’ufficio stampa del Vaticano a rispondere in modo laconico: “Il Papa non ha mai esaltato l’imperialismo russo”. Chiuso.

Possibile mai che il guitto-presidente dell’Ucraina sia arrivato a un tale punto di follia allo stato puro? Non soltanto buttando nella pattumiera ogni proposta di mediazione vaticana, ma ora addirittura accusando il Papa in persona di collusione con Vladimir Putin, addirittura esaltando l’era zarista?

I vertici di Mosca, a questo punto, hanno colto la palla al balzo ed elogiato le parole di Papa Francesco, “che conosce la storia della Russia”, al contrario della becera ignoranza – e arroganza – più volte mostrata dalla band al seguito del presidente-clown.

Vengono a fagiolo alcune riflessioni che – a quanto pare – stanno filtrando perfino dalle ovattate e fino ad oggi guerrafondaie stanze della Casa Bianca. Dove cominciano – stando ai rumors – ad averne le tasche piene delle azioni e delle esternazioni griffate Zelensky e starebbero addirittura pensando ad un possibile sostituto per la prima poltrona di Kiev.

Le indiscrezioni trovano credito, per fare un solo esempio, sulla stampa libanese. Secondo il quotidiano ‘Al-Binaa’ – scrive Fabrizio Poggi per l’Antidiplomatico – “gli Usa sarebbero alla ricerca della strada giusta per disfarsi di Zelensky. La diversa retorica dei media occidentali testimonierebbe che Usa e Nato cominciano ad ammettere il mutato equilibrio di forze nel mondo. Indicativi sarebbero i colloqui dello scorso 21 agosto del presidente degli Stati maggiori riuniti Usa Mark Milley in Vaticano, ricevuto dal papa. Il forse troppo ottimista (e certamente molto fantasioso) redattore del quotidiano di Beirut ipotizza che Milley avrebbe ammesso il fallimento della controffensiva ucraina e addirittura chiesto consiglio a Bergoglio su una possibile ‘uscita dignitosa’ americana dall’Ucraina. I due avrebbero discusso, appunto, del modo ‘di disfarsi dell’attuale presidente ucraino’ e nientepopodimeno che di un fantascientifico ‘accordo, secondo cui gli Usa smantellerebbero i propri sistemi missilistici in Polonia, Romania e Turchia’”.

Vera fantapolitica, come vedremo tra poco, attraverso le parole di un ex generale tedesco.

Katalin Novak

Continua comunque Poggi: “In ogni caso, la scorsa settimana, anche la presidente ungherese Katalin Novak ha fatto visita al papa, dopo di che ha dichiarato che ‘presto arriverà il momento per la soluzione del conflitto in Ucraina’. Pronunciato dalla ‘beniamina’ di Viktor Orban, il presagio dovrebbe mettere sul chi va là almeno Zelensky, tanto più che Novak, più o meno negli stessi giorni, nel corso della terza conferenza internazionale della cosiddetta ‘Piattaforma di Crimea’, ha detto chiaro e tondo che, a guerra finita, la Transcarpazia costituirà una preziosa risorsa per gli ungheresi e per Budapest”.

Foschi venti di guerra, invece, arrivano dalla fresca intervista rilasciata, appunto, da un ex pezzo grosso dell’esercito tedesco, Harald Kujat, il quale – come sottolinea un reportage pubblicato da ‘Renovatio 21’ – “ha messo in guardia dalla minaccia di guerra se la Germania dovesse soccombere alle pressioni Nato e consegnare missili da crociera Taurus all’Ucraina”.

Ecco alcune parole del generale Kujat, oggi in pensione: “La consegna dei Taurus sarebbe un altro passo verso l’europeizzazione della guerra” e provocherebbe di certo una forte reazione di Mosca.

E aggiunge: “L’unica domanda è se questa reazione è diretta contro l’Ucraina o anche contro coloro che consentono all’Ucraina di effettuare questi attacchi”.

Cliccando sul link in basso, potete leggere il pezzo di ‘Renovatio 21’, titolato “Verso ‘l’europeizzazione della guerra’ e l’escalation nucleare: l’avvertimento dell’ex generale tedesco”.

 

P.S. Da una follia all’altra, un breve salto a casa nostra. Dove tutto l’entourage meloniano sembra ‘congiurare’ contro la povera premier (ma vale il detto, ‘chi semina vento raccoglie tempesta’): perfino quello ‘familiare’. Ultimissime, le folli esternazioni del compagno-giornalista (sic) di Rete 4, Andrea Giambruno, nel corso del suo ‘Diario del giorno’: per le ovvie, ‘limitate’ reazioni suscitate nella pur ectoplasmatica opposizione, osa parlare di ‘macchina del fango’ ordita contro di lui. Un altro Giordano Bruno subito al rogo per difendere la libertà di sparare cazzate!

Come ha appena fatto la ‘vittima’ delle sue stesse ‘farneticanti’ parole sulla strage di Bologna, il responsabile comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che finalmente s’è levato dai coglioni. Gravissime le ultime parole, di sperticato encomio, ricevute dal presidente della Giunta, un altrettanto farneticante Francesco Rocca, giunto ad affermare: “Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore”.

Ma ci è o ci fa, il novello Freud alla vaccinara?

 

 

 

 

LINK

 

Verso «l’europeizzazione della guerra» e l’escalation nucleare: l’avvertimento dell’ex generale tedesco

 

 

Ignatius: la guerra ucraina proseguirà nel 2024

 


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